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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Trasparenza e diritto di recesso: l'Agcom sanziona Tim e Wind Tre

L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha avviato il procedimento per la 'carenza' di informazioni sul diritto di recesso. Il Codacons: “Ora risarcimenti per gli utenti”

Nuovi guai per Tim e Wind Tre: l'Agcom ha annunciato con un comunicato ufficiale l'avvio di un procedimento sanzionatorio per verificare trasparenza delle informazioni ed il rispetto del diritto di recesso delle due compagnie telefoniche.

L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha avviato il procedimento "nell'ambito dell'attività di vigilanza sul ripristino della cadenza mensile della fatturazione e dei rinnovi delle offerte dei servizi di comunicazioni elettroniche" ed il "procedimento sanzionatorio" è stato aperto dall'Agcom nei confronti degli operatori Tim e Wind Tre "per condotta non conforme alle disposizioni di settore, con particolare riferimento all'art. 70 del Codice delle comunicazioni elettroniche".

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Il Consiglio dell'Autorità, ha spiegato l'Agcom, "ha preso in esame la riformulazione delle modifiche unilaterali delle condizioni contrattuali poste in essere dagli operatori successivamente al provvedimento n. 27087 con cui l'Autorità garante della concorrenza e del mercato è intervenuta nei confronti di Assotelecomunicazioni, Tim S.p.A., Wind Tre S.p.A, Fastweb S.p.A. e Vodafone S.p.A. in relazione all'asserita intesa concernente la determinazione delle modifiche di prezzo comunicate agli utenti in occasione della rimodulazione del ciclo di fatturazione in ottemperanza alla legge 172/2017".

"A seguito della rideterminazione da parte degli operatori dell'originario aumento dei rinnovi delle offerte, l'Autorità ha richiamato Tim S.p.A e Wind Tre S.p.A al rispetto degli obblighi previsti dalla normativa di settore in materia di informativa nei confronti degli utenti interessati dalla nuova manovra al fine di consentire, anche mediante il legittimo esercizio del diritto di recesso, scelte contrattuali consapevoli".

L'Agcom ha spiegato che "in esito al monitoraggio svolto, è emerso che gli operatori richiamati non hanno assicurato, per il tramite delle comunicazioni rese all'utenza finale tramite Sms e sito aziendale, informazioni chiare, complete e trasparenti, risultando le stesse non adeguate per comprendere le reali condizioni economiche e così consentire agli utenti di scegliere se esercitare il diritto di recesso".

"È emerso altresì -ha proseguito l'Autorità- che le informative non hanno rispettato il quadro regolamentare in materia di diritto di recesso, con particolare riferimento alle modalità per esercitarlo". "Per questi motivi -ha chiarito ancora l'Agcom- è stato avviato un procedimento sanzionatorio".

Unc: “Condotta non conforme alle disposizioni”

Un'altra "vittoria per i consumatori". Cosi' l'Unc commenta il fatto che l'Agcom, nell'ambito dell'attività di vigilanza sul ripristino della cadenza mensile della fatturazione, ha avviato un procedimento sanzionatorio per condotta non conforme alle disposizioni di settore, con particolare riferimento all'art. 70 del Codice delle comunicazioni elettroniche, nei confronti degli operatori Tim e Wind Tre.

"Sono state accolte le nostre tesi. Non è accettabile - spiega l'Unc - che si comunichino variazioni contrattuali in modo poco chiaro ed incompleto, senza far capire ai clienti, ad esempio, quanto finiranno concretamente per pagare. Non basta indicare una variazione della tariffa in termini percentuali, ma va tradotta in euro e centesimi" afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori.

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"Se le comunicazioni inviate dalle compagnie per segnalare le modifiche contrattuali ai loro clienti non sono esaustive, insomma, si finisce per limitare il diritto di recesso, anche se questo viene formalmente ricordato" conclude Dona.

Codacons: “Accolte le nostre richieste”

"Dopo l'Antitrust anche l'Agcom ci dà oggi pienamente ragione accogliendo le richieste contenute nel nostro esposto e aprendo un procedimento sanzionatorio contro Tim e Wind". Lo afferma il presidente del Codacons Carlo Rienzi commentando l'avvio del procedimento dell'Autorità.

" Non garantire trasparenza e non informare gli utenti circa il diritto di recesso equivale a modificare i comportamenti economici dei consumatori e pertanto chiediamo all'Autorità di disporre forme di indennizzo per i clienti delle due compagnie telefoniche danneggiati dai comportamenti scorretti'' conclude.

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