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Sabato, 20 Aprile 2024
Gli scenari economici

Mutui: cosa succede dopo il rialzo dei tassi deciso dalla Bce

La mossa dell'Eurotower potrebbe rendere più cari i prestiti (a tasso variabile) e scoraggiare gli investimenti

L'annuncio da parte della presidente della Bce Christine Lagarde di un rialzo dei tassi di interesse a luglio e a settembre potrebbe avere un effetto importante anche sul costo dei mutui. L'effetto concreto dell'aumento dei prezzi dei finanziamenti per acquistare un'abitazione è iniziato da qualche mese, come ha certificato anche la Banca d'Italia, ma dopo la decisione della Banca Centrale Europea di alzare i tassi dello 0,25%a partire dal 1° luglio, a cui probabilmente seguirà un ulteriore aumento dello 0,50% a settembre, si teme un'ulteriore impennata soprattutto dei finanziamenti a tasso variabile. Che cosa dobbiamo aspettarci? Iniziamo col dire che contestualmente all'aumento dei tassi la Bce ha deciso anche di mettere fine al programma di acquisti App (Asset purchase programme) nato nel 2014 quando alla guida dell'Eurotower c'era Mario Draghi. Il famoso "bazooka" che per anni ha mantenuto bassi gli interessi dei titoli di Stato ora è scarico.

Gli effetti sui mercati sono già evidenti: lo spread tra Btp e Bund oggi ha aperto in rialzo a 232 punti mentre la Borsa di Milano è andata subito in negativo dopo i primi scambi. Perché la politica monetaria della Bce è cambiata? La decisione è stata presa all'unanimità dal Consiglio direttivo della Bce per fermare la folle corsa al rialzo dell'inflazione che lo scorso mese ha superato la soglia del +8% nell'Eurozona. Una scelta analoga era stata fatta nelle scorse settimane dalla banca centrale degli Stati Uniti (Fed) e dalla Bank of England, sempre per contrastare i livelli record di inflazione.

Quella della Bce è dunque una decisione in qualche modo attesa che dovrebbe servire a frenare l'aumento dei prezzi e presevare il potere d'acquisto dei consumatori. "Le nuove proiezioni - ha detto infatti Lagarde - prevedono un'inflazione annua al 6,8% nel 2022, prima che scenda al 3,5% nel 2023 e al 2,1% nel 2024". L'effetto collaterale tuttavia sarà probabilmente quello di rendere più costosi i prestiti e scoraggiare gli investimenti. 

Così aumentano i mutui (a tasso variabile)

In questo contesto il costo dei mutui per comprare casa è destinato inevitabilmente ad aumentare. A salvarsi sarà ovviamente chi ha già sottoscritto un tasso di interesse fisso, mentre per chi ha optato per il tasso variabile la situazione è destinata a peggiorare. In quest'ultimo caso il tasso di riferimento è infatti l'Euribor che risente in modo pressoché diretto delle variazioni del costo del denaro comunicate dalla Banca Centrale Europea. Se i mutui a tasso fisso hanno già scontato un aumento piuttosto marcato (il tasso a 20 anni è passato dallo 0,5% di un anno fa al 2,18% di oggi) la mossa dell'Eurotower peserà ora molto di più su chi sceglie (o ha scelto) di affidarsi al variabile.

Ma quanto si pagherà di più? Alla vigilia del summit della Bce gli esperti di Facile.it hanno provato a simulare cosa potrebbe accadere nel prossimo futuro per chi sceglie il tasso variabile. Prendiamo il caso di un prestito di 120mila euro da restituire in 20 anni. Secondo i futures sull'Euribor, entro fine anno l'indice Euribor a 3 mesi (che oggi si attesta a -0,28% e dunque è molto conveniente) potrebbe sfiorare l'1% entro fine anno "e questo farà salire il tasso variabile a circa 2,20%, con una rata mensile più pesante di circa 75 euro. Tra dodici mesi (a giugno 2023), l'indice potrebbe arrivare a circa 1,75%; questo farebbe salire il tasso variabile a 2,95% e la rata del muto a 663 euro, vale a dire quasi 120 euro in più rispetto a oggi". Ovviamente parliamo di simulazioni, realizzate peraltro prima che la Bce annunciasse la nuova politica monetaria. Si tratta di stime da prendere con cautela. Una cosa però sembra assodata: l'era dei mutui facili e a tasso zero è ormai alle nostre spalle. 
 

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