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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia Italia

Referendum Alitalia, bocciato l'accordo per salvare la compagnia: i dipendenti votano "No" ai tagli

I lavoratori Alitalia bocciano l'intesa sul piano industriale raggiunta tra l'azienda e i sindacati. Nelle prossime ore si riunirà il consiglio di amministrazione dell'ex compagnia di bandiera per deliberare la richiesta di amministrazione straordinaria. Probabile la contestuale uscita dei soci per consegnare di fatto 'le chiavi' dell'azienda al Governo

I dipendenti di Alitalia hanno bocciato il pre accordo per il salvataggio della compagnia area: i "no", che per il momento sono 5.140, hanno infatti superato il 50% dei votanti.

"Ora riprendiamo a negoziare con l'azienda" così Francesco Staccioli, responsabile per il trasporto aereo del sindacato Usb commenta a Today.it il risultato del referendum Alitalia che mette letteralmente l'ex compagnia di bandiera con gli aerei a terra. L'Unione dei sindacati di base aveva abbandanato il tavole delle trattative dopo aver bocciato già nel dicembre scorso un piano industriale etichettato come una "corsa al ribasso sulla pelle di quei lavoratori che hanno mutui da pagare e non possono pagare gli errori del mangement".

Una sconfitta bruciante per i sindacati confederati che vedono l'accordo sottoscritto grazie alla mediazione del Governo bocciato dai lavoratori. "L'indicazione che arriva va nettamente verso la bocciatura dell'esito del confronto con Governo e azienda" scrivono Filt-Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti e Ugl Trasporto aereo in una nota. "Attendiamo le valutazioni e decisioni degli azionisti e del governo - concludono i sindacati - nella consapevolezza di cercare sino all'ultimo ogni soluzione possibile per evitare decisioni che sarebbero traumatiche e non più modificabili".

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"Ha prevalso la rabbia dei lavoratori sulla razionale valutazione - commenta Antonio Piras, segretario generale della Fit-Cisl - Una rabbia motivata dal comportamento del management che ha irresponsabilmente portato l'azienda alle attuali condizioni ed esasperato i lavoratori".

Per il Movimento 5 stelle "il Governo ha perso un altro referendum. Adesso - affermano i membri M5s delle commissioni Trasporti e Attività Produttive - il Governo individui un valido Commissario che conosca a fondo l'Azienda e che sappia ridarle lo slancio che merita costruendo sinergie con partner industriali competenti e affidabili". 

Alitalia referendum lavoratori

Cosa succederà ora

Con la vittoria del no la prospettiva è quella del commissariamento e il rischio, "concretissimo", secondo il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda è quello di una liquidazione della compagnia.

Secondo la road map dettata dall'azienda nelle prossime ore verrà convocato un consiglio di amministrazione che avvierà la procedura di amministrazione straordinaria della compagnia che nel giro di soli tre anni è ritornata al punto di partenza dopo la gestione della compagnia in mano al socio di maggioranza Etihad.

La nascita di Alitalia-Etihad

L'amministrazione straordinaria, introdotta dopo il crack della Parmalat, si applica alle imprese insolventi che abbiano almeno 5mila dipendenti e almeno 300 milioni di debiti. Se il ministro dello sviluppo economico deciderà, per decreto, l'apertura dell'amministrazione straordinaria, il debitore viene immediatamente spossessato nella gestione dell'impresa che viene assunta dal commissario governativo che ha il compito di predisporre entro 180 giorni un programma di ristrutturazione aziendale che può anche sfociare nella cessione di beni aziendali o essere convertita automaticamente in fallimento. 

Alitalia referendum lavoratori

Riunione a Palazzo Chigi tra Gentiloni e i ministri Delrio e Calenda. Con la bocciatura dell'accordo si aprirebbe una gigantesca voragine nei conti dello Stato. Il monito arriva dal ministro dello Sviluppo Carlo Calenda che aveva avvertito di come "se l'operazione dovesse fallire tutti i costi finirebbero sullo Stato e si tratta di più di un miliardo di euro". Il Governo infatti si trova ora costretto ad intervenire assicurando l'amministrazione straordinaria della compagnia aerea, ovvero sulle tasche degli italiani peserebbero tutti costi della gestione Alitalia e/o della liquidazione.

Alitalia, una vertenza infinita

Alitalia referendum lavoratori

Cosa prevedeva l'intesa Alitalia - Sindacati

Nel pre accordo siglato con la mediazione del Governo tra Alitalia e sindacati veniva previsto un piano industriale improntato al taglio dei costi. Per il personale navigante erano infatti previsti scatti di azianità triennali, con il primo a partire dal 2020, un tetto del 25% agli aumenti salariali nel caso di promozioni, applicazione dei livelli retributivi “city liner” per i nuovi assunti indipendentemente dall’aeromobile di impiego, la riduzione di un assistente di volo nei collegamenti a lungo raggio, la riduzione dei riposi annuali da 120 a 108, con un minimo di 7 nel mese, esodi incentivati dei piloti e assistenti di volo, superamento dell’Ivr, Ivia e Ivi per i sistemi retributivi, superamento e riproporzionamento delle fasce di indennità di volo oraria per il personale part time.

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