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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia Italia

Alitalia, Conte si arrende: "Non c'è soluzione di mercato"

Nessuna proroga al consorzio guidato da Fs dopo il ritiro di Atlantia. Sul tavolo solo l'offerta di Lufthansa per farne un vettore di servizio per la compagnia di Francoforte con un forte ridimensionamento. Il governo: "Buco nero delle casse dello Stato"

Alla scadenza prevista non è stata formalizzata l'offerta vincolante per l'acquisizione di Alitalia. Lo ammette il premier Giuseppe Conte spiegando come per il futuro della compagnia aerea l'ipotesi del consorzio guidato da Ferrovie è sfumata.

Per Alitalia resta la disponibilità di Fs ma servono partner industriali di peso. Se la compagnia americana Delta aveva confermato la propria fiche, è pervenuta da Atlantia una retromarcia che ha reso vani gli ultimi mesi di trattative. Per la società che tramite la controllata Aspi detiene un quasi monopolio delle concessioni autostradali in Italia, l'indebolimento della posizione complice anche le ultime criticità rilevate sulla rete in Liguria, rende troppo rischiosa una esposizione nell'acquisizione della linea aerea.

"Vediamo se si confermerà l'interesse di Lufthansa" spiega ora il premier quando è chiaro che una soluzione di mercato è tutt'altro che a portata di mano. "La opzione di mercato è la soluzione preferita dal governo - spiega Conte - ma stiamo valutando proprio in queste ore, evidentemente, anche alternative". L'ipotesi ora più vicina è quella di un forte intervento statale.

Il piano di Lufthansa nei fatti sarebbe infatti lacrime e sangue per Alitalia che vederebbe ridimensionata la propria flotta e il proprio personale a tutto vantaggio della compagnia tedesca. Dall'altro canto come ammette davanti alla commissione Industria al Senato il ministro per lo Sviluppo economico Stefano Patuanelli "è dieci anni che si tenta di privatizzare, ma la compagnia ha una dimensione che il mercato fa difficoltà ad accettare".

La sostanza è semplice: ad oggi il dossier Alitalia è finito dal tavolo della opportunità al tavolo della crisi industriale. "Non c'è una proroga al consorzio che si stava costituendo perché quella strada non c'è più".

Alitalia, il governo di fronte al bivio

Per il premier Conte la soluzione sta nell'affidare il rilancio industriale a partner da trovare sul mercato "ma se sarà necessario non escludiamo una ristrutturazione". Un intervento pubblico che si sta sempre più delineando nelle ultime settimane. 

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"Alitalia è stata messa sul mercato con una gara. Le aziende che hanno partecipato non sono riuscite a fare un'offerta sostenibile" sintetizza il vice ministro dello Sviluppo Economico Stefano Buffagni.

"Siamo di fronte a un bivio: o la si fa andare nella direzione che prevede la norma (ovvero il fallimento, ndr) o si trovano strade alternative per valorizzare gli asset. È arrivato il momento di prendere decisioni difficili e ragionare per creare valore, ma anche perché siano appetibili sul mercato".

"Dobbiamo garantire il servizio, iposti di lavoro, gli asset, ma non possiamo continuare a permettere che sia un buco nero delle casse dello Stato" ha proseguito Buffagni. "Non si deve fare carne da macello di un'azienda come invece fanno altre realtà ma non si può neanche continuare a perpetrare un versamento di soldi che diventa un buco nero".

Quanto ci costa Alitalia

Il commissariamento della compagnia aerea, in amministrazione straordinaria da 28 mesi, in questi giorni sta bruciando altri 400 milioni di euro di soldi pubblici: a tanto ammonta il nuovo prestito ponte per la compagnia aerea di bandiera che il governo ha stanziato con il decreto fiscale che doveva consentire all'azienda di completare il processo di trasferimento di proprietà. 

Con il nuovo finanziamento l'intervento pubblico a sostegno del gruppo ha sfondato quota 1,3 miliardi di euro.

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