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Giovedì, 28 Marzo 2024
Scintille

Perché Draghi e il M5s stanno litigando sui bonus edilizi (e sul superbonus)

In conferenza stampa il premier ha lanciato una frecciata a chi "oggi tuona" ma "ha scritto la legge senza fare i controlli". A stretto giro la replica dei 5 Stelle che chiedono di sbloccare la cessione dei crediti

Quella sui bonus edilizi è "tra le truffe più grandi che questa Repubblica abbia visto". Ad affermarlo è stato il ministro dell'Economia, Daniele Franco, nel corso della conferenza stampa che si è svolta al termine del Cdm. Solo ieri il direttore dell'Agenzia delle Entrate Ernesto Ruffini aveva parlato di 4,4 miliardi di crediti d'imposta inesistenti descrivendo uno scenario preoccupante. E oggi proprio sugli incentivi edilizi si è consumato uno scontro a distanza tra il premier Mario Draghi e il Movimento 5 Stelle. Ma andiamo con ordine. 

Il nodo della contesa è la norma introdotta dal governo Conte 2 nel dl n.34 del 19 maggio 2020 che prevedeva la possibilità di cedere a terzi (e senza limiti) i crediti maturati coi bonus edilizi. Una misura poi cancellata dall'esecutivo in carica che ha disposto il divieto di cedere i crediti più di una volta. Un provvedimento che però secondo le forze politiche sta frenando non poco il ricorso agli incentivi (superbonus su tutti). Il perché è presto detto: non potendo più cedere i crediti "virtuali" alle banche, cittadini e imprese hanno difficoltà a finanziare i lavori o saldare il conto di lavori già avviati. 

Cosa ha detto il ministro Franco e come cambieranno i bonus

Franco oggi ha spiegato che "i dati sui bonus finti, falsificati, riguardano relativamente poco il 110%, soprattutto gli altri bonus''. ''Il quadro - ha sottolineato -, fino a quando non abbiamo iniziato a intervenire nel novembre scorso, era caratterizzato da una mancanza i strumenti di verifica. Mancanza che ha fatto sì che questa moneta fiscale potesse circolare molto facilmente ma anche essere falsificata. Stiamo parlando di false certificazioni fiscali nate in questo processo''.

Il governo, ha aggiunto Franco, è intervenuto da novembre ''cercando di portare a normalità questo contesto''. ''Siamo intervenuti sul numero di cessioni, perché dalle indagini è emerso che il susseguirsi di cessioni in cui i crediti vengono impacchettati e spacchettati fa sì che, con il passare delle cessioni, si perde qualsiasi possibilità di ricostruire sul momento la situazione''.

''Gli interventi che abbiamo introdotto, l'asseverazione, il controllo ex ante dell'Agenza delle entrate, i limiti al numero delle cessioni, vanno tutti nella direzione di assicurare la sicurezza per tutti gli operatori'', ha sottolineato Franco. Quindi ''massima priorità a far funzionare questo meccanismo, ma deve funzionare in condizioni di certezza. Credo che queste condizioni di certezza aiuteranno tutto il sistema a funzionare meglio''.

In ogni caso il governo ha raccolto l'appello delle forze politiche e sta studiando dei correttivi per sbloccare il sistema dei crediti. Come? "Stiamo pensando a tracciare meglio le singole operazioni - ha detto il ministro Franco -, attribuendo un codice a ogni operazione. Potremmo all'interno del sistema bancario avere una più ampia possibilità, magari non una sola cessione, ma 2 o 3 cessioni'' dei bonus edilizi. Tutto questo si può fare ma resta fondamentale evitare ulteriori truffe''.

Draghi: "Chi tuona sul superbonus ha scritto la legge senza fare i controlli"

In conferenza stampa è intervenuto anche il presidente del consiglio Mario Draghi che non ha rinunciato a togliersi qualche sassolino dalla scarpa. "Chi più tuona, alcuni di quelli che lo fanno, sul superbonus, sulla necessità che le frodi non contino e che bisogna andare avanti lo stesso sono quelli che hanno scritto la legge senza fare controlli - ha spiegato il premier -. Su un depliant delle Poste c'è scritto che non è necessario fare nessuna documentazione, che è sufficiente verificare di essere titolari del credito. Se ci troviamo in questa situazione è perché si è voluto costruire una sistema con pochissimi controlli". 

"Il contributo che il bonus ha dato al totale della crescita è stato del 6,5% - ha proseguito Draghi -, ma non è che l'edilizia non funziona senza superbonus, che ha giovato ma non è che non va avanti. Altrimenti tutti i Paesi senza super bonus sarebbero a zero con l'edilizia". E ancora: "Ora l'edilizia non si è fermata, il funzionamento del super bonus ha rallentato, non si è fermato, non per gli ostacoli ma per i sequestri deliberati della magistratura a fronte di frodi che hanno raggiunto importi di 2,3 miliardi e le sono somme oggetto della magistratura sono molo più alte". I 2,3 miliardi di cui parla Draghi sono i soldi finora sequestrati dall'autorità giudiziaria.

Il M5s contro Draghi: "Falso attribuire 2,3 miliardi di truffe al superbonus"

La puntualizzazione del premier non è piaciuta al M5s. "Attribuire i 2,3 miliardi di frodi al superbonus è semplicemente una falsità" dicono all'AdnKronos fonti del M5s. "Giusto ieri la Guardia di finanza ha confermato, depositando i suoi dati al Senato, che rispetto al totale delle frodi riguardanti i bonus edilizi quelle che coinvolgono il superbonus sono il 3%".

"Draghi sbaglia due volte quando parla di truffe in edilizia" rincara il deputato del M5s Riccardo Fraccaro. "La prima perché fa di tutta un'erba un fascio confondendo il superbonus con tutti gli altri bonus. La seconda perché riconduce tutte le truffe al solo Superbonus 110%. Come confermato dal Ministro Franco le truffe sono quasi esclusivamente relative ad altri bonus, non riguardano se non in minima parte il superbonus, proprio perché prevede asseverazioni e controlli. Alla luce di queste dichiarazioni viene meno ogni alibi. Il governo lavori subito per far ripartire i cantieri del Superbonus bloccato ormai da troppe settimane". 

Il 46% delle frodi riguarda il bonus facciate (voluto dal governo Conte 2)

Su facebook il ministro dell'Agricoltura Stefano Patuanelli (M5s) ha condiviso i dati ufficiali trasmessi e citati dal direttore dell’Agenzia delle Entrate nel corso dell’audizione di ieri. Il maggior numero di truffe è relativo al bonus facciate (introdotto nel 2020 sempre dal governo Conte 2), seguono eco-bonus, bonus locazioni, sisma-bonus e quindi il superbonus al 110%. Superbonus o no il governo è convinto che la cessione multipla dei crediti sia uno dei punti deboli del sistema. I problemi che stiamo vedendo oggi, ha spiegato Franco, "dipendono dalla massiccia azione della magistratura penale che interviene su un contesto che prima era poco regolato". 

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