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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Bonus in busta paga "allargato": chi avrà 40 euro in più al mese

Sì allo sgravio dell'imposta che pesa sui lavoratori dipendenti. "Trasformeremo il bonus degli 80 euro, ne amplieremo la platea" spiega Maria Cecilia Guerra, sottosegretaria all'Economia. Attesa per il decreto ad hoc: in media sarebbe un aumento di circa 40 euro a partire da luglio

Bonus in busta paga, tema caldo. "Trasformeremo il bonus degli 80 euro, ne amplieremo la platea, aiuteremo i redditi medi, i più danneggiati da un'eventuale flat tax leghista, e metteremo così il primo mattone per ridisegnare l'Irpef che così com'è è sperequata, grava molto di più su lavoratori dipendenti e pensionati che sugli altri redditi". Parola di Maria Cecilia Guerra, sottosegretaria all'Economia, già viceministra del Lavoro nel governo Letta e docente di Scienza delle Finanze, che in un'intervista a Repubblica spiega che "la discussione è aperta, il governo si confronterà con le parti sociali".

Si tenterà di fare in fretta. "Ci proveremo" a fare il decreto entro gennaio: "le ipotesi in campo non sono moltissime e ci ragioniamo già da qualche tempo", sottolinea ancora Guerra. "Sarà uno sgravio dell'imposta che pesa sui lavoratori dipendenti. Su questo la manovra che istituisce il Fondo da 3 miliardi è molto chiara. La forma è da discutere: bonus o detrazione, tertium non datur. Inserire una terza modalità sarebbe folle. Lo scopo è semplificare il sistema", sottolinea.

Per Guerra "ci sono tanti modi per fare le detrazioni. Il bonus da 80 euro non sarà toccato, nessuno prenderà meno. L'intervento di riduzione del prelievo fiscale andrà coordinato con quanto esiste, anche ripensando lo stesso bonus, se occorre. Possiamo rimodulare, modificare, eliminare - se serve - sia gli 80 euro che le detrazioni da lavoro dipendente. Estendere la platea non significa tornare indietro rispetto ai benefici già percepiti, ma allargarli ad altri".

Bonus busta paga: che cosa succede nel 2020

L'esecutivo, in parole povere, potrebbe trasformare il bonus di 80 euro in detrazione fiscale. In pratica vorrebbe dire arricchirlo per i redditi che si trovano tra 24 mila e 26 mila euro che oggi incassano un bonus ridotto all'osso, a causa di uno scarto molto brusco. Ma anche di conseguenza estendere la platea fino ad arrivare ai lavoratori dipendenti del ceto medio che guadagnano 35 mila euro lordi: altri 4 milioni e mezzo rispetto ai 9,4 milioni che dal 2015 beneficiano dei 960 euro annui del bonus Renzi. Un piano ambizioso, quello del governo, ma abbastanza realistico. In media sarebbe un aumento di circa 40 euro a partire da luglio.

Con la manovra è stato costituito un Fondo per la riduzione del carico fiscale sui lavoratori dipendenti. La dotazione finanziaria è abbastanza esigua: 3 miliardi di euro per il 2020 e 5 miliardi annui a decorrere dal 2021. C'è attesa per il provvedimento normativo per l’attuazione vera e propria della misura. Importo e platea del "bonus" verranno dunque stabiliti con un decreto ad hoc collegato alla manova. L'auspicio del governo è che la sintesi possa essere trovata nel giro di poche settimane.

Conte: "Abbassare la pressione fiscale classe media"

Riforma dell'Irpef per abbassare la pressione fiscale soprattutto alla classe media; risultati importanti dalla lotta all'evasione fiscale; debito pubblico elevato ma sostenibile, a patto che ci sia un progetto politico credibile per i mercati; fiducia sull'esito dei dossier relativi all'ex Ilva, alla Popolare di Bari e all'Alitalia. Dopo l'approvazione della legge di bilancio per il 2020 il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, guarda avanti anche sui dossier economici. Per quella che nella conferenza stampa di fine anno ha definito "la maratona di tre anni" che ha davanti a sè il governo, Conte considera tra i prossimi impegni dell'esecutivo la riforma dell'Irpef. Archiviando definitivamente la flat tax, cavallo di battaglia di Matteo Salvini, perche "riteniamo che si debba rispettare il principio della progressività", Conte si sofferma sulla riforma dell'Irpef. "Pensiamo alla semplificazione degli scaglioni - ha spiegato il premier - e ad abbassare la pressione fiscale, rimodulandola soprattutto a favore della classe media". Conte ha escluso che all'ordine del giorno del governo ci siano ipotesi di rimodulazione dell'Iva mentre ha posto l'accento sulla lotta all'evasione fiscale da cui "mi aspetto molto".

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