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Martedì, 16 Aprile 2024
Il sostegno

L'assegno unico per i figli è "temporaneo", poi si cambia: domande e risposte sul sussidio del governo

Si parte tra pochi giorni con una misura ponte in vigore fino a dicembre e che spetta ai soli nuclei familiari che non hanno i requisiti per accedere ai cosiddetti "Anf". Solo nel 2022 il sussidio entrerà nella sua fase definitiva, strutturale e più estesa. Dalle cifre corrisposte agli aventi diritto, fino alle tempistiche e alle modalità di erogazione, tutto quello che c'è da sapere

È arrivato l'atteso via libera del governo Draghi: l'assegno unico universale alle famiglie per ogni figlio parte dall'1 luglio 2021. Quello approvato con il decreto legge n.79 è però un assegno temporaneo, una misura ponte che durerà per sei mesi, in vigore fino 31 dicembre 2021. Solo con il 2022, infatti, l'assegno unico per i figli entrerà nella sua fase definitiva, strutturale e più estesa. Come funziona? Dalle cifre corrisposte agli aventi diritto, passando per le tempistiche, i requisiti e le modalità di erogazione, ecco tutto quello che c'è da sapere, secondo quanto stabilito dal decreto legge pubblicato sulla Gazzetta ufficiale l'8 giugno scorso.

L'assegno unico per ogni figlio dal 1º luglio 2021 è "temporaneo"

L'assegno temporaneo "ponte" dal primo luglio a fine 2021 spetta ai soli nuclei familiari che non possiedono i requisiti per accedere ai cosiddetti "Anf", gli assegni al nucleo familiare già in vigore. Questi ultimi, invece, continueranno ad essere corrisposti alle famiglie di lavoratori dipendenti e assimilati con una lieve maggiorazione. A differenza dell'assegno unico universale che partirà l'anno prossimo, e che sarà rivolto ai figli con età compresa tra i sette mesi della gestazione fino ai 21 anni (se ancora a carico dei genitori), l'assegno ponte è rivolto soltanto alle famiglie con figli tra 0 e 18 anni. Per l'accesso al sostegno economico ci sono requisiti precisi:

  • essere in possesso di un Isee (l'indicatore della situazione economica equivalente)  inferiore a 50mila euro annui;
  • essere soggetto al pagamento dell'imposta sul reddito in Italia;
  • non essere percettore degli assegni al nucleo familiare ed essere cittadino italiano o di uno Stato membro dell'Unione europea;
  • in alternativa, occorre essere titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente.

La domanda e gli importi

Come si ottiene? L'assegno verrà erogato mensilmente sul conto corrente dei richiedenti e non concorrerà alla formazione del reddito. Per ottenere il nuovo assegno ponte (per partite Iva, autonomi e disoccupati) la domanda è obbligatoria. La domanda per l'assegno unico per i figli va presentata entro mercoledì 30 giugno in modalità telematica sul portale internet dell'Inps, oppure tramite Caf e patronati.  Entro quella data l'Istituto di previdenza fornirà le istruzioni per presentare le domande e consentire le erogazioni a partire dal 1° luglio. In realtà c'è tempo fino al 30 settembre 2021: le domande presentate entro quella data danno diritto alle mensilità arretrate a partire dal mese di luglio. Le domande presentate dall'1 ottobre 2021, invece, daranno diritto all'assegno a partire dal mese in cui la domanda è stata inoltrata. E veniamo agli importi. Essi diminuiscono al crescere del livello dell'Isee. Fino al 31 dicembre sono i seguenti:

  • fino a un massimo di 167,5 euro al mese per ciascun figlio, nel caso di Isee fino a 7mila euro;
  • fino a 83,50 euro al mese a figlio intorno ai 15 mila euro di Isee;
  • fino a 30 euro al mese per figlio con Isee intorno ai 40mila euro;
  • stabili a 30 euro fino a 50mila euro di Isee;
  • gli importi sono maggiorati per le famiglie con 3 o più figli e per figli con disabilità.

Gli strumenti a sostegno dei figli già esistenti non sono stati aboliti, ma cesseranno quando si andrà a regime l'1 gennaio 2022. In questi sei mesi, dunque, l'assegno "temporaneo" è compatibile con tutte le altre prestazioni a sostegno dei figli, tranne che con gli assegni al nucleo familiare. Anche chi percepisce il reddito di cittadinanza ha diritto all'assegno ponte, ma i due sussidi non si cumulano pienamente: in sostanza, dall'importo complessivo dell'assegno verrà sottratta la quota del reddito di cittadinanza imputabile alla presenza di figli nel nucleo familiare.
 

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