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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Alitalia, i dubbi dell'Ue sul prestito 'ponte' da 900 milioni: Bruxelles indaga

La Commissione europea ha avviato un'indagine approfondita per valutare se l'aiuto di Stato alla compagnia aerea sia avvenuto in linea con le norme Ue

L'antitrust europea vuole fare chiarezza sul prestito ponte da 900 milioni di euro concesso dallo Stato ad Alitalia. La Commissione europea ha infatti avviato un'indagine per valutare se questo 'sovvenzionamento', arrivato sfruttando i soldi degli italiani, sia stato in linea con le norme dell'Ue sugli aiuti alle aziende in difficoltà. La notizia, resa pubblica attraverso una nota dell'antitrust comunitaria, è stata confermata anche dalle parole di Margrethe Vestager, commissaria europea alla Concorrenza: “La Commissione ha il dovere di assicurarsi che i prestiti concessi alle compagnie da parte degli Stati membri siano in linea con le regole Ue sugli aiuti di Stato. Indagheremo se sia così per Alitalia”.

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La crisi Alitalia

Alitalia è detenuta da Cai (Compagnia Aerea Italiana, 51%) ed Etihad (49%) e versa in difficoltà finanziarie da molti anni.  Il 24 aprile 2017 il personale ha respinto un piano di  ristrutturazione, cosa che ha comportato il rifiuto da parte dei soci  di versare altri soldi nella compagnia. Il 2 maggio 2017 la società è  quindi entrata in amministrazione straordinaria: per assicurarne il funzionamento, lo Stato ha erogato alla compagnia un prestito da 600 milioni nel maggio 2017, aggiungendone altri 300 in ottobre.

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Cercasi acquirenti

I commissari hanno anche avviato una procedura d'offerta, tesa a trovare degli acquirenti per i beni della compagnia. Il prestito ponte è stato notificato a Bruxelles nel gennaio 2018 dalle autorità  italiane, come aiuto di salvataggio che rispetta le regole Ue sugli aiuti di Stato; in precedenza, la Commissione aveva ricevuto diverse lamentele, in cui si sosteneva che il prestito ponte costituisce un aiuto di Stato incompatibile con le norme Ue. L'opinione della Commissione è che il prestito possa costituire un aiuto di Stato e quindi indagherà per verificare se rispetta le condizioni previste dalle linee guida sugli aiuti di salvataggio e ristrutturazione.

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I dubbi sul prestito

Uno dei punti critici è la durata del prestito, che va dal maggio 2017 fino almeno al dicembre 2018, quando le linee guida prevedono una durata massima di sei mesi per un prestito di salvataggio. Non solo: la Commissione nutre dei dubbi sul fatto che il prestito si sia limitato allo stretto necessario. La Dg Concorrenza ora indagherà per appurare se queste preoccupazioni iniziali siano confermate oppure no. L'apertura di un'indagine approfondita consente a tutte le parti di fare osservazioni e non pregiudica l'esito dell'indagine.

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