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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cosa c'è sul tavolo

Perché si parla di nuovi aumenti delle pensioni

I titolari dei trattamenti minimi devono ancora ricevere l'adeguamento extra stabilito con la legge di bilancio. Matteo Salvini però ha lasciato intendere che il governo potrebbe fare di più

I pensionati devono aspettarsi nuovi aumenti? E quali saranno i trattamenti interessati? "Il primo maggio faremo un consiglio dei ministri dove ci sarà un altro sostanzioso e sostanziale aumento delle buste paga e delle pensioni più basse" ha annunciato giorni fa il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.

Cerchiamo di fare chiarezza. Iniziando a parlare di quegli aumenti che sono stati già stabiliti, ma devono ancora essere erogati. Con la legge di stabilità del 2023, oltre a rideterminare le percentuali di indicizzazione delle pensioni all'inflazione (già diventato effettivo), il governo ha infatti introdotto un ulteriore incremento per gli assegni pari o inferiore al trattamento minimo Inps (che è di circa 563 euro) dell'1,5% per il 2023 e del 2,7 per il 2024. Per chi ha 75 anni o più invece l'aumento è stato maggiorato al 6,4%. Il che vuol dire che con un assegno di 563,74 euro si ha diritto a poco più di 8 euro in più sul cedolino, che diventano circa 36 per i pensionati con età pari o superiore a 75 anni.

Questi incrementi al momento sono rimasti solo sulla carta. A inizio aprile l'Inps ha diffuso una circolare in cui ufficializzava gli aumenti, ma la data effettiva di messa a pagamento è ancora un'incognita. Tradotto: non è detto che questi soldi extra arriveranno a maggio. Certo è che i titolari di pensione minima avranno diritto anche agli arretrati, visto che la legge di bilancio stabilisce che gli incrementi riguardano i pagamenti "per ciascuna delle mensilità da gennaio 2023 a dicembre 2024, ivi compresa la tredicesima mensilità spettante". 

Le ipotesi sui nuovi aumenti

Fin qui abbiamo parlato di misure già messe nero su bianco e approvate dal parlamento. Le parole di Salvini però lasciano pensare che il governo abbia intenzione di fare qualcosa in più. Risorse permettendo, visto che il "tesoretto" di 3,4 miliardi che la maggioranza è riuscita a trovare tra le pieghe del bilancio è già impegnato per il taglio del cuneo fiscale (che non spetta ai pensionati). Quali sono dunque le intenzioni dell'esecutivo? Una delle ipotesi è che il governo decida di anticipare di qualche mese l'aumento del 2,7% che spetta da gennaio 2024 ai titolari di pensioni minime. Si parla di un incremento di una decina di euro che potrebbe essere riconosciuto già in estate.

Altra possibilità sul tavolo: anticipare di qualche mese il conguaglio della rivalutazione, ovvero la differenza tra inflazione prevista e quella effettiva sulla scia di quanto aveva già fatto il governo Draghi. Si tratta di mere ipotesi. Le parole di Salvini però lasciano pensare che il governo stia studiando il modo di intervenire, almeno sui trattamenti più bassi. Il come lo scopriremo solo dopo il consiglio dei ministri.   

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