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Giovedì, 28 Marzo 2024
Gli aumenti

Bonus 350 euro per 3 milioni di lavoratori: a chi spetta

Il bonus una tantum verrà riconosciuto in due soluzioni: 200 euro con la retribuzione di gennaio e 150 con quella di marzo

Busta paga più pesante a partire dal 2023 per 3 milioni di lavoratori. Grazie ad un’intesa raggiunta dai sindacati di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, con Confcommercio, Federdistribuzione, Confesercenti e le Associazioni delle cooperative di consumo, i lavoratori di questi settori riceveranno un bonus una tantum da 350 euro con l’inizio del nuovo anno per far fronte al carovita. Previsto anche un primo incremento di 30 euro della paga base in attesa dei  rinnovi dei contratti collettivi nazionali scaduti il 31 dicembre 2019. A chi andranno questi soldi?

Gli aumenti in busta paga dal 2023: ecco le cifre

Accordo "ponte" in attesa del rinnovo del contratto

Accordo ponte tra sindacati e associazioni di categoria per le lavoratrici e i lavoratori del macro-settore terziario, distribuzione moderna organizzata e cooperazione che attendono dal 2020 il rinnovo del contratto di lavoro. In arrivo con il nuovo anno 350 euro in busta paga ed un primo incremento di 30 euro della paga base, in attesa dei rinnovi dei contratti collettivi nazionali. L’intesa è stata raggiunta dai sindacati di categoria, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, con Confcommercio, Federdistribuzione, Confesercenti e le Associazioni delle cooperative di consumo, ed è contenuta in specifici accordi con le associazioni rappresentative del terziario, distribuzione moderna organizzata e distribuzione cooperativa, "a significare uno step in più verso il rinnovo dei Ccnl in fase di discussione", si legge in una nota.

Il bonus una tantum per i lavoratori del terziario

I primi soldi arriveranno con la busta paga di gennaio. Il bonus 350 euro (lordo, riconosciuto al quarto livello e riparametrato sugli altri livelli di inquadramento), verrà riconosciuto in due soluzioni: 200 euro con la retribuzione di gennaio e 150 con quella di marzo. Da aprile, invece, scatterà (sempre per il quarto livello) l’anticipo sui futuri incrementi della paga base di 30 euro. Questo anticipo è stato concesso per "fornire ai lavoratori del settore una risposta economica concreta in un contesto complesso e articolato, caratterizzato da un alto livello d’inflazione, dai rincari energetici e dall’incertezza internazionale".

Quando arriva la tredicesima

A gennaio riprendono le trattative

L’accordo, siglato il 12 dicembre scorso, "è da intendersi come un passaggio in attesa di definire la parte normativa e salariale dei Ccnl di settore, uno step propedeutico al loro rinnovo che contribuisce ad attenuare la caduta del potere di acquisto di oltre 3 milioni di lavoratori e lavoratrici del comparto", spiegano le tre sigle sindacali in un comunicato. Le trattative per i rinnovi dei contratti collettivi nazionali riprenderanno a gennaio. "L’obiettivo di arrivare ad un rinnovo compiuto in tempi brevi è adesso la priorità - ribadiscono Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs -.  Quanto definito nell’accordo è solo un primo passo assolutamente parziale, già a gennaio i primi incontri per il negoziato".

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