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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Bollette a 28 giorni, l'idea di AgCom: rimborso sotto forma di sconti

L'Autorità garante per le telecomunicazioni impone agli operatori di scontare dalla prossima fattura i giorni che gli utenti hanno pagato in più, per le bollette fatturate ogni 4 settimane emesse dopo il 23 giugno 2017

Bollette a 28 giorni, nuova puntata della "telenovela". Un mese fa il Tar del Lazio ha deciso di sospendere il provvedimento dell'AgCom che imponeva alle compagnie di telecomunicazione di rimborsar agli utenti la differenza dei giorni risultante tra il sistema delle bollette a 28 giorni e quello mensile. Ora la stessa Agcom sembra aver trovato un modo per risolvere questo problema, imponendo uno sconto equivalente nella prima fattura utile, cioè quella di aprile.

Bollette a 28 giorni, la decisione dell'Agcom

Come spiega Luca Zorloni su Wired, si tratta di un espediente trovato dall'Autorità garante per le comunicazioni per aggirare la decisione del Tar seguita al ricorso presentato da Tim, Vodafone, Wind-Tre e Fastweb, "poiché senza una certezza delle somme da ripagare", le compagnie "avrebbero potuto mettere a repentaglio i bilanci". I provvedimenti dell'AgCom, uno per ogni operatore, sono stati pubblicati oggi. 

Tim, Vodafone, Wind-Tre e Fastweb dovranno perciò differire “la decorrenza della prima fattura emessa secondo la periodicità su base mensile o multipli del mese di un numero di giorni pari a quelli erosi". 

Bollette a 28 giorni, i calcoli dell'AgCom per gli sconti

Nella delibera, AgCom ricorre ad esempi pratici per capire meglio queste condizioni. "Atteso che a partire dal 23 giugno 2017 gli operatori avrebbero dovuto adeguarsi alla fatturazione a ciclo mensile, una fattura decorrente dal 23 giugno avrebbe dovuto coprire il periodo fino al 22 luglio successivo; invece, applicando il calcolo quadrisettimanale, il periodo fatturato si sarebbe fermato al 20 luglio, con una erosione pari a 2 giorni". E così via anche per i mesi successivi, con un calcolo che "può essere effettuato con riferimento a ciascun ciclo di fatturazione e in base a tutte le date di decorrenza delle fatture successive a quella del 23 giugno 2017". 

Tim, Vodafone, Wind Tre e Fastweb tornano alla fatturazione mensile: cosa cambia 

Quindi, scrive l'AgCom, "si ritiene di poter imporre alla Società di differire la decorrenza della prima fattura emessa secondo la periodicità su base mensile o di multipli del mese di un numero di giorni pari a quelli erosi, calcolati in base al criterio sopra illustrato. E dunque, volendo ancora esemplificare, nel caso di una fattura emessa ad aprile con decorrenza dal 1° aprile al 30 aprile e in presenza di una erosione pari a 15 giorni, la decorrenza della fattura dovrà essere posticipata al 16 aprile e conseguentemente il periodo fatturato dovrà risultare quello intercorrente dal 16 aprile al 15 maggio”. Perciò, riassume Zorloni, "la fattura, invece di partire dal primo aprile al 30 aprile, dovrà scattare dal 16 aprile e arrivare al 15 maggio. Niente bolletta per quei quindici giorni, perché, per via del sistema a 28 giorni, i clienti li hanno già pagati". 

Bollette a 28 giorni e sconti, la posizione del Codacons

Il Codacons appoggia la proposta dell’Agcom. “Sosteniamo la richiesta dell’Agcom perché da un lato consentirà di riconoscere agli utenti gli indennizzi loro spettanti per le pratiche fuorilegge messe in atto dagli operatori, dall’altro permetterà alle società della telefonia di ottemperare ai propri obblighi senza alcuna difficoltà tecnica e in modo del tutto automatico attraverso la posticipazione dell’emissione delle fatture – spiega il presidente Carlo Rienzi – Grazie al meccanismo proposto dall’Agcom le compagnie telefoniche non hanno più scusanti, perché viene meno qualsiasi intoppo burocratico o tecnico per l’elargizione dei rimborsi ai clienti”.

Intanto il Codacons ricorda che sulla questione degli indennizzi si attende la decisione del Tar del Lazio, procedimento nel quale è intervenuta anche l’associazione, in rappresentanza di tutti i consumatori italiani, chiedendo ai giudici non solo di rigettare le richieste degli operatori, ma anche di bloccare gli aumenti delle tariffe che scatteranno il prossimo aprile.

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