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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

"Benzina a 50 centesimi al litro senza tasse e accise": invece ci sono aumenti da incubo

Allarme sui prezzi dei carburanti: in un anno sono aumentati del 9,8 per cento. Riducendo tasse e accise il costo a litro sarebbe simile ad altri Paesi europei. Anche all'estero ovviamente tassano il carburante, ma l'Italia domina la classifica

Numeri alla mano, è allarme sui prezzi dei carburanti: in un anno sono aumentati del 9,8 per cento. Lo denuncia Federcontribuenti. "Tutti abbiamo notato questa impennata sul prezzo dei carburanti eppure in Italia il costo per un litro di benzina senza tasse e accise sarebbe di 50 centesimi a litro. Sulla benzina abbiamo una componente fiscale pari al 64 per cento del costo totale, vale a dire 1,012 euro a litro, mentre il prezzo industriale per litro è pari a 0,560 euro. Diesel, componente fiscale pari al 61 per cento cioè più 0,879 euro a litro mentre il prezzo industriale è di 0,570 centesimi di euro", si legge in una nota della federazione.

Il prezzo della benzina aumenta a livello internazionale quando aumenta il costo del petrolio. Ma quando sale il costo del petrolio, il costo della benzina aumenta lentamente, e quando scende il prezzo del petrolio, il prezzo della benzina scende lentamente. A incidere tanto in Italia sul costo finale sono in realtà le accise e l'Iva.

Riducendo tasse e accise il costo a litro sarebbe più basso, simile ad altri Paesi europei, anche senza arrivare ai 0,50 centesimi a litro (prezzo depurato da tasse e accise) . Anche se gli altri Paesi tassano il carburante l'Italia resta in testa alla classifica per il peso fiscale a litro: ben 1 euro in più a litro, secondo un'indagine di Federcontribuenti. ''L'andamento dei prezzi di carburante influisce sui prodotti a largo consumo perché, se il trasporto aumenta del 10 per cento - rileva Federcontribuenti - i prodotti che acquistiamo aumentano dell'11 per cento e i contribuenti pagheranno un 42 per cento in più di tasse - non dimentichiamo l'Iva sui prodotti - a coprire le spese di trasporto e per l'aumento del prodotto che acquista. Nel solo 2017 i balzelli sui carburanti hanno assicurato un guadagno per lo Stato pari a 26 miliardi di euro conquistando il quarto posto sulla scala delle entrate erariali''.

Benzina, diesel e Gpl: "quiete" ai distributori

Torna la quiete sulla rete carburanti nazionale. Con le quotazioni dei prodotti petroliferi in Mediterraneo al rimbalzo, specialmente sul diesel, non si registrano infatti oggi interventi sui prezzi raccomandati da parte delle compagnie. Sul territorio, intanto, prezzi raccomandati ancora con tendenza alla discesa a valle dei ribassi registrati nei giorni scorsi.

Secondo l'elaborazione di Quotidiano Energia dei dati alle 8 di ieri comunicati dai gestori all'Osservaprezzi carburanti del Mise, il prezzo medio nazionale praticato in modalità self della benzina è pari a 1,636 euro/litro, con i diversi marchi che vanno da 1,633 a 1,664 euro/litro (no-logo a 1,618). Il prezzo medio praticato del diesel è a 1,547 euro/litro, con le compagnie che passano da 1,544 a 1,563 euro/litro (no-logo a 1,531). Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio praticato è di 1,766 euro/litro, con gli impianti colorati che vanno da 1,742 a 1,855 euro/litro (no-logo a 1,662), mentre per il diesel la media è a 1,677 euro/litro, con i punti vendita delle compagnie da 1,667 a 1,749 euro/litro (no-logo a 1,574). Il Gpl, infine, va da 0,692 a 0,706 euro/litro (no-logo a 0,678).

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