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Domenica, 1 Ottobre 2023
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Bollette e benzina: bonus in bilico, il governo è chiamato a decidere

Il 30 settembre scade il decreto contro il caro energia. Il ministro Pichetto Fratin non si sbilancia: "Il provvedimento è in valutazione". In stand by anche le misure sui carburanti

Il governo Meloni è chiamato a decidere sul rinnovo delle misure per fronteggiare il caro energia già prorogate a giugno, tra cui il bonus sulle bollette di luce e gas che interessa gli utenti con Isee fino a 15mila euro o fino a 30mila euro per le famiglie con più di quattro figli. Non solo. Sul tavolo c'è anche l'ormai famoso "bonus benzina", ovvero la card destinata ai redditi bassi di cui si parla già da qualche settimana. L'adozione del provvedimento era stata preannunciata dal ministro per le Imprese Adolfo Urso, ma finora la maggioranza non si è mossa. 

Sulle bollette di luce e gas l'esecutivo è chiamato a fare presto perché gli "sconti" resteranno in vigore fino al 30 settembre. Oltre al bonus sociale (qui spieghiamo cosa prevede e chi ne ha diritto), con il decreto approvato a giugno il governo aveva rinnovato per il terzo trimestre del 2023 la riduzione dell'Iva al 5% per gas, teleriscaldamento e per l'energia prodotta con il gas metano, nonché l'azzeramento degli oneri di sistema per il gas. Per la proroga erano stati stanziati 800 milioni di euro. 

Il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha fatto sapere oggi che il provvedimento sulle bollette "è in valutazione" e che "probabilmente l'Iva rimarrà al 5%". Ma è evidente che c'è ancora molta incertezza. Tant'è che lo stesso Pichetto Fratin ha preferito non sbilanciarsi. "Vediamo la settimana prossima" ha detto a margine dell'Assemblea di Confindustria. "Si sta proprio valutando tutto l’aspetto anche di quanto costa".

Quanti ai carburanti, il ministro ha ricordato che "c'è una proposta" del ministero delle Imprese "che potrebbe essere affrontata in un unico provvedimento". Allo studio c'è una social card per le famiglie a basso reddito (si parla di un importo di 150 euro una tantum) e un altro intervento ad hoc pensato per gli autotrasportatori. Ma è evidente che il governo sta ancora facendo i conti: la finanziaria è alle porte e le risorse da mettere sul piatto sono poche. 

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