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Venerdì, 29 Marzo 2024
Il bonus per le famiglie

Assegno unico: per avere gli arretrati c'è tempo fino al 30 giugno

Chi non ha ancora presentato la domanda ha solo qualche giorno per ottenere il riconoscimento delle mensilità non percepite

L'assegno unico è scattato a gennaio, ma si può dire a ragion veduta che è il 30 giugno 2022 la data da segnarsi sul calendario, quella che segnerà la fine del periodo "di prova". Dal 30 giugno l'assegno diventa infatti "solo" quello mensile, non si avrà più diritto a un solo euro di arretrati. Chi non ha ancora presentato la domanda dunque ha solo qualche giorno di tempo per ottenere anche il riconoscimento delle mensilità arretrate spettanti a decorrere da marzo. 

Come ricorda l'Inps in una nota, dopo il 30 giugno l'assegno decorrerà dal mese successivo a quello di presentazione della domanda senza più diritto agli assegni non percepiti. Presentando domanda a luglio, quindi, l'assegno che spetterà dal mese di luglio sarà pagato ad agosto.

Gli importi dell'assegno unico

Il nuovo sussidio varato dal governo a sostegno delle famiglie unifica assegni familiari, detrazioni Irpef e bonus vari. Le famiglie con Isee fino a 15 mila euro (potenzialmente il 50% della platea) percepiscono il valore massimo dell'assegno: 175 euro al mese per ogni figlio minorenne e per i nuovi nati, a decorrere dal settimo mese di gravidanza. Questo importo segue l'incremento del livello del reddito e si riduce gradualmente raggiungendo il minimo di 50 euro a figlio in corrispondenza di un Isee pari o superiore a 40 mila euro. Sono previste integrazioni per le mamme under 21 e i nuclei numerosi. C'è un supplemento di 30 euro in più per figlio se entrambi i genitori lavorano. I figli maggiorenni e fino a 21 anni (sempre con Isee inferiore a 15 mila euro) ricevono un aiuto di 85 euro se studiano, sono disoccupati o hanno un lavoro con reddito inferiore agli 8 mila euro annui.

Sul sito web dell'Inps è disponibile anche un simulatore che, senza necessità di autenticazione da parte dell'utente, permette di calcolare l'importo spettante a partire da marzo 2022. Per inoltrare la domanda è sufficiente accedere al sito dell'istituto previdenziale o rivolgersi ai Patronati o al Contact Center dell'Istituto.

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