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Martedì, 23 Aprile 2024
L'ipotesi

Perché il governo Meloni vuole cancellare il bonus da 500 euro

Un emendamento alla legge di bilancio firmato dal centrodestra (il presidente della Commissione cultura della Camera Federico Mollicone di Fratelli d'Italia, Rossano Sasso della Lega e Rita Dalla Chiesa di Forza Italia) cancella il bonus per i diciottenni introdotto dal governo Renzi: le motivazioni e le polemiche. Non è detta l'ultima parola

Un emendamento alla legge di bilancio firmato da tutto il centrodestra (il presidente della Commissione cultura della Camera Federico Mollicone di Fratelli d'Italia, Rossano Sasso della Lega e Rita Dalla Chiesa di Forza Italia) cancella il bonus di 500 euro per i diciottenni introdotto dal governo Renzi: risorse dirottate a spettacolo e cultura. Come si è arrivati a questa decisione? È possibile che alla fine il governo decida di non procedere con l'abrogazione? Facciamo chiarezza.

Bonus 18enni verso la cancellazione

Il bonus, molto apprezzato dai giovani, permette l'acquisto di libri, giornali, biglietti per cinema e spettacoli dal vivo, mostre e musei.  I dati di quest'anno dicono che sono oltre 441 mila i ragazzi che si sono registrati all'apposita applicazione per usufruire del bonus. 500 euro per un ragazzo sono una somma importante. In tutto si tratta di circa 230 milioni euro che adesso vengono dirottati sul Fondo per il sostegno economico temporaneo dei lavoratori dello spettacolo, il Fondo per gli operatori dell'editoria e delle librerie, il Fondo per lo spettacolo dal vivo, ma anche a favore delle "attività di rievocazione storia della Girandola di Roma" di cui lo stesso Mollicone è da anni uno dei promotori.

Inevitabili le polemiche. Protestano tutte le opposizioni, dal terzo polo al Pd. Tutto il mondo del libro italiano - autori, editori, librai, cartolibrai, bibliotecari - chiede al Parlamento e al governo di ritirare la proposta di cancellazione della 18App, il bonus per i neodiciottenni di 500 euro da spendere in acquisti culturali. La richiesta viene da tutte le associazioni del settore: Aie - Associazione italiana editori, Adei - Associazione degli editori indipendenti, Ali - Associazione librai italiani, Sil - Sindacato italiano librai, Federcartolai Confcommercio, Aib - Associazione italiana biblioteche, Siae - Società italiana degli autori ed editori, Slc-Cgil Sezione nazione scrittori.

Franceschini (Pd): "Era un successo"

Quella sul bonus cultura "era stata una svolta. All'inizio il bonus era una misura sperimentale. Ogni anno si presentava il problema di rifinanziarlo" dice Dario Franceschini, ex ministro per i Beni culturali dem, intervistato dalla Stampa: "Ed era un problema - sottolinea Franceschini - perché era un successo". "Ogni anno il finanziamento iniziale era sottostimato perché si pensava che non lo chiedessero tutti i diciottenni, invece ogni anno eravamo costretti a rifinanziarlo", dice il senatore del Pd. Il bonus "Era diventato un modello - ricorda - il presidente Macron ci chiese di mandargli il dossier e nel 2021 la Francia ha introdotto questa misura nel suo Paese. Lo stesso ha fatto poi la Spagna e altri Paesi europei. Ora ci sta pensando anche la Germania. Visto il successo di questa misura, come ministro ho condotto battaglie nel Consiglio europeo per ottenere una card europea".

Per Franceschini "il paradosso è che ora che finalmente i fondi c'erano il nuovo governo li ha utilizzati per finanziare altro". "Sarebbe bastato modificare le norme di attuazione o anche il nome se avessero voluto dare una nuova identità alla misura - spiega - . Invece hanno speso i fondi per altro e ora non hanno nulla per finanziare la nuova carta. Resterà un annuncio. Xe pèso el tacòn del buso, dicono in Veneto. È peggio la pezza del buco".

Perché vogliono cancellarlo

Ma qual è il punto di vista del governo? Perché cancellano il bonus? Gimmi Cangiano di Fratelli d'Italia parla di "polemiche pretestuose e fuori contesto", specificando che "App18 non ha mai del tutto assolto alla finzione per cui era stata ideata diventando una sorta di lasciapassare per comprare di tutto, dai cellulari ai videogiochi". Mollicone ritiene che "la norma va resettata perché ci sono indagini della Gdf e delle procure tutt'ora in corso, la Corte dei conti è arrivata a ipotizzare il danno erariale ed anche il Consiglio di Stato a giugno, quando l'ex ministro Franceschini che ora protesta era ancora in carica, ha inviato un parere favorevole a questa misura elencando però tantissime condizionalità".

"I 230 milioni della App 18 - dice Giorgio Mulè (Forza Italia) - non sono tolti alla cultura, sono soldi che restano tutti nel perimetro culturale che viene solo ridisegnato e saranno destinati a una nuova Carta della cultura che però sia in grado di evitare le truffe ai danni dello Stato per milioni di euro". I 500 euro del bonus 18enni potevano essere usati per acquistare praticamente qualsiasi cosa con un semplice stratagemma: bastava acquistare libri o prodotti ammessi dalla normativa e poi, d'accordo col commerciante, fare il reso ricevendo in cambio un buono che poi si poteva spendere a piacere nello stesso negozio acquistando altro. Ammonterebbe a 9 milioni di euro il totale delle truffe che hanno interessato 18App secondo la guardia di finanza. Fratelli d'Italia promette di convocare a inizio anno tutte le categorie coinvolte per definire le linee di una nuova "carta cultura", estesa all'acquisto di libri scolastici in modo da sostenere le famiglie. Staremo a vedere.

La frenata

Nulla è ancora deciso: "Raggiunta quota 20.000 firme per la petizione lanciata da Italia Viva per salvare la 18App: una mobilitazione straordinaria che fa immaginare di poter raggiungere molto presto il nuovo obiettivo fissato a 50.000 sottoscrizioni". Così in una nota l'ufficio stampa del partito di Matteo Renzi. La cancellazione del bonus 18enni è per ora infatti solo un emendamento della legge di bilancio. Ancora da approvare. Non è detto che l'esecutivo vada fino in fondo.

Nelle ultime ore si segnala una netta frenata. L'emendamento che cancellerebbe l'App18 "è una proposta, poi la valuteremo in commissione. Non c'à solo quella, ci sono altri 3mila emendamenti. Inviterei a non focalizzarsi solo su uno soltanto di questi aspetti". A dirlo, rispondendo a una domanda specifica, il ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, a margine della 'Giornata del volontario' della Protezione Civile a Udine. Su quel bonus da 500 euro destinato ai neomaggiorenni per teatri, musica e musei "va fatto un ragionamento", spiega il ministro, "perché ci sono tante truffe e quei soldi possono essere utilizzati per altre finalità sempre in ambito culturale".

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