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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia Italia

Autostrade, con revoca probabile il default: a rischio anche 17 mila piccoli risparmiatori

Alle 11:00 è atteso il Cdm in cui il governo deciderà del destino delle concessioni autostradali ad Aspi. Per i sindacati scatta l'allarme occupazione: in ballo 20mila posti di lavoro ma in caso di revoca lo tsunami finanziario potrebbe essere ben maggiore

La revoca delle concessioni autostradali provocherebbe l'immediato fallimento di Autostrade per l'Italia, con effetti a catena per la controllante Atlantia e un probabile default del debito complessivo per 19 miliardi di euro. Questa la stima degli analisti, che spiegano così il crollo del titolo di Atlantia in borsa. Anche oggi si è registrata una seduta in ribasso per il gestore della più estesa rete autostradale europea, che porta a casa un decremento del 15,19%.

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In caso di revoca delle concessioni, Aspi dovrebbe dichiarare fallimento tenendo anche presente che con il decreto Milleproroghe sono venute a mancare le risorse per il ripagamento di quasi 10 miliardi di debito complessivo. A catena l'impatto si ripercuoterebbe poi sul ripagamento di 9 miliardi di debito di Atlantia (che controlla l'88% del capitale di Autostrade per l'Italia ed è garante inoltre di circa 5 miliardi di debito della controllata). Ma il default per 19 miliardi di debito avrebbe serie conseguenze sui mercati obbligazionari e bancari europei visto che la maggior parte del debito è rappresentato da titoli quotati detenuti da grandi investitori di debito internazionali, oltre che da grandi istituzioni finanziarie europee e italiane, oggetto anche di prestiti LTRO della Banca Centrale Europea.

Per altro Autostrade per l'Italia ha anche emesso un prestito obbligazionario retail (per 750 milioni) detenuto da circa 17 mila piccoli risparmiatori italiani.

Per gli analisti, verrebbe così distrutto uno dei pochi gruppi italiani leader nel mondo, presente il 24 paesi. Inoltre il capitale di Autostrade per l'Italia è detenuto da grandi investitori internazionali, come il gruppo assicurativo Allianz (7% del capitale assieme ai suoi partner), nonché il fondo sovrano cinese Silk Road Fund (5% del capitale), oltre che da Atlantia, società fra le "blue chips" della Borsa Italiana che conta oltre 40 mila azionisti, fra cui il fondo sovrano di Singapore Gic (8,1% del capitale), la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino (4,8% del capitale) e i maggiori investitori istituzionali internazionali del mondo (prevalentemente società di gestione di Usa, Gran Bretagna, Francia, Germania e Australia) e i risparmiatori italiani.

Uno scenario che creerebbe un precedente unico, scoraggiando totalmente ogni nuovo investimento estero in Italia.

Autostrade, le ultime notizie

Proprio oggi Autostrade per l’Italia ha reso nota la lettera dell’11 luglio 2020 indirizzata ai Ministeri competenti in cui ASPI ha annunciato l'aumentato da 2,9 miliardi a 3,4 miliardi del fondo da destinare alle riduzione tariffarie, a interventi aggiuntivi di manutenzione e a interventi per la ricostruzione del viadotto sul Polcevera (l'ex ponte Morandi di Genova, ndr). Verrebbe inoltre recepito il regime tariffario regolato dalle delibere dell’ART, sulla base delle risultanze concordate al tavolo tecnico svoltosi al MEF, con l’impegno ad aggiornare il Piano Economico Finanziario entro 7 giorni dall’accettazione della nuova proposta. Formulata anche una proposta di ridefinizione dell’art. 9 della Concessione relativa alla regolamentazione dei casi di inadempimento e decadenza - previa verifica con esperti indipendenti con comprovata esperienza delle condizioni di bancabilità del piano degli investimenti previsti – ed è stata comunicata la volontà di rinunciare a tutti i ricorsi presentati nei confronti della parte pubblica. La società ha inoltre dato disponibilità a valutare l’apertura del proprio capitale a investitori terzi pubblici e privati, a supporto del rilevantissimo piano degli investimenti previsto dal Piano di Trasformazione.

"La missiva dello scorso sabato aderisce alle ultime richieste del governo  spiega Aspi - a riprova dell’impegno complessivo profuso dalla società verso l’interesse pubblico. La società non ha aderito invece alla richiesta di manleva formulata al tavolo a favore della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del MIT e del MEF, a fronte di danni civili che potrebbero essere richiesti da terzi a tali istituzioni per loro eventuali responsabilità come conseguenza del tragico crollo del Viadotto sul Polcevera. Con ciò nella prospettiva che ciascuno risponda per le proprie responsabilità, ove fossero accertate, nell’ambito della distinzione dei ruoli tra Concedente e Concessionario".

Autostrade, Conte: "Dobbiamo saper sanzionare chi è responsabile di questo crollo"

"Se ci sono ponti e questi ponti crollano, dobbiamo saper sanzionare chi è responsabile di questo crollo". Lo dice Giuseppe Conte in conferenza stampa con Angela Merkel evoncado il caso della revoca delle concessioni autostradali ad Aspi.

"Mi lasci confrontare col governo, se arriveremo a quello... abbiamo soluzioni da offrire". "Certamente ci sarebbero problemi in una società sottoposta a revoca, però attenzione ma se venisse assecondata la sua prospettiva vorrebbe dire che è possibile continuare a dare dispendio di risorse pubbliche agevolando gli interessi privati. In una logica corretta di rapporti in equilibrio tra concedente pubblico e concessionario privato se c'è stato un problema di cattiva manutenzione, di inadempimenti, la responsabilità va sul management, soggetto ad azioni di responsabilità, no sulla cittadinanza che deve subire il ricatto di eventuali incertezze che avrebbero decisioni pubbliche sul concessionario privato".

Ma sulla revoca delle concessioni il fronte della maggioranza sembra compatto. Per Nicola Zingaretti "la lettera di Aspi al Governo è deludente". Secondo il segretario Pd la mossa di Autostrade "conferma ulteriormente l'esigenza di un profondo cambio di indirizzo dell'azienda basato su impegni rigorosi in materia di tariffe, sicurezza e investimenti, e su un assetto societario che veda lo Stato al centro di una nuova compagine azionaria che assicuri l'avvio di questa nuova fase".

"Il governo agisca tempestivamente e in modo unitario per giungere a una rapida conclusione in tal senso, assicurando quindi la soluzione migliore nell'interesse del paese e dei cittadini".

La vicende come abbiamo visto tuttavia potrebbe avere un epilogo che mette in difficoltà migliaia di posti di lavoro. I segretari generali Cisl, Annamaria Furlan, Fit-Cisl, Salvatore Pellecchia e Filca-Cisl, Franco Turri si dicono molto preoccupati per la sorte degli oltre 10mila dipendenti diretti e delle società controllate del gruppo, come quelle impegnate nella manutenzione, ai quali si aggiungono altri 10mila nell'indotto stabile. 

Autostrade, che cosa succede

Domani martedì 14 luglio alle 11:00 è previsto un consiglio dei Ministri durante il quale il presidente del Consiglio informerà i ministri del dossier elaborato da Palazzo Chigi. Come spiegato dallo stesso premier la decisione su Aspi coinvolgerà tutto il governo.

"Io ho già anticipato alcune valutazioni, domani tutti i ministri saranno nelle condizioni di conoscere i dettagli. C'è la necessità di adottare una soluzione ad una vicenda che si trascina da troppo tempo: l'incertezza non giova allo Stato, alla concessione e al concessionario".

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