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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Ma quando arriva l'assegno unico per ogni figlio?

L'assegno unico dovrebbe arrivare a luglio per i nuclei familiari con figli: lo assicura la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia. La realtà è che mancano i decreti attuativi e i tempi sono più stretti di quanto sembri. Il "bonus figli" sarà pagato mensilmente: ecco a chi spetta e a quanto dovrebbe ammontare (il condizionale è d'obbligo)

Non mancherebbe molto. L'assegno unico familiare dovrebbe arrivare a luglio per i nuclei familiari con figli. Ieri lo ha ribadito Elena Bonetti, ministra per le Pari opportunità e la Famiglia. "Non siamo più nella situazione del primo lockdown. Ma è evidente che se la situazione d’emergenza si prolungherà, nei prossimi provvedimenti ci sarà il mio personale impegno per allargare gli strumenti del ‘bonus baby sitter’ e ‘congedi’". Si prova però a guardare anche un po' più in là, con un intervento non emergenziale bensì di sistema. " Per le famiglie con figli – ha spiegato il ministro - la prospettiva è sapere che da luglio partirà l’assegno unico universale, sul quale ritengo io da oggi possiamo investire anche di più di quello che avevamo preventivato". Tuttavia ci sono ancora parecchi step da percorrere affinché l'assegno arrivi davvero alle famiglie: ecco perché.

Assegno unico figli: a chi spetterà

L'assegno spetterà a tutte le famiglie che hanno un figlio fino a 21 anni a carico. Avrà un valore massimo di 250 euro: nella cifra confluiscono una parte fissa e una variabile, legata al reddito complessivo della famiglia. Il beneficio verrà attribuito a lavoratori dipendenti, autonomi o incapienti. Potranno fare richiesta tutte le mamme dal settimo mese di gravidanza. Dai 18 anni di età, inoltre, una somma ridotta rispetto all'assegno potrebbe essere accreditata direttamente al figlio se:

  • è iscritto all’università;
  • è un tirocinante;
  • è iscritto a un corso professionale;
  • svolge il servizio civile;
  • svolge un lavoro a basso reddito.

Assegno unico per ogni figlio: cosa cambia rispetto a oggi

In base alle simulazioni ipotizzate nei mesi e nelle settimane passate gli importi erogati andranno da 50-100 a circa 250 euro al mese per ciascun figlio under 21 a carico. L’assegno unico e universale per le famiglie - indirizzato a tutti, anche ad autonomi e incapienti - ha trovato copertura nell'ultima legge di Bilancio.

Sulla cifra esatta non è possibile al momento avere certezze assolute. Le indiscrezioni sugli importi sono frutto di calcoli basati sull’ammontare del fondo di 15 miliardi stanziato ad hoc nel 2019, cui si aggiungono altri 3 miliardi destinati dalla legge di bilancio del 2021 che diventeranno 6 a partire dal 2022 quando l’assegno unico sarà a regime. Cosa cambia rispetto a oggi? E' una novità sostanziale nel campo delle politiche di sostegno alle famiglie. In attesa dei decreti attuativi, si può prevedere con un certo grado di certezza che l'assegno unico per ogni figlio sarà previsto a partire dal settimo mese di gravidanza e fino al compimento del 21esimo anno di età. Circa 12,5 milioni di bambini e ragazzi, di cui 10,1 milioni minori. Oggi invece in Italia 12 milioni di contribuenti godono delle detrazioni fiscali per familiari a carico, ma sono solo 4,2 milioni le famiglie raggiunte dagli assegni (Anf), il principale contributo attivo per chi ha figli fino ai 18 anni. Gli assegni familiari spettano però a solo a dipendenti privati, agricoli, domestici, iscritti alla gestione separata Inps e ai titolari di prestazioni previdenziali. 

Perché - a meno di sorprese - l'assegno unico per ogni figlio (qualcuno l'ha ribattezzato "bonus figli") diventerà realtà da metà anno e non da gennaio? E' presto detto: il motivo è che gli assegni al nucleo familiare che già molte famiglie ricevono, ma non tutte, hanno una sorta  di scadenza di riferimento a luglio. Visto che l’assegno unico universale azzera tutti gli attuali strumenti e benefici e li fa convogliare nel nuovo assegno, per evitare che questa fase di passaggio creasse criticità e sovrapposizioni difficilmente gestibili, si è preferito portare a termine le misure già erogate e poi partire con la nuova misura dal primo luglio.

Il "bonus figli" sarà pagato mensilmente

L’assegno unico, ricapitolando, sarà riconosciuto a cadenza mensile. Possono farne richiesta i genitori che hanno questi requisiti (ma ripetiamo, bisogna attendere i decreti attuativi per averne certezza): 

  • cittadinanza italiana o di uno Stato membro dell’Unione europea titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente o esser suo familiare. Cittadinanza di uno Stato non appartenente all’Unione europea, titolari di permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o del permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca di durata almeno annuale;
  • imposte sul reddito pagate in Italia;
  • vivere con i figli a carico in Italia;
  • residenza in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, o aver sottoscritto un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di due anni.

L’assegno unico per i figli arriverà davvero a luglio?

L’assegno unico per i figli sarà formato da una parte fissa (si ipotizzano circa 100 euro, forse meno), poi la somma cresce sulla base dell'ISEE. Chi ha un ISEE che sfonda la soglia dei 60mila euro non dovrebbe ricevere la somma variabile, ma solo il "fisso". In commissione Lavoro al Senato qualche settimana fa è arrivato l’ok unanime. L’iter d’approvazione era rimasto in sospeso per mesi in Parlamento, anche a causa della crisi di governo. Gli uffici dei dicasteri della Famiglia e quelli del Mef dovranno accelerare nella stesura dei decreti attuativi che dovranno stabilire, tra l'altro, l’importo dell'assegno nero su bianco. I fatti dicono che la legge-delega manca ancora del secondo e decisivo sì del Senato anche se la commissione Lavoro abbia liberato il testo all’unanimità. Ma non basta. Infatti dopo l’ultimo passaggio parlamentare servirà una corsa contro il tempo per i decreti attuativi entro il primo luglio. I tempi sono più stretti di quanto appaia a prima vista.

C'è chi chiede più attenzione alle famiglie con figli, anche in questi giorni. Lo spunto sono stati gli oltre trenta miliardi di extradeficit spesi nell’ultimo decreto Sostegni finiscono in senso generale anche alle famiglie, certo.  Ma ancora una volta non c’è alcuna differenza tra un single e un nucleo con figli. Quindi che si parli di Reddito d’emergenza o di indennità per gli stagionali o di qualsiasi altra erogazione sociale appena stanziata o rinnovata, la somma è la stessa per un giovane che vive con i genitori e una mamma con due figli. Ad esempio, per quel che riguarda il reddito di emergenza spetteranno tre mensilità, pari a 1.500 euro a prescindere dai carichi familiari. La sensazione, non nuova, è che tutta la macchina amministrativa non sia tarata sulle difficoltà economiche contingenti delle famiglie con figli e con un reddito medio-basso.

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