rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia Italia

La crisi delle banche venete costerà 708 euro a famiglia, Bankitalia: "Evitato lo shock"

Il Codacons fa i conti in tasca agli italiani dopo il salvataggio dopo l'ok alla cessione di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza a Banca Intesa San Paolo che stanzierà 60 milioni di euro "a titolo di ristoro per i piccoli risparmiatori delle due banche

La genesi della crisi, il piano Tiepolo

Il punto di partenza della crisi che ha portato alla liquidazione di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca sono gli stress test condotti dalla vigilanza della Bce nel 2016, che avevano evidenziato un disavanzo di capitale rispetto ai requisiti europei.  I successivi interventi di Atlante non sono bastati a coprire il buco per le due banche, che hanno continuato a soffrire di problemi di liquidita' significativi a causa di una consistente fuga di depositi.

Lo scorso marzo le autorità italiane hanno poi scritto alla Commissione europea per presentare il piano Tiepolo che prevedeva la fusione delle due banche e un'iniezione di capitale attraverso la ricapitalizzazione precauzionale. Le discussioni tra le autorita' italiane e la Commissione sul piano Tiepolo sono durate due mesi e mezzo sulla base di due condizioni previste dalla legislazione europea: la ricapitalizzazione precauzionale non poteva coprire perdite passate o future delle due banche e la ristrutturazione dei due istituti doveva garantire il ritorno alla sostenibilita' finanziaria. Ma, secondo la valutazione dell'esecutivo comunitario, nessuna delle due condizioni era rispettata.

Il piano bocciato: 3.900 esuberi e 600 milioni di cedole

Un piano di fusione lacrime e sangue con 3.900 esuberi, un taglio di filiali che "equivale alla chiusura di una delle due banche", 4,7 miliardi di aumento di capitale. Sono i numeri di "Tiepolo", il progetto, messo a punto dalle banche venete, che oggi viene rivelato: se il piano non fosse stato bocciato, il Ministero del Tesoro sarebbe divenuto proprietario della banca del Nord Est e non solo degli attivi "malati", con la promessa di 600 milioni di cedole entro il 2021.

Il governo non ha trovato un investitore privato pronto a iniettare altro capitale nelle due banche, mentre il piano Tiepolo non avrebbe portato la nuova entità nata dalla fusione dei due istituti alla redditivita' entro quattro anni. Il giudizio a Bruxelles sulle due banche venete è particolarmente duro. I due istituti hanno registrato perdite negli ultimi 5 anni e hanno distrutto capitale con grande rapidita'.

La ratio dei crediti deteriorati (Non Performing Loans) era del 37% contro una media in Italia del 18%. Alla grave situazione di bilancio, si aggiungono accuse serie di frode e pratiche illegali, come la concessione di prestiti "baciati", ovvero condizionati all'acquisto di azioni. Dentro la Commissione, alcuni considerano il caso di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca con il peggiore mai registrato durante la recente crisi bancaria in termini di qualita' degli attivi, cattiva gestione da parte del management e rischi dovuti ai contenziosi.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La crisi delle banche venete costerà 708 euro a famiglia, Bankitalia: "Evitato lo shock"

Today è in caricamento