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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Da Milano a Napoli, così la Apple si prepara a conquistare l'Italia

App e megastore, innovazione e lavoro. L'Italia si conferma uno snodo stategico importante per la casa di Cupertino. A Napoli sorgerà il primo Centro di sviluppo app d'Europa, per il quale si sono già candidati ragazzi e ragazze da tutto il mondo. A Milano presto si apriranno i cantieri per il faraonico megastore in centro città, più grande di quello di Londra

Nei sogni di Steve Jobs, il megastore Apple di Milano sarebbe dovuto sorgere proprio in Galleria. L'uomo della mela pare si fosse innamorato del "salotto di Milano", dove immaginava di costruire un tempio commerciale dedicato alle sue invenzioni che fosse più grande addirittura di quello di Londra. Negli anni, molto è cambiato: Steve Jobs è morto nel 2011 e la Apple non ha trovato posto in Galleria, lasciando spazio a Prada. Ma l'idea del megastore in centro città non è mai tramonata e ora pare si sia arrivati al traguardo: il colosso di Cupertino potrebbe aprire i cantieri dopo le feste di Natale, al posto dello storico cinema Apollo in piazza del Liberty.

Come riferisce il Corriere della Sera, ieri pomeriggio c'è stato l'incontro all'Urban Center tra l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran con i vertici dell’azienda e i rappresentanti di Confcommercio.
Le questioni sul piatto sono tante, a partire dal progetto fino all'accordo con gli esercizi commerciali affacciati sulla piccola piazza, privata ma ad uso pubblico, pedonalizzata nel 2012 e poi riaperta al pubblico dopo un importante restyling, compreso quello dei dehors dei negozi, nel 2014. La Apple ha affidato il progetto allo studio di Norman Foster. 

Così lo descrive il Corriere: 

La scalinata dolce che si apre nella piazza e scende otto metri sotto terra aprendosi su un grande schermo, il parallelepipedo con le cascate d’acqua, alto sette metri, che svetta oltre la cornice dei vecchi palazzi e sarà visibile a chi da piazza Duomo imbocca corso Vittorio Emanuele.

La scalinata prenderà l'intera piazza, che resterà circondata dai dehors già costruiti. "È indubbiamente bello — ha commentato Maran — e piace all’amministrazione. Speriamo ci siano le condizioni perché lo possano realizzare. Sono in corso gli incontri con gli uffici e gli operatori della città. È positivo che tanti grandi aziende si stiano presentando a Milano con progetti di qualità".

Il nuovo negozio Apple di piazza Liberty sembra quindi avvicinarsi molto alla nuova concezione degli store a cui l'azienda sta lavorando da tempo. Complice anche la crisi delle vendite di iPhone, Apple sta cercando di trovare nuovi clienti e dare a quelli storici servizi il più possibile perfetti, proprio tramite gli Apple Store, che diventano così lo strumento principale per raggiungere questo prodotto. "Non vogliamo che sembri un negozio. Vogliamo che sia una piazza, molto aperta e dove tutti sono invitati", aveva detto al New York Times Angela Ahrendts, senior vice president del settore vendite e negozio online di Apple, parlando in occasione dell'inaugurazione del nuovo store di San Francisco, il primo negozio di questo tipo e il modello per tutti gli Apple Store del mondo. 

Torino, in migliaia in coda per il nuovo Apple Store

"Lo Store avrà un design incredibile, sarà un simbolo di apprezzamento verso la vostra cultura", aveva detto l'ad di Apple, Tim Cook, in un'intervista al Corriere nel novembre 2015, parlando del progetto di piazza Liberty. E che l'Italia sia uno snodo strategico per la casa di Cupertino è ormai cosa nota. A Napoli sorgerà il primo Centro di sviluppo app d'Europa, con circa 600 nuovi posti di lavoro "per aiutare la prossima generazione di imprenditori in Italia ad acquisire le competenze necessarie per avere successo", come aveva annunciato proprio Tim Cook.

App e megastore, innovazione e lavoro. Con la Apple l'Italia si muove decisa verso la modernità. Ragazzi da ogni parte del mondo si sono dati appuntamento nei giorni scorsi a Napoli per i test di ammissione della Apple Academy, mentre il cantiere del nuovo negozio milanese dovrebbe partire dopo le feste natalizie, per durare all'incirca un anno, cambiando completamente l'aspetto della piazza. Intanto il titolare del Charleston, Alberto Cortesi, l'inquilino più anziano di piazza Liberty, dice al Corriere: "Siamo qui da quarant’anni, piazza del Liberty era un parcheggio, c’era un custode del Comune. C’erano calzolai, camicerie, noi avevamo gli ombrelloni invece dei dehors, che alla gente piacevano molto. E l’Apollo non era un multisalaSiamo qui da quarant’anni, piazza del Liberty era un parcheggio, c’era un custode del Comune. C’erano calzolai, camicerie, noi avevamo gli ombrelloni invece dei dehors, che alla gente piacevano molto. E l’Apollo non era un multisala"

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