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Venerdì, 29 Marzo 2024
"Vite distrutte" / Roma

Apple chiude i call center in Italia: a rischio centinaia di lavoratori

A fine marzo il colosso di Cupertino porrà fine alla commessa con Teleperformance: nella sede di Roma sono 166 i lavoratori per cui si aprirà un periodo di 6 mesi di disponibilità, ma per molti di loro il timore è di rimanere disoccupati


Apple ha deciso di dismettere le proprie commesse in Italia, chiudendo di fatto i call center che fornivano assistenza tecnica. Una decisione arrivata come una doccia fredda per i 166 lavoratori del centro Teleperformance di Roma, che a partire dal prossimo 31 marzo si troveranno senza lavoro. Uno stop che purtroppo non si fermerà ai dipendenti della Capitale, ma è destinato a proseguire: entro aprile toccherà ai 50 lavoratori del sito Teleperformance di Taranto che nel dicembre scorso ne ha già lasciati a casa altri 50. Come denunciato dai sindacati Felsa Cisl Nidil Cgil e UilTemp, in tutto si tratta di circa 250 lavoratori in somministrazione che rischiano il posto dopo 10 anni di servizio: "Apple inspiegabilmente ha deciso di azzerare la commessa in Italia e da voci circolate avrebbe deciso di spostare la commessa ad una azienda in Romania". Le sigle hanno proclamato una giornata di manifestazione il prossimo 16 marzo. 

Apple toglie la commessa Teleperformance: 166 lavoratori a rischio

Con la fine della commessa Apple, sono 166 i lavoratori dei call center di Roma della Teleperformance che rimarranno senza lavoro nel giro di un mese: il 26 marzo chiuderà il servizio, cinque giorni dopo l’intera missione. Soltanto ai 60 dipendenti diretti dell'azienda francese è stata promessa almeno l’immediata ricollocazione all’interno di altri servizi in mano all’azienda, per i 166 lavoratori in somministrazione con contratto a tempo indeterminato si apre la strada della disponibilità: sei mesi circa entro i quali l’agenzia per il lavoro cercherà di collocarli altrove facendo loro almeno tre proposte congrue. Nessuno potrà essere impiegato in posti di lavoro ad oltre 50 chilometri dalla propria residenza o con una decurtazione dello stipendio di più del 15% rispetto a quello percepito in media negli ultimi mesi. Ma il timore dei lavoratori di Teleperformance, qualcuno è li da addirittura dieci anni, è quella di non trovare un altro posto.

"VIte stravolte" come raccontato da una delle lavoratrici a RomaToday: "Abbiamo paura perchè negli ultimi anni sono stati mandati via prima sedici colleghi, poi altri dieci. Quindi non c’è la certezza per noi somministrati di essere ricollocati". Una situazione paradossale per gli addeti al call center, che recriminano: "Ci sentiamo anche noi vittime delle delocalizzazioni. Prima il servizio di Teleperformance era a Roma, Barcellona e Atene. Poi Barcellona ha chiuso e ha aperto Tirana, con la promessa che non sarebbe avvenuta una vera e propria delocalizzazione. Negli anni ci hanno aumentato le mansioni e le responsabilità, senza adeguamenti contrattuali ma con qualche bonus di produttività che, non essendo protetto da contrattazioni di secondo livello, poteva essere modificato o tolto in qualsiasi momento. Poi, l'anno scorso, verso marzo/aprile, siamo venuti a sapere che Apple si sarebbe avvalsa anche di un'altra azienda in Romania, con lavoratori anche in Egitto e in Italia dove però non ha sedi produttive. Così noi siamo stati di fatto messi alla porta".

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