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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Procedura avviata

Air Italy lascia a terra 1.363 dipendenti: scattano i licenziamenti collettivi

La compagnia aerea in liquidazione ha avviato la procedura: il 30 giugno 2021 scadrà la cassa integrazione per i lavoratori. I sindacati: ''Una soluzione che non possiamo accettare''

Air Italy non vola più, e con lei anche i dipendenti della compagnia aerea, destinati al licenziamento. In una lettera inviata ai sindacati, Air Italy ha comunicato la decisione di avviare con la procedura di licenziamento collettivo di 1.363 dipendenti, la cui cassa integrazione straordinaria andrà in scadenza il prossimo 30 giugno. La procedura che si apre lascia 75 giorni di trattativa prima di rendere effettivi i licenziamenti.

Air Italy, le ''cause'' dei licenziamenti

La compagnia aerea ha motivato così alle sigle sindacali la scelta di procedere con i licenziamenti: ''Le ragioni dell'esubero sono l'intervenuta definitiva cessazione di ogni attività d'impresa svolta dalla società, in liquidazione sin dall'11 febbraio 2020, nonché l'imminente cessazione del periodo di fruizione del trattamento di cassa integrazione straordinaria, che scadrà il 30 giugno 2021". 

"In particolare, in data 11 febbraio 2020 si è tenuta l'assemblea straordinaria della Società nel corso della quale è stata illustrata la situazione patrimoniale della stessa. Dai prospetti contabili al 30 novembre 2019, emergeva una perdita complessiva di euro 356.748.123, che si aggiungeva ad una riserva negativa di ben euro 841.787, a fronte di riserve per complessivi 263.940.554,89 euro e del capitale sociale sottoscritto e versato per euro 133.913,25. La società si è dunque trovata in una delle fattispecie previste dall'art 2447 c.c. in quanto il capitale sociale si è ridotto al di sotto del minimo legale e il socio unico Aqa Holding S.p.A. ha deliberato di non ricostituirlo". 

Air Italy in liquidazione dal 2011

Tale situazione ha determinato l'avverarsi della causa di scioglimento della società che è stata posta in liquidazione con la nomina di due liquidatori. A seguito e quale effetto della messa in liquidazione, con lettera del 27 febbraio 2020, inviata il 3 marzo 2020, Air Italy ha avviato una procedura di licenziamento collettivo riguardante tutti i dipendenti a tempo indeterminato, inclusi i dirigenti. La procedura di licenziamento collettivo si concludeva - dopo un periodo di sospensione di 5 mesi, imposto dai provvedimenti legislativi emessi in considerazione dell'emergenza epidemiologica legata al Covid 19 - con la sottoscrizione di un accordo sindacale, che prevedeva che al termine del periodo di fruizione del trattamento di integrazione salariale straordinario, nel frattempo reso disponibile per le aziende operanti nel settore del trasporto aereo, sarebbero stati intimati i licenziamenti di tutti i residui dipendenti. Nello specifico, il trattamento straordinario di integrazione salariale in favore delle aziende operanti nel settore aereo, che hanno cessato l'attività produttiva nel corso del 2020, è stato chiesto, ed ottenuto, dalla società per 10 mesi (periodo massimo disponibile) con decorrenza dal 1° settembre 2020 e scadenza al 30 giugno 2021.

Air Italy, sindacati sul piede di guerra: ''Inaccettabile''

La decisione di Air Italy di avviare la procedura di licenziamenti per oltre 1.300 dipendenti ha mandato su tutte le furie i segretari nazionali di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto aereo: "Non possiamo accettare che lo scempio prodotto dagli azionisti di Air Italy, a suo tempo da noi denunciato nell'indifferenza più totale delle Istituzioni, venga pagato dai lavorator. I liquidatori della compagnia si fermino immediatamente, blocchino i licenziamenti e convochino un incontro per attivare la cassa integrazione guadagni in deroga con causale covid, strumento messo a disposizione dal welfare italiano per contenere gli effetti della crisi drammatica in atto nel Paese senza comportare oneri per l'azienda", affermano le segreterie nazionali delle Federazioni dei Trasporti. 

Air Italy, protesta al Mise il 14 aprile

"Abbiamo chiesto subito - proseguono Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo - un incontro al Ministero dello Sviluppo Economico per individuare soluzioni industriali atte a garantire un futuro ai lavoratori di Air Italy a sostegno della vertenza e per rappresentare direttamente al Ministero la gravità e l'urgenza della situazione in cui versano i lavoratori. Inoltre abbiamo indetto una manifestazione per il giorno 14 aprile presso il Mise per denunciare la crisi insostenibile per il settore che sta avendo conseguenze drammatiche sulle compagnie aeree".

 "Le regioni Lombardia e Sardegna, territori sui quali ricade in maniera preponderante l'impatto delle decisioni sulla compagnia - chiedono le organizzazioni sindacali - devono mantenere gli impegni assunti e partecipare all'individuazione di soluzioni industriali adeguate. Noi non abbandoneremo i lavoratori di Air Italy e tantomeno devono farlo le istituzioni territoriali e nazionali".

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