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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Aumento dell'Iva, il "sì" della Corte dei conti

Nel rapporto 2016 sul coordinamento della finanza pubblica l'invito al governo: "L'Italia è fanalino di coda in Europa sul rendimento dell'imposta"

ROMA - Un eventuale intervento sull'Iva sarebbe "giustificato" e "preferibile ad altre forme di imposizione indiretta". Lo sostiene la Corte dei Conti nel rapporto 2016 sul coordinamento della finanza pubblica. "Se - afferma la magistratura contabile - oltre al taglio delle spese, un contributo sarà necessario sul versante entrate, una ipotesi in discussione non escluderebbe, oltre a una revisione delle spese fiscali, un intervento sull'Iva".

"Un intervento - spiega la Corte dei Conti - che si configurerebbe tra i meno distorsivi quanto a impatto sull'economia; resterebbe nell'area individuata dalla clausola di salvaguardia rinnovata per il 2016; sarebbe giustificato dalla posizione di fanalino di coda che il nostro Paese occupa nella graduatoria europea sul rendimento dell'imposta; sarebbe preferibile ad altre forme di imposizione indiretta, sia per l'ampiezza della base imponibile su cui si distribuirebbe sia in considerazione di ripetuti stress cui sono stati finora soggetti altri comparti (le accise innanzitutto)".

L'aumento dell'Iva, visto il riferimento della Corte dei Conti alla "clausola di salvaguardia", sarebbe fino a un massimo del 13% per l'aliquota oggi al 10% e fino al 25,5% per quella al 22%.

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