Saranno licenziati il giorno di Natale, mobilitazione per salvare 70 famiglie
La Ball, azienda abruzzese che produce lattine per le più grandi multinazionali del settore, ha deciso di delocalizzare in Serbia e potenziare solo lo stabilimento di Verona aprendo la procedura di licenziamento collettivo a San Martino sulla Marrucina
Un vero e proprio "pacco" di Natale per i lavoratori della Ball di San Martino sulla Marrucina - provincia di Chieti - che si sono riuniti per cercare di salvare il futuro di 70 famiglie, oltre a una quindicina che ruotano attorno all’indotto. Un fronte comune quello che vede scendere in campo il presidente della provincia, sindacati, sindaci e parlamentari per chiedere all’azienda di non spostare la produzione in Serbia e potenziare solo stabilimento di Nogara (Verona), chiudendo, in pratica, la struttura abruzzese.
L'azienda che produce lattine in alluminio per le più importanti multinazionali del beverage ha deciso lo stop della produzione e l’apertura della procedura di licenziamento che terminerà proprio il giorno di Natale.
"Quando saremo tempestati dalle pubblicità scintillanti dei clienti della Ball, sarò seduto attorno a un tavolo con la famiglia per una triste giornata di festa - scrive uno dei lavoratori - Quello sarà il mio primo giorno da ex lavoratore, sarò un nuovo disoccupato".
Il 20 novembre la Ball ha terminato la produzione ribadendo la decisione di chiudere lo stabilimento a fine Dicembre. "Il motivo che ha portato alla decisione di interrompere la produzione - spiega l'azienda in una nota riportata da ChietiToday - si basa su ragioni di efficienza, qualità e sicurezza: Ball ha degli standard produttivi da rispettare e l'obbligo di garantire la sicurezza dei propri dipendenti così come la qualità delle lattine che fornisce ai propri clienti". Durante tutto il periodo di blocco della produzione e di mancata prestazione lavorativa, l'azienda ha assicurato che i dipendenti continueranno a percepire il normale trattamento retributivo.
Video: i lavoratori Ball in Prefettura
Ora in campo insieme ai lavoratori scende anche il presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni che chiede alle multinazionali delle bevande di non fornirsi più dei prodotti della Ball "e di denunciare un comportamento in aperta violazione di ogni codice etico e principio di responsabilità sociale che tutte le grandi imprese condividono".
La decisione dell'azienda apparentemente immotivata, visto che lo stabilimento di San Martino ha sempre registrato record di produzione e qualità, con lo 0,2% di assenteismo, un decennio senza incidenti, un mercato in espansione. "Eppure - spiega Meloni - La Ball licenzierà i lavoratori il giorno di Natale con un cinismo senza pari, mentre i suoi principali clienti riempiranno le nostre tavole per i cenoni e faranno splendide campagne di solidarietà in spirito natalizio".
"Faccio appello alla loro sensibilità per impedire questi licenziamenti brutali e tenere aperta, insieme alla fabbrica, la speranza di un intero territorio che ha bisogno di lavoro e di investimenti."