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Venerdì, 29 Marzo 2024
Il contributo "una tantum"

Le polemiche sul bonus da 200 euro (e cosa succede ora)

Lega, Fdi e Confindustria contestano la decisione di dare il contributo anche a chi percepisce il reddito di cittadinanza

Il bonus da 200 euro per sostenere il potere d'acquisto delle famiglie, così come è stato concepito, non piace proprio a tutti. Avranno diritto al contributo tutti i lavoratori e i pensionati con un reddito massimo di 35mila euro (che dovrebbero riceverlo nella busta paga di luglio). Una platea di circa 28 milioni di italiani. Il governo ha incluso anche lavoratori stagionali, disoccupati e collaboratori domestici. Non solo: tra i beneficiari ci saranno anche i lavoratori autonomi, nonché i percettori di reddito di cittadinanza. Proprio la decisione di includere i beneficiari del sussidio ha fatto storcere più di qualche naso.

Parlando del provvedimento il segretario della Lega Matteo Salvini è stato netto. "Noi abbiamo insistito per i bonus a famiglie e piccole imprese perché le bollette di luce e gas sono fuori controllo e abbiamo insistito per rinnovare lo sconto benzina. Chi è a casa e percepisce il reddito di cittadinanza per quanto mi riguarda, ha già avuto". Queste le parole pronunciate a Radio Capital dal segretario della Lega. Che si è spinto anche oltre. Secondo Salvini infatti l'intera impalcatura del reddito di cittadinanza andrebbe rivista perché, "così com'è, è uno strumento che non funziona, crea lavoro nero e non sviluppo". Il sussidio, in particolare, andrebbe concesso solo a "chi non può lavorare" e tolto a tutti gli altri. 

Anche i moderati qualche dubbio ce l'hanno. Il senatore Udc Antonio De Poli ha ad esempio affermato che "il bonus di 200 euro a chi percepisce già il reddito di cittadinanza è una misura totalmente sbagliata. Siamo contrari alle politiche assistenzialiste della sinistra" ha fatto sapere. "Lo strumento del 'reddito' è inefficace e non crea lavoro: sarebbe il caso di abolirlo. Il lavoro si crea sostenendo le imprese. La nostra proposta, da sempre, è utilizzare queste risorse per tagliare il cuneo fiscale a beneficio di aziende e lavoratori. Questa è la via giusta per far crescere l'Italia".

Critiche veeementi arrivano anche da Fratelli d'Italia. "Il bonus 200 euro a chi riceve il reddito di cittadinanza è una presa in giro, ancor più di fronte alle continue denunce a carico di indebiti percettori che dimostrano quanto siano ancora sostanziali le anomalie nello strumento". A dirlo è stata la deputata di Fdi  Ylenja Lucaselli, che poi ha aggiunto: "In questo modo, si delegittima ulteriormente la cultura del lavoro ampliando la logica della sussidiocrazia. Piuttosto, servono interventi strutturali per le categorie realmente in difficoltà, tra cui autonomi, dipendenti, cassintegrati, pensionati. Quello attuale è il momento più sbagliato per misure spot, considerando che i rincari e l'inflazione non sono momentanei".

Bonomi parla di misura populista

Il bonus da 200 euro è stato criticato dal presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, in occasione di un incontro con l'Associazione industriali di Cremona. "Non si possono sempre fare le cose a slogan. Io sono imprenditore, parlo con i numeri, con fatti concreti: sulle fasce di reddito basso vogliamo intervenire realmente o fare slogan? Dare 200 euro è una manovra populista" ha detto il numero uno di Confindustria. Che poi ha aggiunto. "Noi imprenditori abbiamo il problema di trovare le persone da assumere, non di licenziarle: i dati dimostrano che nonostante lo sblocco licenziamenti, nonostante tutte le crisi, noi abbiamo bisogno di assumere le persone. Poi vediamo un provvedimento, come l’ultimo, dove si danno in una tantum a chi prende il reddito di cittadinanza che secondo me non ha ragion d’essere, è un disincentivo a trovare il lavoro". 

In maniera simile la pensa anche Paolo Agnelli, industriale e presidente di Confimi industria. "L'ampliamento della platea del bonus dei 200 euro ai percettori del reddito di cittadinanza - dice - significa non vedere l'inefficienza di questo strumento, nato per fronteggiare la povertà e risultato per lo più un ausilio per i non volenterosi".

Cisl: "Giusto dare quel bonus anche ai percettori di Rdc"

D'altra parte c'è anche chi difende la decisione del governo. Come ad esempio la Cisl. "Abbiamo da sempre sostenuto che il reddito di cittadinanza è uno strumento fondamentale di sostegno per le persone più bisognose" ha fatto sapere il segretario confederale della Cisl Andrea Cuccello. "Ci sembra logico dunque che l'attuale bonus di 200 euro, immaginato soprattutto a compensazione della forte crescita dei prezzi dei beni di prima necessità, vada esteso anche ai percettori di RdC- Tuttavia - ha aggiunto - siamo consapevoli che tale strumento vada reso più mirato, efficace ed inclusivo, collegato strettamente alla riforma delle politiche attive del lavoro. Non a caso abbiamo da tempo indicato alcune dettagliate modifiche che sarebbe necessario attuare a riguardo, ma per migliorarlo, non certo per indebolirlo". 

La decisione comunque sembra presa. Nonostante anche all'interno della maggioranza si siano registrate delle forti perplessità (la Lega, ad esempio) come sappiamo il reddito di cittadinanza è difeso a spada tratta da tutto lo schieramento di centrosinistra, M5s in primis. A godere del bonus da 200 euro saranno dunque anche i percettori del sussidio. 

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