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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Brutte "sorprese"

Subito Milano, poi (forse) anche Roma: aumenta il prezzo del biglietto sui mezzi pubblici

Scattano i rincari nel 2023 nel trasporto pubblico locale, con un sensibile ritocco al rialzo del prezzo dei ticket per tram, bus e metro in molte città italiane

Non ci sono solo i rincari per benzina, assicurazioni e pedaggi: scattano gli aumenti nel 2023 anche nel trasporto pubblico locale, con un sensibile ritocco al rialzo del prezzo dei biglietti per tram, bus e metro in molte città italiane. Nel dettaglio, secondo quanto rileva Assoutenti, a Napoli il ticket è già salito da qualche mese da 1 euro a 1,20 euro. Anche a Torino il biglietto urbano costa dall'estate scorsa 1,70 euro e al momento il suo prezzo resterà quello, senza variazioni

A Milano dal 9 gennaio costerà 2,20 euro, con un aumento di 20 centesimi (il carnet dieci corse da 18 euro a 19,50 euro, il giornaliero da 7 a 7,60 euro e il biglietto valido per tre giorni da 12 a 13 euro). Nel capoluogo lombardo non subiranno alcuna variazione i prezzi degli abbonamenti urbani mensile e annuale: tra gli altri, ad esempio, rimarrà a 39 euro quello ordinario mensile e a 330 euro quello ordinario annuale. I biglietti acquistati con la vecchia tariffa saranno validi per 60 giorni dopo l’entrata in vigore dell’adeguamento tariffario, quindi fino al 10 marzo 2023.

A Parma il rincaro è invece di 10 centesimi con il costo del biglietto di una corsa semplice sui mezzi pubblici che passa da 1,50 euro a 1,60 euro. Passiamo a Ferrara: qui il costo dei bus passa da 1,30 a 1,50 euro, mentre a Foggia da marzo il biglietto semplice costerà 1 euro (+10 cent).

Qualche mese ancora di prezzi fermi a Roma: poi, dall'estate 2023 (luglio) il prezzo dovrebbe schizzare dagli attuali 1,50 euro a 2 euro, con un aumento del 33%. Vengono toccati anche gli abbonamenti mensili e annuali. I primi saliranno da 35 a 46,70 euro, i secondi da 250 a 350 euro. La decisione ha determinato non poche proteste fra i pendolari, che hanno organizzato sit-in a dicembre e lanciato una petizione per scongiurare gli aumenti. Per quel che riguarda la capitale non è infatti detta l'ultima parola. Come raccontato nelle scorse settimane da RomaToday, la Regione Lazio ha specificato di stare lavorando per scongiurare l'aumento del costo dei biglietti Atac, reperendo i fondi necessari "in modo da non ledere i bilanci delle aziende coinvolte, ed evitare assolutamente che l'aggravio dei costi ricada sulle tasche degli utenti, e in particolare sulle fasce più deboli della popolazione. Anche perché l'aumento del biglietto comporterebbe inevitabilmente un aumento dell'uso dei mezzi privati, a scapito della qualità dell'aria e dell'ambiente in cui viviamo e che sentiamo il dovere e la necessità di tutelare, sempre". Staremo a vedere.

A cosa si devono gli aumenti, in linea generale? "Colpa" dell'inflazione, ovviamente, e di contratti di servizio stipulati da anni, ma in certi casi anche di un incremento di risorse ritenuto "non adeguato" nei trasferimenti regionali. Inoltre le aziende dei trasporti locali hanno dovuto far fronte a una notevole diminuzione del numero di passeggeri rispetto a prima della pandemia. Il tutto in un contesto di aumento generale dei costi dell'energia. Un combinato disposto micidiale.

Viaggeremo davvero gratis sui mezzi pubblici?

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