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Mercoledì, 24 Aprile 2024
La misura

Assegno unico per ogni figlio: cosa bisogna fare dal 1º gennaio per avere i soldi

Le famiglie avranno due mesi di tempo per ottenere l’Isee aggiornato. La domanda potrà essere presentata annualmente sulla base di un format semplificato limitando al massimo l’inserimento delle informazioni utili per procedere alla erogazione delle somme spettanti a partire dalla fine del mese di marzo 2022

Assegno unico per ogni figlio, ci siamo: il 77 per cento delle famiglie italiane avrà vantaggi rispetto a oggi. "Chi voleva un figlio, con lo scoppio della pandemia, è come se avesse spostato in avanti il calendario. E l`attesa non è conclusa. Infatti, già il dato di gennaio 2021 ci dice che, rispetto al gennaio precedente, c'è stato il maggior calo di nascite di sempre: cinquemila in meno". Così Gian Carlo Blangiardo, presidente dell'Istat, commentai dati che fotografano per il 2020 l'ennesimo record di denatalità nel Paese. Cosa fare per invertire la rotta? Una strada virtuosa di interventi "è già stata intrapresa come l'assegno universale che va nella direzione giusta. Quello che serve è conciliare sempre più maternità e lavoro". Come funziona l'assegno unico per ogni figlio dal 2022? Ecco tutti i dettagli

Da marzo 2022 arriva l'assegno unico per ogni figlio

Da marzo 2022 l'assegno unico per ogni figlio entrerà a pieno regime. Il mese scorso il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo attuativo, poi il passaggio al vaglio delle commissioni competenti delle Camere prima del "lasciapassare" definitivo. La nuova misura andrà ad inglobare tutti i vari benefici dello stesso tipo già esistenti. Il sussidio economico verrà erogato in favore di chi ha figli, a partire dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni di età.

Le cifre: l'assegno mensile arriva fino a 175 euro, che scenderà a 85 per i figli maggiorenni tra i 18 e i 21 anni. L'importo pieno andrà a chi ha un Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) fino a 15mila euro. Per chi ha redditi superiori, l'assegno scenderà progressivamente, fino al minimo di 50 euro (25 per i figli maggiorenni) per Isee oltre 40mila o per chi non presenta la dichiarazione. Maggiorazioni previste in caso di figli disabili, giovani madri e famiglie numerose. Se entrambi i genitori lavorano e l’Isee è basso, inoltre, si avranno altri 30 euro in più, che si azzerano oltre i 40mila euro di Isee.Nel novero delle tutele entrano poi le giovani madri fino a 21 anni, che riceveranno 20 euro al mese in più.

Occhio però: case di proprietà e risparmi sui conti correnti incideranno sull’importo del nuovo assegno unico per i figli, che sarà modulato in base all’Isee della famiglia, indicatore della situazione economica che tiene conto del reddito, ma anche dei patrimoni mobiliari e immobiliari.  Secondo le elaborazioni curate dalla Fondazione studi dei consulenti del lavoro, a parità di reddito da lavoro, ma con Isee diversi del nucleo, l’assegno può infatti variare sensibilmente. I genitori conviventi, poi, non potranno più ancorare il beneficio (come accade oggi con gli Anf) al lavoratore con il reddito più basso. Diventeranno decisivi gli immobili posseduti dai genitori, con effetti diretti sull’Isee, così come i patrimoni e i risparmi in banca finora non rilevanti nell’attuale sistema di detrazioni per carichi familiari e assegni al nucleo.

Da anni infatti le detrazioni Irpef per i familiari a carico e gli assegni al nucleo erano calibrati sul reddito, quello individuale per gli sgravi fiscali e quello complessivo del nucleo per gli Anf (che spettano solo se deriva per almeno il 70% da lavoro dipendente). La fotografia della situazione economica della famiglia basata sull’Isee, invece, considera il reddito ma anche il patrimonio, mobiliare e immobiliare, e l’indicatore diminuisce all’aumentare del numero dei figli. Si mettono nel calderone Isee anche le giacenze medie dei conti correnti, eventuali conti di deposito, buoni fruttiferi, premi assicurativi e auto possedute.

Serve l'Isee per avere l'assegno unico per ogni figlio

Le famiglie avranno due mesi di tempo nel 2022 (gennaio e febbraio) per ottenere l’Isee aggiornato in corso di validità su cui definire gli importi. Serve l'Isee, altrimenti da marzo in molti si troveranno in busta paga il taglio degli assegni familiari e delle detrazioni per i figli. Se non si vuole fare l’Isee, basterà - va ribadito - un’autodichiarazione nella domanda da presentare all'Inps. Ma a quel punto si riceverà sul conto corrente - nella domanda bisogna infatti indicare le proprie coordinate bancarie - la cifra minima possibile: 50 euro al mese a figlio, anziché al massimo 175 euro.

