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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Bollette pagate più del dovuto, cosa può succedere ai consumatori coinvolti

L'Antitrust ha avviato sette istruttorie nei confronti di altrettante aziende del settore energetico per modifiche unilaterali ai contratti di fornitura ritenuti illegittimi. Dalla reazione delle aziende ai rimborsi e class action: gli scenari

L'Antitrust ha posto l'attenzione su bollette di gas e luce pagate più del dovuto per milioni di consumatori, in un periodo di rincari straordinari dei prezzi dell'energia. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha avviato sette procedimenti istruttori - e deciso di adottare altrettanti provvedimenti cautelari - nei confronti delle principali società fornitrici di energia elettrica e gas naturale, che rappresentano circa l’80 per cento del mercato libero italiano. Ora ci si chiede cosa succederà a chi ha pagato le bollette più del dovuto: quando si potranno recuperare le somme e come? La questione è rilevante, anche per il numero di consumatori coinvolti: l'Antitrust ha stimato in 2,6 milioni di utenze che avrebbero pagato di più.

La decisione dell'Antitrust

Sotto la lente dell’Autorità sono finite le proposte di modifica del prezzo di fornitura di energia elettrica e di gas naturale e le successive proposte di rinnovo delle condizioni contrattuali. In sintesi, ci sono stati degli adeguamenti decisi unilateralmente dalle aziende che non sarebbero legittimi secondo la normativa vigente. Le imprese coinvolte sono Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie.

Il cosiddetto Decreto legge Aiuti bis - convertito nella legge n.142 del 21 settembre 2022 - ha previsto la sospensione dal 10 agosto 2022 fino al 30 aprile 2023 dell’efficacia sia delle clausole contrattuali che consentono alle società di vendita di modificare il prezzo di fornitura, sia delle relative comunicazioni di preavviso, a meno che che le modifiche di prezzo fossero state già perfezionate prima dell’entrata in vigore del decreto stesso.

Come spiegato dall'Unione Consumatori (Unc) in un esposto che era stato presentato all'Antitrust, tutte le comunicazioni inviate ai consumatori dopo il 1° maggio 2022 sono da considerarsi inefficaci. "Il preavviso non può essere inferiore a 3 mesi e il termine scatta dal primo giorno del mese successivo a quello di ricevimento della comunicazione da parte del cliente stesso. Quindi, dato che la legge è entrata in vigore al 10 agosto, ogni preavviso successivo al 1° maggio non si è più perfezionato e, quindi, non è più valido" si legge in una nota di Unc.

Cosa succede per i consumatori che hanno pagato di più

Dopo la nota dell'Antitrust in molti si chiedono come comportarsi di fronte a bollette di luce e gas che sono costate più del dovuto, per di più in un periodo di rincari straordinari dei prezzi dell'energia. Intanto, le aziende coinvolte hanno sette giorni per difendersi e inviare memorie difensive. Di conseguenza. l’Autorità potrà confermare o meno i provvedimenti cautelari.  

In caso di conferma, le aziende hanno sessanta giorni per procedere e impugnare la decisione dell'Antitrust davanti al Tar, dando inizio alla sequela della giustizia amministrativa. Di conseguenza, i tempi sono ancora lunghi, la controversia è appena iniziata. 

Le associazioni di categoria si stanno già muovendo per capire come procedere, anche per eventuali class action e richieste di rimborsi. Al momento, l'indicazione dell'Antitrust è che le imprese colpite dalle misure cautelari dovranno sospendere l'applicazione delle nuove condizioni, mantenendo o ripristinando i prezzi praticati prima del 10 agosto 2022, comunicando le misure che adotteranno. Per i consumatori non resta che aspettare.

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