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Sabato, 9 Dicembre 2023
I fondi

Più di 112mila profughi ucraini in Italia: due canali per i fondi

Online la piattaforma per la richiesta diretta del contributo mensili destinato a chi ospita i rifugiati: stanziati 900 milioni di euro

Sono 112.098 le persone in fuga dal conflitto in Ucraina giunte fino ad oggi in Italia, 58.334 donne, 15.256 uomini e 38.508 minori. Sono le grandi città Milano, Roma, Napoli e Bologna le principali città di destinazione dichiarate all'ingresso in Italia e ora sono disponibili anche i fondi del governo destinati a chi ospita i profughi.

Mentre ancora oggi si contano 712 ingressi nel territorio nazionale al giorno , sono stati stanziati dal governo italiano oltre 900milioni di euro per l'accoglienza. I fondi stanziati dall’Italia dovrebbero poi essere ristorati dalla Ue, in virtù della protezione temporanea attivata per gli sfollati dall’Ucraina. La quota più elevata della spesa è destinata al nuovo sistema dell’accoglienza diffusa in collaborazione con il Terzo settore e ai contributi diretti per i profughi che hanno trovato una sistemazione autonoma.

Si tratta di due canali alternativi che gli sfollati e le famiglie devono valutare con attenzione, perché l’uno esclude l’altro. In entrambi i casi, le spese già sostenute non sono rimborsabili.

I 300 euro al mese ai profughi

  • La piattaforma per richiedere i 300 euro è ospitata dalla Protezione civile: si tratta di un contributo diretto mensile - incrementato di 150 euro per ogni minore - richiedibile per tre mensilità.
  • Si tratta di fondi destinati fino a 80mila persone ma finora l’hanno chiesto appena 24.674 persone.

Le somme vanno direttamente ai profughi, che possono poi decidere se destinarne una parte alla famiglia ospitante per ristorarla delle spese sostenute. Per fare la domanda, è necessario avere la richiesta del permesso di soggiorno per protezione temporanea presentata alla Questura, che indica anche il codice fiscale del richiedente. Servono poi un numero di cellulare e un indirizzo email.

Con questi elementi si entra nel sistema (senza Spid o altra autenticazione) e, inserendo il codice fiscale, la piattaforma restituisce i dati anagrafici del richiedente e degli eventuali minori associati. Il richiedente verrà contattato per Sms o per email per riscuotere il contributo presso uno sportello postale.

I mille euro al mese per chi accoglie

  • Il sistema dell’accoglienza diffusa prevede invece un contributo di 33 euro a persona al giorno (circa mille al mese);
  • il contributo viene riconosciuto all’organizzazione del Terzo settore che ha messo a disposizione i posti per l’accoglienza, anche in collaborazione con le famiglie.
  • Questo contributo deve coprire le spese per il vitto, quelle per l’alloggio (o per la famiglia ospitante), una somma a ciascun ucraino per beni e servizi di prima necessità da 2,50 euro al giorno (pocket money), i servizi di assistenza agli sfollati (dagli interpreti all’orientamento legale, dall’inserimento scolastico a quello lavorativo).

Come spiega il Sole24ore se gli sfollati sono ospitati in famiglia, il contributo da mille euro al mese si divide per tre: l’organizzazione del Terzo settore, il profugo e la famiglia ospitante. Si può quindi ipotizzare che la famiglia ottenga un terzo del contributo, circa 300 euro al mese. Alla manifestazione di interesse indetta dalla Protezione civile l’11 aprile per 15mila posti, gli enti del Terzo settore e del privato sociale hanno offerto disponibilità per 26mila, e ne sono stati accettati 17mila.

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