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Martedì, 19 Marzo 2024
Proviamo a far chiarezza

Bonus di 100 euro in busta paga: che fine farà con la riforma fiscale

Il credito Irpef non sarà cancellato ma "riassorbito" dalle detrazioni: che cosa significa?

La notizia che con la riforma dell'Irpef il bonus da 100 euro in busta paga sarebbe stato "riassorbito" dalle detrazioni fiscali ha fatto storcere il naso a molti lavoratori preoccupati di veder scendere il proprio reddito nel corso del prossimo anno. Nei fatti però il credito Irpef (introdotto da Renzi e poi ritoccato da Conte) sarà cancellato solo "formalmente" per essere erogato (appunto) sotto forma di detrazione. 

Secondo Luigi Marattin, deputato di Italia Viva e presidente della commissione Finanze della Camera, il motivo è triplice: oltre a semplificare il sistema, trasformare il bonus in detrazione eviterebbe di creare "salti di aliquota marginale effettiva"; inoltre, spiega il deputato, "un bonus può sempre essere cancellato con un tratto di penna, con una detrazione strutturale unica, essendo 'incastrata' nel sistema fiscale, è un po' più difficile". Con la riforma dunque si completerebbe "il passaggio formale da erogazione diretta a detrazione fiscale".

Bonus da 100 euro in busta paga: cosa succede con la riforma dell'Irpef

E quindi? La sostituzione del bonus Irpef implicherebbe un risparmio per le casse erariali di circa 16 miliardi di euro. Verosimilmente queste risorse andranno ad aumentare le detrazioni da lavoro dipendente, ma la quadra non è stata ancora trovata. Il credito Irpef verrà dunque erogato sotto forma di detrazione (in parte o per intero) ma con le informazioni che abbiamo oggi è difficile fare stime su quale sarà l'impatto effettivo della riforma fiscale per chi percepisce il bonus. 

Stando a quanto trapela l'intenzione del governo e delle forze di maggioranza è che la riforma delle detrazioni vada a vantaggio delle fasce medio-basse, ma ad oggi non ci sono informazioni più dettagliate. Si può presumere, se non altro sulla base del buonsenso nonché da qualche dichiarazione di esponenti della maggioranza, che la riforma fiscale, nel suo complesso, porti qualche vantaggio anche a coloro che già beneficiano del bonus. E che dunque nessuno vedrà l'importo del proprio reddito scendere da un giorno all'altro. 

"L'intervento complessivo" dice Vita Martinciglio, capogruppo M5S della commissione Finanze, toccherà "anche la no tax area, che verrà estesa, e le detrazioni per tipologia di reddito, riducendo a cascata le aliquote marginali effettive. Ebbene, ad avvantaggiarsene saranno anche i redditi più bassi. Più in generale, nessuna fascia di reddito verrà penalizzata e tutte godranno in qualche misura di benefici".

La rimodulazione delle aliquote e le modifiche alla no tax area

La partita sul riordino delle detrazioni dunque è ancora aperta. Quanto alla rimodulazione delle aliquote Irpef - l'aspetto di cui più si è parlato finora - non c'è dubbio che a trarne vantaggio sarebbero soprattutto i redditi tra 35mila e 50mila euro. Altro aspetto da definire è l'innalzamento della no-tax area, ovvero della soglia di reddito per la quale non sono dovute tasse, un limite oggi fissato 8.145 euro annui per i dipendenti e 8.130 per i pensionati. Anche in questo caso però, non essendoci dettagli, è difficile avere stime attendibili degli eventuali benefici per i redditi bassi. 

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