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Venerdì, 19 Aprile 2024
Tariffe e aumenti

Bollette, acqua sempre più "salata": quanto ci costa e chi paga di più

Per la bolletta idrica, una famiglia "tipo" composta da tre persone spende in media 460 euro in un anno. Quali sono le Regioni e le città dove si spende di più? La situazione fotografata dall'Osservatorio di Cittadinanzattiva

Facendo il confronto con il 2020, il costo dell'acqua ha registrato un aumento del 2,6%. Un rincaro che ovviamente si ripercuote sulla spesa media in bolletta. Nel caso di una famiglia "tipo" composta da tre persone, con un consumo calcolato di 192 metri cubi annui, la spesa è arrivata a 460 euro l'anno, contro i 448 euro di quello precedente. La Regione con la spesa più consistente è la Toscana, mentre la città con le tariffe più alte è Frosinone. Sono soltanto alcuni dei dati contenuti nell'Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, realizzato nell'ambito del progetto 'Re-User: usa meglio, consuma meno', finanziato dal ministero dello Sviluppo Economico.

Bollette acqua: dove si spende di più

Frosinone, dunque, resta in testa alla classifica dei capoluoghi di provincia più cari con una spesa media annuale di 847 euro, mentre Milano conquista la palma di capoluogo più economico con 162 euro, seguita da Trento con 163 euro. Gli incrementi più elevati si registrano a Savona, Matera e Potenza: per tutte e tre le città la variazione all'insù è del 13,5%. Le regioni centrali si contraddistinguono in media per le tariffe idriche più elevate (630 euro, +2,4% rispetto al 2020). La regione in cui si rileva la spesa più bassa è il Molise (183 euro), quella con la spesa più elevata è la Toscana (729 euro, +2,7%.).

dossier-servizio-idrico-2022---pi-care-e-meno-care_51953932903_o-3Evidenti differenze di spesa continuano a rilevarsi anche all'interno della stessa regione. Ad esempio, in Sicilia, tra Enna e Catania intercorre una differenza di 502 euro. ''La crisi economica imposta dalla pandemia e che rischia di aggravarsi con la guerra in Ucraina, dovrebbe imporre con ulteriore forza la necessità di preservare risorse preziose. L'acqua non va sprecata, tramite un uso poco accorto e non responsabile, e non può essere dispersa, a causa di infrastrutture vetuste'', dichiara Tiziana Toto, responsabile politiche dei consumatori di Cittadinanzattiva.

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Il tasso di dispersione idrica, sottolinea Toto, "continua ad essere molto elevato soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno, in molte delle quali il permanere di una governance incompiuta impedisce di avanzare su infrastrutture e qualità del servizio. D'altra parte queste stesse aree potrebbero non avere risorse e competenze per presentare le progettualità adeguate a usufruire dei fondi del Pnrr". "Non è un caso, ad esempio, che in risposta all'Avviso dello scorso novembre - al quale potevano partecipare le regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, in tema di 'Riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell'acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti' - sono state presentate 35 proposte delle quali 15 non ammissibili per mancanza di requisiti del soggetto proponente.

Altrettanto urgente è l'esigenza di procedere alla sostituzione di contatori vecchi e malfunzionanti che aiuterebbe a porre rimedio all'annosa questione delle mancate letture dei consumi e delle conseguenti bollette di conguaglio, che incidono in modo determinante su una già difficile situazione economica delle famiglie italiane'', conclude Toto.dossier-servizio-idrico-2022---quanto-puoi-risparmiare_51954458495_o-2

Come risparmiare fino a 123 euro l'anno

Secondo il reporto di Cittadinanzattiva, con un uso più consapevole e razionale di acqua, quantizzabile in 150mc invece di 192mc l'anno, una famiglia spenderebbe 337 euro anziché 460 euro, con un risparmio medio di 123 euro circa a livello nazionale. Si possono risparmiare 42mc di acqua in un anno con questi piccoli accorgimenti: sostituendo, una volta su due, la doccia al bagno (risparmio di 4,5mc), riparando un rubinetto (21mc), usando lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico (8,2mc), chiudendo il rubinetto mentre si lavano i denti (8,7mc). I consumi. Dati Istat riferiti all'insieme dei comuni capoluoghi di provincia, riportano che ogni cittadino nel 2021 ha consumato per i soli usi domestici al giorno 166 litri (-6,2% rispetto al 2012, quando il consumo procapite medio era di 177 litri). Più spreconi i calabresi (194 litri giornalieri a testa), più attenti i toscani con 128 litri. La riduzione del consumo di acqua tra 2012 e 2021 ha interessato un po' tutte le regioni con l'eccezione del Molise e della Calabria, che hanno fatto registrare degli aumenti anche sostanziosi (rispettivamente +25% e +18%). bene la Sicilia e la Toscana dove si registra una diminuzione del consumo rispettivamente del -17,8% e del -15,7%.

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