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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Alitalia, accordo sulla cassa integrazione per 1.480 dipendenti

La compagnia aerea e i sindacati hanno firmato l'intesa per il rinnovo delle cigs fino al 31 ottobre 2018. Ridotto il numero di lavoratori di 200 unità 

Proprio mentre la Commissione europea ha avviato un'indagine sul prestito di 900 milioni di euro del Governo ad Alitalia, arriva la fumata bianca dal ministero del Lavoro per la proroga della cassa integrazione straordinaria per la compagnia aerea. I rappresentanti di Alitalia e i sindacati hanno firmato  un verbale che prevede il rinnovo della cigs, in scadenza il 30 aprile prossimo, per altri sei mesi fino al 31 ottobre 2018. Rispetto all'iniziale richiesta aziendale di 1680 unità, il numero si riduce complessivamente a 1480 di cui 1030 dipendenti di terra, 90 comandanti e 370 assistenti di volo.

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La riduzione interessa il personale di terra per il quale la compagnia aveva inizialmente richiesto cigs per 1230 addetti. Il numero concordato oggi al ministero risulta anche inferiore a  quello dei lavoratori attualmente interessati dal regime di cassa integrazione. Tra i punti salienti dell'intesa, c'è anche la previsione di una diminuzione dei lavoratori in cassa integrazione a zero ore, che dovrebbero scendere sotto la soglia delle 300 unità.

I lavoratori saranno interessati dalla cassa integrazione a rotazione e a zero ore ad esclusione, in quest'ultimo caso, del solo personale navigante per il quale proseguiranno gli incontri in sede aziendale per la definizione degli strumenti alternativi. Sul versante della cigs a zero ore, l'azienda, si legge nel testo del verbale, durante questo percorso, " a compiere ogni sforzo utile a favorire il ricorso alla rotazione tenuto conto delle esigenze aziendali connesse all'attuazione del piano commissariale e della fungibilità dei profili professionali".

Altra novità contenuta nell'accordo è la possibilità prevista per il personale in cigs di poter usufruire delle politiche attive del  lavoro. Infatti, "l'azienda si impegna a promuovere, d'intesa con le organizzazioni sindacali, percorsi di politica attiva nell'ottica di favorire la formazione e la riqualificazione dei lavoratori interessati anche mediante il coinvolgimento dell'Anpal, della RegioneLazio e delle altre Regioni che si rendessero disponibili ciascuna nell'ambito delle proprie competenze". Come hanno spiegato i sindacati al termine dell'incontro, è necessaria ora una circolare del ministero del Lavoro per poter applicare quanto previsto da un emendamento alla  legge di Stabilità, secondo il quale anche chi sta in regime di cigs può usufruire delle politiche attive.

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