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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia Italia

Bollette, la doccia fredda della tagliola sul rinvio del "fine tutela"

Brutte notizie per chi sperava nello slittamento della fine del mercato tutelato per l'energia: dichiarato inammissibile l'emendamento inserito in bilancio che avrebbe fatto slittare la scadenza al primo gennaio 2022

Salta il rinvio al 2022 della fine del mercato tutelato dell'energia. Il subemendamento alla Manovra 2020 già approvato in commissione è stato dichiarato inammissibile dal presidente del Senato Elisabetta Casellati al momento dell'inizio della discussione in aula del testo del disegno di legge bilancio.

Pertanto dal primo luglio prossimo 18 milioni di utenti elettrici e 10 milioni per il gas potrebbero dover iniziare a navigare nel mercato aperto della concorrenza senza potersi più affidare alla tariffa base determinata ogni tre mesi dall’Autorità per l'energia (spesso assai competitiva). 

Mercato tutelato, aggiornamento 17 dicembre

La fine del mercato tutelato per l'energia al 2022 è contenuta in una bozza del decreto legge milleproroghe che l'Adnkronos ha visionato martedì 17 dicembre. 

Mercato tutelato, il rinvio stralciato dalla Manovra rientra nel Milleproroghe

Il testo riprende quello del subemendamento che era stato giudicato inammissibile dalla presidenza del Senato al momento della discussione sulla legge di bilancio.

Fine mercato tutelato: la tagliola di Casellati

La "tagliola" della presidenza del Senato è scattata su 15 norme contenute nel maxiemendamento alla manovra 2020. I commi sono stati dichiarati inammissibili "in quanto estranei al contenuto della legge di Bilancio" come annunciato nell'Aula di palazzo Madama dalla presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati.

Tra le norme saltate anche la Tobin tax allo 0,04%, la "canapa tax" che avrebbe garantito tuttele per i produttori di cannabis light. Inammissibili anche le norme per la cambiale digitale, l'agenda digitale, le misure per il personale delle province, lo Sblocca Italia, le banche di credito cooperativo, l'educazione civica, commissari straordinari, misure per l'innovazione e l'organizzazione del ministero della Giustizia.

Il maximendamento dovrà ora esaminato dalla commissione Bilancio perché alcune norme stralciate consentivano maggiori coperture ai provvedimenti di spesa.

Fine mercato tutelato, tagliola sul rinvio

Brutte notizie quindi per chi sperava nello slittamento della fine del mercato tutelato per l'energia che secondo l'emendamento inserito in bilancio sarebbe slittato al primo gennaio 2022.

Con lo stralcio dello stesso invece resta confermato l'attuale normativa che prevede che i contratti per la fornitura di luce e gas con tariffe calmierate dall'autorità per l'energia (Arera) dovranno interrompersi il 1 luglio 2020.

Era stato lo stesso presidente dell'Arera Stefano Besseghini audito in commissione attività produttiva a definire come "critico" l’orizzonte temporale deciso per il fine tutela e la liberalizzazione delle tariffe come stabilito dall'accordo quadro europeo (che impone agli Stati membri il rispetto dei principi di concorrenza nel mercato dei servizi).

L'Italia ha già prorogato il "fine tutela" due volte (al 2019 con il ddl Concorrenza del 2017, e all'attuale scadenza con l'ultimo decreto Milleproroghe)

Le criticità del superamento del regime tariffario di maggior tutela sono note poiché sono ancora tanti gli italiani che non hanno sottoscritto contratti con il regime liberalizzato. 

liberalizzazione gas e luce-2

Come dimostrano i dati il mercato libero è ancora una scelta non condivisa dalla maggioranza dei cittadini italiani. Lo stesso ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, sosteneva la necessità di arrivare al fine tutela con scadenza frazionate. 

Il rischio che era stato paventato dal presidente di Arera è che con la fine del mercato tutelato si possano verificare "ingiustificati aumenti dei prezzi". L'invito era ad inserire in normativa dei meccanismi di prevenzione: Besseghini aveva in tal senso proposto l'imposizione di un limite massimo di clienti che possono essere assegnati ad uno stesso operatore e l’istituzione dell’elenco dei soggetti abilitati alla vendita di energia.

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