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Venerdì, 26 Aprile 2024
La crisi di Alitalia / Italia

"Alitalia? Un fallimento", Etihad silura Hogan: i sindacati ora temono il peggio

Siglato l’accordo con Intesa SanPaolo e Unicredit per il finanziamento del piano industriale dell'ex compagnia di bandiera mentre per Alitalia si profila una nuova governance con le dimissioni del vicepresidente Hogan: la rabbia degli arabi di Abu Dhabi che considerano l'acquisizione un vero disastro

FIUMICINO (Roma) - Il vicepresidente di Alitalia James Hogan lascia l'incarico. La notizia, le cui indiscrezioni si eranno susseguite sulle testate straniere nei giorni scorsi, è stata confermata da Avionews. Ad allontanare quello che viene considerato oramai l'ex presidente e ceo di Etihad (la compagnia aerea di Abu Dabhi che detiene il 49% dell'ex compagnia di bandiera italiana) è stata la campagna di acquisizioni in Europa bollata dagli emiri come "fallimentare". Etihad aveva conquistato nel 2011 il 29% di airberlin, poi Air Serbia nel 2013 e tre mesi dopo il 49% di Alitalia. “Acquisizioni che hanno portato nei conti di Etihad perdite per 2,5 miliardi di euro.

Le nuove divise del personale Alitalia (foto pagina Facebook Alitalia)

Etihad starebbe ora prendendo in seria considerazione la riduzione della partecipazione nei suoi business europei. La notizia arriva come un fulmine a ciel sereno nel giorno in cui proprio Ethiad ha trovato l'accordo con Intesa SanPaolo e Unicredit: le banche infatti avrebbero accordato il finanziamento della seconda fase del piano industriale di Alitalia.

La grande crisi messa sotto silenzio dal referendum: il nuovo piano che taglia 2000 posti di lavoro

La nascita di Alitalia-Etihad

Il consiglio di amministrazione di Alitalia ha dato il via libera ad una radicale riduzione dei costi "unico modo per garantire il sostegno di lungo termine di soci e istituti finanziari e assicurare così la sostenibilità dell'azienda". I dettagli della seconda fase del piano industriale saranno presentati in gennaio a tutto il personale Alitalia.

Il nuovo modello di business porrà le basi su: ulteriore sviluppo del network di lungo raggio; il ridisegno del business per il corto e medio raggio; rivalutazione degli accordi di joint venture; il rafforzamento delle attuali partnership con altre compagnie aeree; la ricerca di nuovi accordi commerciali; la valorizzazione degli ingenti investimenti tecnologici per competere con gli altri attori del mercato e per portare nuovi ricavi; la riduzione dell'organico per creare un'organizzazione più funzionale al business. 

Indiscrezioni filtrate da via della Magliana parlano di come Alitalia potrebbe tagliare fino a 2.000 posti di lavoro mettendo a terra ben 20 aerei con il riposizionamento della compagnia sul medio-raggio. 

Ora il piano sarà presentato ai sindacati preoccupati per le migliaia di lavoratrici e lavoratori e per l'intero indotto visto le indiscrezioni che parlano di misure dolorose sul piano di tagli e riorganizzazioni del business della compagnia, pronta a virare verso un modello sempre più low cost.

I prossimi due mesi sono cruciali per Alitalia. E' lo stesso Cramer Ball, Amministratore Delegato di Alitalia ha fare un appello a tutto il personale a serrare le fila: "Senza un significativo finanziamento da parte degli azionisti, Alitalia non avrà futuro".

Il Consiglio di Amministrazione ha infine nominato Gaetano Miccichè e Federico Ghizzoni quali nuovi consiglieri a seguito delle dimissioni, formalizzate nel corso dello scorso Consiglio del 2 dicembre, di Jean Pierre Mustier e di Paolo Colombo a seguito dell'assunzione di nuove responsabilità. Mentre la consigliera Antonella Mansi, nella stessa riunione, aveva rassegnato le dimissioni per ragioni personali. 

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