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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Bonus 80 euro e detrazioni: cosa succede con la flat tax?

La proposta leghista ridisegna le aliquote Irpef e il sistema di detrazioni da portare in dichiarazione dei redditi. L'Unione Nazionale Consumatori teme però brutte sorprese. Come farà il governo a finanziare la misura? "Sarebbe il colmo se chiedessero indietro gli 80 euro"

Come farà la Lega a finanziare la flat tax? Per ora le coperture non sono state ancora esplicitate dal Carroccio, che d’altra parte ha sempre sostenuto che la "tassa piatta" (che poi piatta non è dal momento che prevede due aliquote) si finanzi da sola. Come? Nel programma elettorale presentato dal Carroccio alle scorse elezioni, vengono citate analisi comparate secondo cui "il passaggio dai vecchi sistemi alla flat tax realizza una notevole stabilità del gettito nel complesso del sistema fiscale che trova quindi un riequilibrio proprio all'interno della platea dei contribuenti". In poche parole grazie all’aumento dei consumi lo Stato si troverebbe comunque ad incassare più soldi rispetto a quelli che avrebbe incassato con la pressione fiscale attuale. È proprio così?

Flat tax, cosa prevede la proposta della Lega

La teoria non convince tutti gli economisti, neppure al Mef i cui tecnici hanno comunque stimato un impatto di 50-60 miliardi sulle casse dello Stato in caso di approvazione di una flat tax al 15% per tutti. In realtà la nuova proposta leghista prevede un regime del 15 solo per chi guadagna meno di 50mila euro. Tutti gli altri continuerebbero a pagare secondo le aliquote attuali. La flat tax in salsa leghista promette inoltre di mantenere una certa progressività grazie alla deduzione di 3mila euro per ciascun componente del nucleo familiari con reddito fino a 35mila euro. Sarebbero inoltre cancellate tutte le detrazioni e i bonus, sostituite proprio dalle deduzioni che cresceranno in proporzione al reddito e ai componenti del nucleo familiare. Non è chiaro se ci sarà la possibilità di 

Flat tax e bonus Renzi: "Sarebbe il colmo se chiedessero indietro gli 80 euro"

Per la Lega una riduzione delle imposte così concepita costerebbe 12-15 miliardi di euro. In che modo il Carroccio pensa di trovare questi soldi? L’Unione Nazionale Consumatori teme che per finanziare la misura il governo possa attingere dal fondo destinato al bonus Renzi. Del resto il bonus di 80 euro altro non era che una detrazione Irpef. E dunque, come tale, potrebbe essere incluso tra quelle detrazioni a cui i nuclei interessati dovrebbero rinunciare.

Secondo Massimiliano Dona dell’Unc, "sarebbe il colmo se per fare la flat tax chiedessero i soldi a chi percepisce gli 80 euro. In pratica, il governo diventerebbe come Robin Hood all'incontrario, darebbe con una mano quello che ha tolto con l'altra, peccato che gli 80 euro aiutino chi guadagna meno di 24 euro all'anno, mentre la flat tax, per definizione, riduce le tasse ai cetipiù abbienti".

Ovviamente per ora si tratta solo di illazioni. Ma è un argomento che il governo farebbe bene a chiarire. Vero è che invece con la flat tax anche chi guadagna di meno ne avrebbe un beneficio in busta paga, anche se ne trarrebbe maggior vantaggio chi ha un reddito più alto.

Flat tax, una proposta irrealizzabile?

Il punto è però un altro: nella prossima legge di bilancio molto difficilmente il governo potrà permettersi di varare misure importanti come la flat tax. Oltre ai 23 miliardi per scongiurare l’aumento dell’Iva, ci sarà da rifinzanziare quota 100 e reddito di cittadinanza (che nel 2020 costeranno di più perché già a regime da gennaio) e per di più incombe il rischio di una manovra correttiva a causa della recessione in corso.    

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