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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia Italia

Alitalia, senza aiuti aerei a terra a metà maggio: i lavoratori tornano in assemblea

La road map del Governo: "Dopo il commissariamento che avrà una durata di sei mesi, Alitalia sarà venduta al miglior offerente". Gentiloni: "No alla nazionalizzazione di Alitalia, ma non disperderemo risorse e asset". Il 12 maggio sarà ancora sciopero

Alitalia, senza il prestito ponte da 300 milioni di euro garantiti dal Governo, si vedrà costretta a lasciare a terra gli aerei con la livrea tricolore già a metà maggio. Lo confermano fonti sindacali a Today.it mentre sul contdown innescato dal no al referendum, pesano le incertezze politiche. "Dai giornali apprendiamo che le opposizioni si sono accorte del dramma dei lavoratori dell'ex compagnia di bandiera, aspettiamo il Pd, magari dopo che abbia compiuto le sue primarie".

Dal Governo si ribadisce intanto il secco no alla nazionalizzazione della compagnia, con i ministri dei Trasporti e dello Sviluppo Economico Graziano Delrio e Carlo Calenda che tratteggiano una prima road map: dopo il commissariamento che avrà una durata di sei mesi, Alitalia sarà venduta al miglior offerente. Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti Poletti mette le mani avanti sul rischio dell'esplosione di una vera e popria bomba occupazionale per oltre 20mila lavoratori: l'amministrazione straordinaria prevede la cassa integrazione.

La politica si spacca sul destino della compagnia

Dal canto suo il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni durante la visita allo stabilimento 'Rummo' di Benevento spiega che il Governo è intenzionato a non disperdere risorse e asset della compagnia. Come ricorda Guglielmo Epifani, presidente della commissione Attività produttive della Camera "è importante che esista una compagnia che possa assicurare i collegamenti all'interno del nostro Paese anche con quelle parti che da sole non sono redditizie".

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Sul prestito ponte che dovrà arrivare dal governo è Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, abocciare l'idea di una bad company mentre sottolinea anche che "Il sindacato ha dimostrato di non controllare più la base".

E proprio dall'Unione dei Sindacati di base, unica associazione di categoria a non firmare la pre intesa con l'azienda arriva la conferma dello sciopero previsto per il 12 maggio. "Una vertenza indetta per contestare un piano industriale che abbiamo sempre ritenuto fallimentare - spiega a Today.it Francesco Staccioli, responsabile per il trasporto aereo di Usb - ora l'agitazione assume tutta un'altra prospettiva con un Governo che porta avanti una decisione politica. Nei prossimi giorni verrà convocata un'assemblea generale di tutti i dipendenti per discutere delle prossime azioni con cui portare avanti le nostre proposte per uscire da una crisi causata dall'approccio fallimentare portato avanti dal managment dell'azienda". 

Già a dicembre scorso il sindacato autonomo aveva chiesto l'intervento del Governo vista l'intenzione dell'azienda che, forte di 10mila esuberi dal 2008, pianificava una riduzione del personale e dei costi con l'adozione di una struttura vicina a quella delle low cost: "Il mercato ha bisogno di regole, altrimenti saranno i lavoratori a pagarne e lo Stato italiano a farsene carico". Una previsione purtroppo azzeccata. 

Cosa rischia chi ha già comprato i biglietti con Alitalia 

Chi ha già acquistato un biglietto per i prossimi 3/4 mesi ha ragionevoli possibilità di partire: il governo e il commissario hanno interesse a garantire la continuità aziendale e a incassare il più possibile. Eventuali cancellazioni saranno comunicate con anticipo. Per prenotazioni dopo l'estate i rischi sono maggiori, e si potrebbe pensare di chiedere il rimborso, se la tariffa lo consente.

In caso di fallimento improvviso si resterebbe a terra, con la speranza di essere riprotetti su altre compagnie. Chi ha un biglietto diventerebbe creditore dell'azienda per il costo del ticket nella liquidazione, e il percorso per ottenere un risarcimento anche parziale sarebbe complesso. Stesso scenario per i soci Mille Miglia (programma che scade nel 2018), che potrebbero perdere i punti accumulati che quindi sarebbe consigliato spendere subito.

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