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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia Terni

L'acciaio non è più speciale: "Thyssen vende la Ast di Terni, intervenga il Governo"

La Ast di Terni è in vendita: la Regione Umbria su tutte le furie dopo la notizia trapelata solo per mezzo stampa: "Il Governo deve intervenire" 

La Ast di Terni è in vendita. Lo ha annunciato l’amministratore delegato di Thyssenkrupp, Heinrich Hiesinger. Ma “Dal nostro punto di vista – spiega Massimiliano Burelli, amministratore delegato della Ast -  , nulla è  cambiato: siamo e rimaniamo una costola importante della Business Area Materials Services, e non rientriamo, come già comunicato, nella Joint Venture pianificata fra thyssenkrupp Steel Europe e Tata Steel Europe”. Il numero uno della Acciai Speciali di Terni “oggi possiamo confermare il nostro ottimismo sul futuro del sito di Terni. Continuando con il nostro programma di miglioramento, potremo raggiungere i nostri obiettivi, diventeremo più competitivi sul mercato interno e sui mercati internazionali”.

L’amministratore delegato spiega che “da quando Ast è tornata in Thyssenkrupp nel 2014, l’azionista ha sempre dichiarato che l’azienda è un’importante risorsa, con un grande potenziale, ma non costituisce un asset strategico”.

E questa “è una valutazione che risale a più di tre anni e mezzo fa e si riferisce al ruolo della nostra Azienda all’interno di una visione strategica della Thyssenkrupp”. Nel sito di Terni, prosegue Burelli, “disponiamo di importanti sinergie all’interno della nostra Business Area, da quando ne siamo entrati a fare parte, abbiamo cominciato a sviluppare un nuovo modello industriale, le nostre performance sono cresciute, mese dopo mese, ed Ast è tornata a fare utili. Da Aprile 2014 abbiamo contribuito in maniera costante alla crescita dell’EBIT, nonostante le difficili condizioni di mercato: la nostra ambizione è proseguire, per migliorare ulteriormente il ruolo ed il valore di Ast”.

Ma la bomba è esplosa comunque. E lo tsunami è arrivato. La Regione Umbria è su tutte le furie, perché la notizia della vendita l’hanno letta sulle agenzie di stampa. “Alla luce delle dichiarazioni del Ceo di Thyssen Krupp, riportate dall’agenzia di stampa Reuters, sulla volontà di procedere alla vendita di Ast non possiamo che sollecitare la convocazione urgente di un incontro al Ministero dello sviluppo economico, che già avevamo chiesto allo stesso ministro Carlo Calenda nello scorso mese di settembre, quando erano emerse notizie, sempre tramite agenzie di stampa, relative all’ipotesi di accordo tra la multinazionale tedesca e Tata Steel, al fine di ottenere chiare e precise informazioni da parte della dirigenza di TK”. La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, e il vice presidente, Fabio Paparelli, chiedono al Governo di convocare con la massima urgenza, in sede ministeriale, la dirigenza di TK “affinché dia chiare ed ufficiali comunicazioni circa l’ipotesi di cessione di Ast”.

E poi la questione comunicazione: “Non è infatti più tollerabile – afferma la presidente Marini -  che la Tk continui ad affidare a note di agenzia comunicazioni che riguardano i futuri assetti proprietari di un sito industriale di grande rilevanza strategica non solo per Terni e l’Umbria, ma per il Paese. E’ ormai dal 2012 che Thyssen utilizza tale irriverente ed inusuale modalità di gestione delle relazioni sindacali ed istituzionali.  E non ci meraviglia, quindi, apprendere ora, sempre da una agenzia di stampa, la volontà di TK di cedere l’Ast. Ciò che però deve essere chiaro – aggiunge Marini - è che in quanto rappresentanti delle istituzioni regionali e locali a noi interessa prima di tutto la messa in sicurezza del futuro di questo sito industriale, della sua capacità produttiva e dei suoi livelli occupazionali. Le Acciaierie di Terni sono figlie della storia industriale dell’Umbria e dell’Italia; una storia che noi intendiamo difendere in ogni sede. Per questo, ritengo essenziale, e non più rinviabile, un incontro con la dirigenza di TK in sede governativa, al fine di acquisire informazioni ufficiali circa gli obiettivi e le scelte strategiche della multinazionale con riferimento alla controllata italiana, operante in un settore strategico, come quello degli acciai speciali – conclude Marini -, per il sistema produttivo regionale e nazionale”.

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