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Giovedì, 28 Marzo 2024
Diritti non riconosciuti

Anzianità pre-ruolo, la beffa dopo il contratto indeterminato

Secondo l'avvocato Elena De Bacci si tratta di "un comportamento ingiusto e illegittimo alla luce della normativa comunitaria"

Dopo anni e anni di contratti a tempo determinato per alcuni fortunati lavoratori arriva la stabilità, ma con un’amara sorpresa. Si riparte da zero. La Pubblica amministrazione, infatti, non riconosce l’anzianità pre-ruolo dei suoi dipendenti, cioè quella maturata durante il tempo determinato, facendo perdere ai diretti interessati decenni di lavoro e contributi. Tale riconoscimento, infatti, avviene solo alla firma del contratto a tempo indeterminato. Secondo l'avvocato Elena De Bacci "Un comportamento ingiusto e illegittimo alla luce della normativa comunitaria, con la prima direttiva datata addirittura 1999".

La PA cancella i diritti di anzianità dei dipendenti a tempo determinato

Dopo una dura gavetta i ricercatori, i tecnologi e i dipendenti pubblici come quelli del comparto della scuola, si ritrovano con un pugno di mosche. Nonostante l’alto valore sociale della loro attività, lo Stato non riconosce loro alcun merito in termini di anzianità pre-ruolo, privandoli dei diritti che si acquisiscono dopo anni di lavoro e contributi. L’avvocato Elena De Bacci, che da sempre segue questa delicata questione relativa all’anzianità di servizio, parla di un “finale decisamente inaspettato” per coloro che dopo anni di contratti a tempo determinato vedono finalmente trasformarsi il contratto a tempo indeterminato. Stiamo parlando di una platea di lavoratori molto ampia, visto che solitamente gli Enti pubblici di ricerca, come ad esempio il Consiglio nazionale delle Ricerche (Cnr), assumono i propri dipendenti a tempo determinato.

De Bacci: il comportamento della PA è “ingiusto e illegittimo”

Gli Enti pubblici non riconoscono l’anzianità pre-ruolo ai fini economici e giuridici - spiega la De Bacci - facendo perdere ai diretti interessati decenni di lavoro e contributi: “un comportamento che risulta essere ingiusto e illegittimo alla luce della normativa comunitaria, con la prima direttiva del 1999. Il bello è che oggi, nonostante la giurisprudenza maggioritaria riconosca, ormai da anni, il diritto al riconoscimento dell’anzianità maturata a tempo determinato, molti enti continuano a difendersi in giudizio riportando spesso anche condanne al pagamento delle spese di lite con evidente danno erariale. In ogni caso preferiscono andare a sentenza piuttosto che procedere a un riconoscimento automatico”.

Così si discriminano i lavoratori

Il problema continua a presentarsi, nonostante Il contratto collettivo di categoria preveda che “in caso di assunzione a tempo indeterminato, i periodi di lavoro con contratto a tempo determinato già prestati dal dipendente presso il medesimo Ente, con mansioni del medesimo profilo e area o categoria di inquadramento, concorrono a determinare l’anzianità lavorativa eventualmente richiesta per l’applicazione di determinati istituti contrattuali”. Peccato però che la regola vale solo per i lavoratori assunti a tempo indeterminato dal 2016 in poi, ovvero dalla data di vigenza del nuovo contratto.

Questa decisione amplifica le disuguaglianze tra i lavoratori: non più solo tra lavoratori a tempo determinato e lavoratori a tempo indeterminato, ma anche tra lavoratori a tempo determinato (assunti dal 2016 in poi), la cui anzianità viene automaticamente riconosciuta, e lavoratori a tempo determinato (assunti prima del 2016) che tale diritto non hanno. E questo anche a dispetto di una recente massima della Corte di Cassazione in materia.

La soluzione

C’è un solo un modo per dirimere definitivamente la questione: rendere retroattivi gli effetti del vigente contratto collettivo, suggerisce l’avvocato De Bacci. Solo così si potranno risolvere i problemi etici, economici e giuridici legati alla situazione. La De Bacci si sta battendo anche per il riconoscimento dell’anzianità per le altre tipologie di contratti, come i co.co.co. e le borse di studio, sostenendo che su questo fronte si stanno aprendo i primi spiragli di luce.

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