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Venerdì, 22 Settembre 2023
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Risveglio "amaro": perché la colazione al bar costerà di più nel 2022

Sui prezzi per il consumatore finale di caffè (o cappuccino) e cornetto pesano i rincari dell'energia, ma non solo: cosa sta succedendo

I prezzi stanno aumentando, basta fare la spesa al supermercato per accorgersene. In base agli attuali trend, la colazione al bar potrebbe passare dagli attuali 2 euro e 40 (media nazionale per cappuccino + cornetto) addirittura a 3 euro e 40, rincarando del 48% perché i prezzi di latte, zucchero, cacao e uova (intesi come materie prime, non come prodotti finali) sono aumentati del 40%. Al supermercato il caffè costa già di più rispetto a tempo fa. E' aumentato del 20% l'anno scorso e rischia il bis nel 2022, mentre la pasta e il pane sono previsti in rincaro del 38%: vi abbiamo già raccontato perché il prezzo di un pacco di penne sta aumentando. L'inflazione è tornata a imperversare in Italia e nel mondo.

Il problema principale sono i rincari dell'energia, perché coltivare quello che ci nutre è un'attività energivora; come se non bastasse, impattano poi sui prezzi tutte le altre materie prime, i semilavorati e pure i microchip; la corsa dei prezzi partita dal basso sta risalendo la filiera produttiva e distributiva, per scaricarsi sui prodotti che il consumatore trova in negozio (o, appunto, al bar). Ogni giorno 5,5 milioni di italiani fanno colazione nei bar dislocati sul territorio, un appuntamento irrinunciabile che sia un caffè veloce al banco o una brioche consumata seduti al tavolo.

Tra aumenti delle materie prime e rincari dell'energia "la situazione è diventata insostenibile", dice alla Stampa Alberto Balocco, presidente e amministratore delegato del gruppo cuneese che produce dolci da ricorrenza e biscotti. "Si parla tanto della pasta, che però è fatta di due soli ingredienti, la semola e l'acqua, noi invece di prodotti ne trasformiamo più di uno: la farina, il latte e tutti i suoi derivati come la panna ed il burro, e poi uova, zucchero e gli olii vegetali. La farina costa circa il 40% in più dell'anno passato, l'olio vegetale è su del 30%. Il burro a sua volta ha toccato dei livelli pazzeschi, basta guardare le quotazioni dei futures e vedere che cresce del 50%. Il cioccolato, anche a causa del rincaro del burro, è salito del 20%, mentre lo zucchero è quello che in questo momento dà meno fastidio perché cresciuto solo del 10-15%", spiega l'industriale.

E per quel che riguarda il latte (lì, problemi di raccolta non ce ne sono: "Vero. Ma le mucche vengono e nutrite coi mangimi, in particolare mais e quando sale il prezzo del grano automaticamente sale quello - spiega sempre Balocco - E se salgono tutti due assieme salgono i costi del mangime. Poi, per mungere le mucche occorre elettricità e di conseguenza quando il costo della luce triplica in un semestre automaticamente i costi degli allevamenti esplodono, molte stalle sono costrette a chiudere e si creano delle storture clamorose".

"Se a questo aggiungiamo l'aumento pazzesco delle materie prime - anche l'anidride carbonica che noi usiamo per raffreddare gli impasti è schizzata e oggi costa il triplo di un anno fa - e quelli dei trasporti su gomma esplosi a loro volta perché col Covid con si trovavano più camionisti e pure quelli degli imballaggi, vediamo che è una vera tragedia", conclude.

Un paio di mesi fa l'associazione Consumerismo ha stilato i rincari che potrebbero subire nel 2022 i prezzi al dettaglio di alcuni beni e servizi di largo consumo come il caffè al bar che potrebbe salire a 1,20 euro da 1 euro di adesso. La brioches finirebbe a quota 1,50 euro dagli 1,20 di oggi. La pizza al taglio è prevista a 3 euro l’etto contro i 2,50 euro attuali. Il pane andrebbe a 2,99 euro al chilo contro i 2,50 attuali e il taglio di capelli a 17 euro (adesso costa 14 per l’uomo).

Per la classica tazzina di caffè espresso, calcolava qualche tempo fa AssoUtenti, i listini potrebbero passare dagli attuali 1,09 euro a 1,50 euro, con un aumento del +37,6%. Il "caro-colazione" modificherà fortemente le abitudini dei consumatori? Staremo a vedere.

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