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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Alitalia quotata in Borsa: il piano per renderla la 'compagnia degli italiani'

Tra le varie ipotesi al vaglio ce n'è una che prevede un piano industriale in cui sono coinvolti diversi soggetti, un fondo internazionale e un alleato low cost. Con lo sbarco in Piazza Affari diventerebbe una public company a trazione tricolore

Quella che un tempo era la compagnia di bandiera potrebbe sbarcare in Borsa e diventare la 'compagnia degli italiani'. Tra le varie ipotesi legate al futuro di Alitalia c'è anche la possibilità di puntare su un nuovo piano industriale che dovrebbe coinvolgere soggetti come Cdp, Ferrovie e Poste che, insieme a un fondo internazionale e un alleato abile nel low cost, sia in grado di rilanciare la compagnia secondo logiche di mercato, permettendole il successivo approdo a Piazza Affari così da farla diventare una public company a trazione tricolore.

Nuovo piano

Un piano da inserire in una cornice più ampia di riordino del trasporto aereo, intervenendo anche su intese che hanno permesso alle low cost di crescere e proliferare, accordi che alcuni giudicano contrari alla concorrenza e li definiscono asimmetrie: i contributi versati dagli aeroporti secondari alle compagnie spesso giustificati come iniziative di promozione territoriale.

L'alleato low cost 

Tra i vettori low cost potenziali partner ci potrebbe essere non solo EasyJet, pronta a giocarsi un ruolo in un eventuale consorzio. Si cercano compagnie che offrano capacità di carico. Nel mirino potrebbe esserci la Norwegian Airlines che ha aperto le rotte a lungo raggio, firmando un modello vincente. Una mossa che permetterebbe di calmierare gli investimenti sulla flotta, dove Alitalia ha due terzi degli aerei in leasing.

Altri soggetti da coinvolgere

E tra i soggetti finanziari internazionali da coinvolgere potrebbe giocare un ruolo attivo Cerberus, il fondo americano di Private equity e Buyout che ha alle spalle sul fronte del trasporto aereo il risanamento di Air Canada e ha già presentato un'offerta per Alitalia con EasyJet capofila non ritenuta però congrua.

Dalla società a stelle e strisce non si commentano voci e ipotesi, ma secondo Ugo Arrigo, docente di Economia Politica e Finanza Pubblica alla Bicocca di Milano, ed esperto di Alitalia un piano simile ''sarebbe una soluzione ottimale. Se l'azienda tornasse a essere remunerativa e sostenibile lo firmerei. ''Certo prima si devono interrompere le perdite, chiudere le falle, cambiare business e strategia, servirebbero almeno cinque anni, ma non sarebbe male''. Perché alla fine ''la compagnia ha un problema industriale molto semplice: ha proventi per passeggero/chilometri a livello di low cost, ma con costi da vettore tradizionale''.

Newco e investimenti

Al momento si starebbe lavorando sulla possibile natura della newco e sugli investimenti necessari, con il ruolo da immaginare per Cdp che rispetti lo statuto e per Ferrovie e Poste. Per l'azienda guidata da Gianfranco Battisti si dovrebbe evitare poi di incorrere in possibili osservazioni dell'antitrust sulla direttrice Milano-Roma mentre per l'azienda guidata da Matteo Del Fante, quotata in Borsa, potrebbe rivelarsi utile e sinergico far convergere la Mistral, compagnia che fino ad oggi ha fatto perdere soldi e ora votata al cargo.

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