Tutti i requisiti per l'assegno unico

A confermare i requisiti dell'assegno unico è stato ieri il presidente Inps, Pasquale Tridico in una audizione alla Camera.

"Assegno unico perché finalizzato alla semplificazione e al potenziamento degli interventi a sostegno della genitorialità e natalità e universale perché garantisce una misura minima a tutte le famiglie con figli a carico residenti e domiciliate in Italia", spiega dettagliando l'intervento. Per ciascun figlio minore infatti è previsto un importo pari a 175 euro mensili per un Isee pari o inferiore a 15.000 euro, mentre si riduce gradualmente fino a raggiungere un valore pari a 50 euro in corrispondenza di un Isee pari a 40.000 euro. Per livelli di Isee superiori a 40.000 euro l’importo rimane costante. Per i figli maggiorenni invece, fino al 21^ anno di età, è previsto un importo mensile di 85 euro per un Isee fino a 15.000 euro, progressivamente ridotto fino a 25 euro per Isee pari o superiore a 40.000 euro.

Previste anche alcune maggiorazioni per: ciascun figlio successivo al secondo; ciascun figlio disabile minorenne (maggiorazione differenziata per grado di disabilità); ciascun figlio disabile maggiorenne fino a 21 anni (differenziata per grado di disabilità); ciascun figlio disabile di età superiore ai 21 anni (differenziata per livello di Isee); ciascun figlio di madre di età inferiore a 21 anni (non differenziata per livello di Isee);ciascun figlio minore di un nucleo con entrambi i genitori titolari di reddito da lavoro (differenziata per livello di Isee). L'assegno unico comunque, spiega ancora Tridico, non concorre alla formazione del reddito complessivo ed è compatibile "con la fruizione di eventuali altre misure in denaro a favore dei figli a carico erogate dalle regioni, province autonome di Trento e di Bolzano e dagli enti locali e con il Reddito di Cittadinanza nei termini e secondo i vincoli indicati".

Requisito è che il richiedente "sia cittadino italiano o di uno Stato membro dell’Unione europea, o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero sia cittadino di uno Stato non appartenente all’Unione europea in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o sia titolare di permesso unico di lavoro autorizzato a svolgere un'attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi o sia titolare di permesso di soggiorno per motivi di ricerca autorizzato a soggiornare in Italia per un periodo superiore a sei mesi".

Gli altri tre requisiti sono che il richiedente "sia soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia; sia residente e domiciliato in Italia; sia o sia stato residente in Italia da almeno due anni, anche non continuativi, ovvero sia titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale".

Quando fare domanda e come verrà accreditato

Il sito web dove presentare domanda non è ancora online. Lo sarà a breve. La domanda per l’assegno unico potrà essere presentata annualmente a partire dal mese di gennaio 2022, spiega ancora Tridico, sulla base di un format semplificato limitando al massimo l’inserimento delle informazioni utili per procedere alla erogazione delle somme spettanti a partire dalla fine del mese di marzo 2022. L’assegno sarà corrisposto dall’Inps al richiedente o, a richiesta anche successiva, in pari misura tra coloro che esercitano la responsabilità genitoriale.

In caso di affidamento esclusivo, l’assegno spetta, in mancanza di accordo, al genitore affidatario. Una opzione, questa, che dovrà essere espressa nel modello di domanda telematica e dovrà essere validata anche dall’altro genitore. In assenza di tale validazione, infatti, il pagamento verrà effettuato nella misura del 50% al genitore richiedente. Il nuovo assegno unico per i figli verrà accreditato direttamente sul conto corrente del beneficiario oppure mediante bonifico domiciliato. Fanno eccezione i percettori del Reddito di Cittadinanza i quali ricevono l’importo con le stesse modalità di erogazione del RdC. L’assegno è riconosciuto a decorrere dal mese successivo a quello di presentazione della domanda. Nel caso in cui sia presentata entro il 30 giugno dell’anno di riferimento, l’assegno è riconosciuto a decorrere dal mese di marzo del medesimo anno. Per i nuovi nati l’assegno unico decorre dal settimo mese di gravidanza.

Assegno unico: Lepri (Pd), più attenzione ai figli con disabilità 

"Nel parere di cui sono stato relatore oggi (ieri, ndr), votato dalla commissione Affari sociali della Camera in vista dell’approvazione definitiva del decreto legislativo in Consiglio dei Ministri, abbiamo invitato il governo a rivedere gli importi previsti a favore dei figli disabili - dichiara il deputato dem Stefano Lepri, estensore e relatore della legge delega. - Essi infatti, rispetto ad oggi, risulterebbero maggiormente tutelati prima della maggiore età, ma non dopo. Pare inoltre inopportuno considerare nel calcolo dell’Isee le somme ricevute a titolo risarcitorio e il patrimonio destinato al ‘dopo di noi’. Confido che il governo recepisca queste osservazioni, a tutela delle benemerite famiglie con figli disabili", conclude.

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