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Giovedì, 25 Aprile 2024

Stefano Pagliarini

Responsabile redazione

Perché ho deciso di rifiutare il bonus 200 euro di Mario Draghi

Tenetevelo il bonus 200 euro. Non voglio il contributo statale contro l’inflazione. Non prenderò i duecento euro che il Governo ha destinato ai lavoratori italiani con il Decreto legge del 17 maggio scorso. Qualche settimana fa mi è arrivata la mail dalle risorse umane della mia azienda editoriale, che mi informava su tutto quello che avrei dovuto fare per avere quei soldi ma ho deciso di non prenderli. 

Certo, c’è l’inflazione e rischiamo di andare incontro a un periodo drammatico se dovessimo arrivare a una condizione di stagflazione ma noi come ci presentiamo all’appuntamento con la storia? Siamo il Paese con gli stipendi più bassi d'Europa. Fare impresa e pagare bene i dipendenti è un miraggio e infatti siamo il quinto Paese con il cuneo fiscale più alto fra tutte le nazioni dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico). L’Italia è il Paese degli impuniti (secondo i dati del ministero dell’Interno sul 2021, c’è un segnalato ogni 30-33 denunce di furti di moto e auto e uno ogni dieci furti in abitazione) però, se c’è da mazzolare il cittadino che supera di dieci chilometri orari il limite di velocità, nessuna pietà: si usa la clava, che poi è sempre quella di mettere le mani nel portafoglio. I numeri della disoccupazione giovanile sfiorano il 24% (dati Istat aprile 2022). 

Di fronte a tutto questo, di fronte a decenni di nulla cosmico da parte della politica per mettere al sicuro il futuro delle generazioni a venire, oggi, da quello stesso Stato, mi vedo tendere una mano con duecento euro. Mi offende. A parte il fatto che con duecento euro non ci pago nemmeno un terzo dell’affitto del bilocale di 25 metri quadrati in cui vivo a Roma. Il punto è un alto però. Lo ritengo uno schiaffo morale alla mia dignità umana e di professionista, che non dovrebbe aver bisogno di duecento euro buttati lì per affrontare la vita nel Paese in cui è cresciuto. Sia chiaro, lo dice la Costituzione all'articolo 36, mica io.

E allora preferisco avere duecento euro in meno nel conto in banca e restare moralmente libero di stigmatizzare quella che per me non è altro che elemosina di Stato. Resto qui a scrivere di politica, nella speranza che questa torni a parlare di salari, occupazione, di come abbassare il costo del lavoro, di come i giovani possano tornare a guardare a un futuro certo e sostenibile. Intanto qualche spicciolo? No, grazie.    


 

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