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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Economia

Alitalia, Lufthansa dice no: "Nessuna intenzione di acquistare"

Il prestito ponte e l'amministrazione straordinaria consentiranno di scavallare l'estate e studiare soluzioni che non portino alla liquidazione della compagnia. Lufthansa, secondo il Corriere della Sera, sarebbe disponibile a rilevare Alitalia, e si farebbe carico al massimo di un quarto dei dipendenti. Ma arriva la smentita

Il rischio fallimento è concreto, ma restano in piedi possibili scenari per salvare Alitalia. La vendita della compagnia in blocco. In assenza di acquirenti i commissari potrebbero optare per la vendita a pezzi e in alternativa ancora c'è la liquidazione della società, ipotesi possibile e anche probabile. Il governo, parlamentari e sindacati vogliono scongiurare la liquidazione ma anche la cessione a pezzi. I commissari potranno cercare nuovi soci per dare un futuro all'Alitalia. Già si parla però di un possibile interesse di Lufthansa, tra voci e smentite. Il prestito ponte e l'amministrazione straordinaria consentiranno di scavallare l'estate e studiare soluzioni che non portino alla liquidazione della compagnia. Il fallimento di Alitalia "oggi è un rischio concreto - ha scritto il presidente del Pd Matteo Orfini - ma sarebbe sbagliato considerarlo un esito ineluttabile e prima di accettarlo occorre verificare con attenzione ogni possibile alternativa".

LUFTHANSA - Lufthansa sarebbe interessata a rilevare Alitalia, ma solo dopo il fallimento, scrive il Corriere della Sera. Prendendola a costo zero. Ma si farebbe carico solo di un pezzo della compagnia. Gli aerei di proprietà sono soltanto un terzo dei 120 al momento in dotazione. E potrebbero prendere tutti la via della Germania. Mentre per il personale, Lufthansa sarebbe disponibile a farsi carico al massimo di un quarto dei dipendenti: 3 mila su 12 mila.

LA SMENTITA - "Abbiamo una chiara intenzione di non acquistare Alitalia". Così il direttore finanziario di Lufthansa, Ulrik Svensson, risponde ad una domanda sulla posizione del colosso tedesco nei confronti del gruppo italiano durante la conference call a seguito dei conti del gruppo, come riporta Bloomberg.

RENZI - In Alitalia "non vanno messi altri soldi pubblici ma la questione va affrontata" e "il fallimento evidente del management deve far riflettere, se uno sbaglia bisogna che paghi perchè il progetto deve stare in piedi". Lo ha detto l'ex premier Matteo Renzi intervistato a Rtl 102.5. "Ci sono aziende che sembrano morte e decotte, decrepite che poi ripartono, vedi la Fiat, tanto di cappello a Marchionne o Fs che è un modello di eccellenza", ha aggiunto Renzi. "Dobbiamo sostenere il lavoro del governo e dopo il 30 il Pd farà una proposta che tenga insieme 3 temi: ci sono migliaia di famiglie anche nell'indotto, che non sono più privilegiate e non si può far finta di niente. Ci sono poi tratte italiane che servono all'economia e al turismo e poi serve un progetto paese che riguardi il sud" ha concluso Renzi.

DI MAIO - "Sono fiducioso sul fatto che Alitalia possa stare sul mercato senza soldi pubblici". Lo ha dichiarato il vicepresidente della Camera Luigi di Maio, ospite in studio di Nicola Porro a Matrix, in onda questa sera alle ore 23.30 su Canale 5. "Ogni anno arrivava un Presidente del Consiglio: allacciate le cinture, Alitalia riparte abbiamo risolto il problema, e poi falliva. Oggi si deve fare una cosa: nominare un commissario di Alitalia super partes e chiedergli un piano industriale... un commissario super partes significa che non rimettono la politica in Alitalia. Non rimettere la politica in Alitalia significa cominciare a tagliare la mangiatoia. Secondo noi - è la proposta dei Cinque Stelle - possiamo abbattere del 30% i costi tagliando gli sprechi di Alitalia, fare una partnership con Air France o Lufthansa che sono vettori europei importanti sulle nostre rotte e creare rotte cargo e creare rotte a lunghissimo raggio per rilanciare Alitalia in nuovi due settori".

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