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Venerdì, 19 Aprile 2024
Contributo per le famiglie

Assegno unico per i figli, dai requisiti all'importo: la guida completa 

Il contributo partirà nel 2022, ma l'Inps ha già comunicato tutte le informazioni principali: ecco tutto quello che c'è da sapere

Da marzo 2022, e non da gennaio come previsto inizialmente, partirà l'assegno unico universale per i figli, un contributo destinato a tutti i nuclei familiari con figli a carico, dal settimo mese di gravidanza sino al compimento dei 21 anni. L'Inps ha già comunicato l'iter per l'invio della domanda e i requisiti necessari per ottenere il sussidio: vediamo nel dettaglio tutto quello che c'è da sapere.

Assegno unico 2022: quali sono gli importi

L'agevolazione, legata all'Isee e di importo variabile, dovrebbe dovrebbe essere di circa 180 euro per figlio al mese. La cifra è destinata a salire a 240-250 dal terzo figlio in poi per i livelli massimi. L'Isee è un elemento chiave: per i redditi più alti, il contributo dovrebbe aggirarsi sui 40-50 euro, che potrebbero essere attribuiti anche a chi non presenterà la dichiarazione dei redditi. Secondo le time, 4 famiglie su 5 dovrebbero arrivare ad ottenere 100 euro a figlio.

I requisiti per l'assegno unico per i figli

Ecco di seguito quali sono i requisiti necessari per avere accesso al contributo:

  • cittadinanza italiana o di uno Stato membro Ue; il richiedente può essere anche un familiare di un cittadino italiano o europeo, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente; in alternativa, cittadinanza di uno Stato non appartenente all’Unione europea e possesso del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo, o del permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca, di durata almeno annuale;
  • assoggettamento al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;
  • residenza o domicilio in Italia, insieme con i figli a carico, per la durata del beneficio;
  • residenza in Italia per almeno due anni, anche non continuativi; in alternativa, titolarità di un contratto di lavoro a tempo indeterminato, o a tempo determinato di durata almeno biennale.

A chi spetta l'assegno unico

L’assegno unico spetta per i figli minori. Per i figli maggiorenni a carico, sino ai 21 anni, spetta a condizione che il figlio soddisfi almeno uno dei seguenti requisiti:

  • frequenza di un percorso di formazione scolastica o professionale o di un corso di laurea;
  • svolgimento di un tirocinio o di un’attività lavorativa limitata, con reddito complessivo inferiore a un determinato importo annuale;
  • registrazione come disoccupato e in cerca di lavoro presso un centro per l’impiego o un’agenzia per il lavoro;
  • svolgimento del servizio civile universale.

L’assegno spetta, senza maggiorazioni, anche per i figli disabili a carico che abbiano compiuto 21 anni, dunque senza limiti di età.

Come fare domanda

La domanda, evidenzia l'Inps, può essere presentata utilizzando i consueti canali: portale web Inps, utilizzando l’apposito servizio online tramite Spid, Carta di identità elettronica 3.0 (Cie), Carta nazionale dei servizi e Pin Inps rilasciato entro il 1° ottobre 2020; Contact Center Integrato; Enti di Patronato.

La procedura è estremamente semplificata, basta inserire codice fiscale dei figli minori e l’Iban su cui accreditare le somme, oltre ad avere un ISEE in corso di validità (che non deve essere allegato). Il pagamento sarà effettuato con accredito su conto corrente, bonifico domiciliato, carta di pagamento con Iban o libretto postale intestati al genitore richiedente.

Come si riscuote

L’assegno unico e universale è concesso al 50% tra i genitori:

  • sotto forma di credito d’imposta;
  • in alternativa, come erogazione mensile di una somma in denaro;

Nel caso in cui il nucleo familiare sia titolare di reddito di cittadinanza, l’assegno viene corrisposto congiuntamente a quest’ultimo (con cui è dunque compatibile), ossia attraverso la ricarica della carta Rdc.

In caso di separazione legale ed effettiva o di annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio, l’assegno spetta, in mancanza di accordo, al genitore affidatario. Nel caso di affidamento congiunto o condiviso l’assegno, in mancanza di accordo, è ripartito in pari misura tra i genitori.

L’importo è ridotto per i figli che raggiungono la maggiore età, i quali potranno richiederne la concessione diretta.

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