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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Bollo auto, c'è una bella sorpresa nel decreto crescita (ma non per tutti)

Il provvedimento approvato lo scorso 4 aprile ha allargato anche agli enti locali la sanatoria, coinvolgendo imposte come Tari, Imu e la tassa automobilistica

Bollo auto, novità in vista per il 2019. Lo scorso 4 aprile è stato dato il via libera al decreto crescita, un provvedimento del Governo che, tra le varie misure, contiene una sanatoria che riguarda le imposte locali, tra cui anche il bollo auto 2019. In realtà non è altro che una estensione della rottamazione delle cartelle esattoriali anche gli enti locali, così da coinvolgere anche imposte come l'Imu, la Tari, le multe e appunto il bollo auto. 

Bollo auto 2019: cosa prevede la sanatoria del decreto crescita

Quindi con la nuova norma la cosiddetta rottamazione-ter verrà estesa alle multe e le tasse locali,  coinvolgendo quindi tutte quelle ingiunzioni di pagamento e cartelle esattoriale relative alle imposte come Imu, Tasi e Tari. Ma attenzione, questo vale soltanto per quei Comuni che non hanno affidato i ruoli a Equitalia: 5mila Comuni. L’adesione potrà essere effettuata entro 60 giorni di tempo. L’ente locale sarà tenuto all’emissione di una delibera in Consiglio decretando la tipologia di entrate e il periodo della rottamazione. Tutte informazioni che lo stesso Comune dovrà fornire ai contribuenti, pubblicandole sui siti istituzionali. 

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Bollo auto 2019: sanatoria ma non per tutti

Come accennato in precedenza, la sanatoria che riguarda il bollo auto non sarà a disposizione di tutti i proprietari di un'automobile. Qual è il motivo? La sanatoria con autorizzazione nazionale ha effetto a livello locale per le cartelle esattoriale inviate da Equitalia per conto dei Comuni. Quindi soltanto chi abita in un Comune che ha affidato il ruolo di riscossione ad Equitalia potranno usufruirne, ricordando che nella rottamazione rientrano le cartelle di pagamento notificate dagli enti locali nel periodo 2000-2017.

Bollo auto 2019: come funziona la sanatoria

Secondo quanto scritto nel decreto, il termine ultime per 'saldare il conto' del bollo, che potrà avvenire in una soluzione o a rate, sarà il 30 settembre del 2021. Al momento della presentazione della domanda i termini di prescrizione e di decadenza relativi all’imposta vanno in sospensione, sostituiti dal regime della rottamazione. Nell’eventualità in cui il pagamento non sia effettuato puntualmente e il contribuente non riesca a regolarizzare la propria posizione secondo le regole vigenti, la rottamazione decadrà e saranno ripresi i termini di prescrizione e decadenza. Invece, per chi scegliesse di rateizzare la somma da pagare, quanto già pagato varrà come acconto sulla cifra totale dovuta. 

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