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Sabato, 20 Aprile 2024
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L'assegno unico per ogni figlio da luglio 2021: importo e requisiti, tutte le ipotesi

A che punto siamo? Come stanno le cose? Chi ne avrà diritto e a quanto ammonta la cifra? In base alle simulazioni ipotizzate gli importi erogati andranno da 50 a circa 250 euro al mese. Mancano i decreti attuativi. Conte: "Alleggerire il peso fiscale sulle famiglie"

L'assegno unico mensile "si colloca in una cornice di interventi volti ad alleggerire il peso fiscale sulle famiglie" ha detto oggi il premier Giuseppe Conte in aula alla Camera annunciando che da "luglio sarà introdotto l'assegno unico mensile per famiglie con figli fino a 21 anni". A che punto siamo? Come stanno le cose? Chi ne avrà diritto e a quanto ammonta la cifra mensile che dovrebbe finire nelle tasche di milioni e milioni di famiglie italiane?

Assegno unico per ogni figlio da luglio 2021

In base alle simulazioni ipotizzate gli importi erogati andranno da 50-100 a circa 250 euro al mese per ciascun figlio under 21 a carico. L’assegno unico e universale per le famiglie - indirizzato a tutti, anche ad autonomi e incapienti - ha trovato copertura nella legge di Bilancio.

Le indiscrezioni sugli importi sono frutto di calcoli basati sull’ammontare del fondo di 15 miliardi stanziato ad hoc nel 2019, cui si aggiungono altri 3 miliardi destinati dalla legge di bilancio del 2021 che diventeranno 6 a partire dal 2022 quando l’assegno unico sarà a regime. E' una novità sostanziale nel campo delle politiche di sostegno alle famiglie. In attesa dei decreti attuativi, si può prevedere con un certo grado di certezza che l'assegno unico per ogni figlio sarà previsto a partire dal settimo mese di gravidanza e fino al compimento del 21esimo anno di età. Circa 12,5 milioni di bambini e ragazzi, di cui 10,1 milioni minori.

Una novità sostaziale rispetto a oggi: in Italia 12 milioni di contribuenti godono delle detrazioni fiscali per familiari a carico, ma sono solo 4,2 milioni le famiglie raggiunte dagli assegni (Anf), il principale contributo attivo per chi ha figli fino ai 18 anni. Gli assegni familiari spettano però a solo a dipendenti privati, agricoli, domestici, iscritti alla gestione separata Inps e ai titolari di prestazioni previdenziali. 

Perché si parte da metà anno e non da gennaio?

Perché si parte da metà anno e non da gennaio? Il motivo è che gli assegni al nucleo familiare che già molte famiglie ricevono, ma non tutte, hanno una sorta  di scadenza di riferimento a luglio. Visto che l’assegno unico universale azzera tutti gli attuali strumenti e benefici e li fa convogliare nel nuovo assegno, per evitare che questa fase di passaggio creasse criticità, abbiamo preferito portare a termine le misure già erogate e poi partire con la nuova misura dal primo luglio. In questo modo tuteliamo tutte le famiglie rispetto agli strumenti preesistenti».

L’assegno unico per i figli sarà riconosciuto a cadenza mensile. Possono farne richiesta i genitori che hanno questi requisiti (bisogna attendere i decreti attuativi per averne certezza): 

  • cittadinanza italiana o di uno Stato membro dell’Unione europea titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente o esser suo familiare. Cittadinanza di uno Stato non appartenente all’Unione europea, titolari di permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o del permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca di durata almeno annuale;
  • imposte sul reddito pagate in Italia;
  • vivere con i figli a carico in Italia;
  • residenza in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, o aver sottoscritto un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di due anni.

A quanto ammonterà l'assegno unico per ogni figlio 2021

L’assegno unico sarà formato da una parte fissa (si ipotizzano circa 100 euro, forse meno), poi la somma cresce sulla base dell'ISEE. Chi ha un ISEE che sfonda la soglia dei 60mila euro non dovrebbe ricevere la somma variabile, ma solo il "fisso".

Doveroso sottolineare come non sia affatto è detto che l’assegno unico converrà a tutti quanti, anche se nella giungla di norme attuali non si può che salutare con favore una norma che vada a semplificare il quadro. Dovrebbe 

  • le detrazioni per figli a carico e l’ulteriore detrazione di 1.200 euro per le famiglie con quattro figli, invece sarebbero confermate quelle previste per il coniuge e per gli altri familiari a carico;
  • l’assegno al nucleo familiare con 3 figli minorenni o più;
  • bonus alla nascita
  • ANF
  • contributo per gli assegni familiari versato dai datori di lavoro;
  • il fondo di sostegno alla natalità.

Curioso notare che l'assegno unico, uno dei primi provvedimenti presentati un anno fa dalla ormai ex ministra Elena Bonetti (Italia Viva), all’interno del suo Family Act, diventerà realtà senza che i renziani possano mettere bocca sui decreti attuativi, se Conte riuscirà nell'impresa - tutt'altro che scontato - di proseguire la sua avventura a Palazzo Chigi. "Un nuovo patto tra Stato e famiglie, che riconosce il valore delle future generazioni e sceglie di investire su di loro" diceva solo tre settimane fa Bonetti. Si attendono i dettagli, che possono fare la differenza tra una misura buona sulla carta e una realmente inclusiva ed efficace.

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