Il bonus di 80 euro trasformato in una "decontribuzione": cosa cambia in busta paga
L'idea di convertire gli 80 euro in una detrazione fiscale sembra accantonata. Il bonus verrà superato, ma secondo la Lega il netto in busta paga resterà lo stesso
Che ne sarà del bonus di 80 euro in busta paga? Le intenzioni della Lega sono diventate più chiare da ieri, quando cioè il viceministro all’economia Massimo Garavaglia ha annunciato il superamento "del bonus Renzi, che non vale dal punto di vista dell'accumulo pensionistico. Per superamento si intende la trasformazione in decontribuzione".
Sembra dunque accantonata l’idea di trasformare il bonus in una detrazione fiscale. A tirare un sospiro di sollievo sono soprattutto i lavoratori a basso reddito. Trasformare gli 80 euro in una detrazione avrebbe comportato infatti un effetto paradossale. Dal momento che l'ammontare massimo delle detrazioni non può superare il totale dell'Irpef pagata, quei lavoratori che annualmente versano meno di 960 euro avrebbero beneficiato solo in parte (o per nulla) della detrazione.
Secondo "Repubblica" a rischiare la beffa sarebbero stati in particolare i dipendenti con un reddito inferiore a 13mila euro l’anno.
Inoltre gli 80 euro si sarebbero sommati alle altre detrazioni già presenti in busta paga col rischio concreto per molti lavoratori di superare la soglia massima. Quest’ipotesi dunque sarebbe stata conveniente per le casse dello Stato, ma non per gli "incapienti" che avrebbero rischiato di ricevere meno soldi in busta paga.
80 euro, il bonus diventa una decontribuzione
Come dicevamo però l’esecutivo sembra avere accantonato quest’idea ed è invece orientato a trasformare il bonus in una decontribuzione. In sostanza, gli 80 euro non compariranno più in busta paga come credito Irpef, ma saranno scalati dalla quota che ogni mese versiamo come ritenuta previdenziale.
Secondo il Carroccio il beneficio resterà intatto e i lavoratori avranno lo stesso netto in busta paga.
Su Repubblica Carlo Petrini sostiene invece che le fasce più basse di reddito, tra gli 8.145 e i 10 mila euro, potrebbero non arrivare "alla capienza di 960 euro pari al bonus attuale". In sostanza sotto i 10mila euro di reddito la quota di contributi versati è troppo bassa per poter godere del beneficio. Per non penalizzare questi lavoratori il governo potrebbe adottare un provvedimento ad hoc.
La Lega ha anche annunciato un'aggiunta di "minimo 3 miliardi" per far sì che gli 80 euro valgano anche ai fini previdenziali. Tutto dipenderà - come sempre - da come il provvedimento verrà disegnato.