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Giovedì, 28 Marzo 2024
L'incentivo

Il bonus idrico da mille euro: via alle domande, cosa fare per averlo

Il ministero della Transizione ecologica ha pubblicato nuove indicazioni sull'agevolazione. Tutto quello che c'è da sapere

Bonus idrico: via alle domande da gennaio 2022. Il ministero della Transizione ecologica ha messo a disposizione sul suo sito un'area dedicata a questo incentivo, dove è possibile trovare una serie di Faq aggiornate che danno agli utenti il supporto necessario. A chi spetta e come farne richiesta? La domanda per il bonus dovrà essere caricata sull'apposita piattaforma che, però, deve ancora essere messa in rete.

Il bonus idrico, finalizzato a perseguire il risparmio delle risorse idriche, è riconosciuto, nel limite massimo di 1.000 euro per ciascun beneficiario, per le spese effettivamente sostenute dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021 per interventi di efficientamento idrico. L'incentivo può essere riconosciuto a ciascun richiedente per un solo immobile e per una sola volta. Possono beneficiare del bonus i maggiorenni residenti in Italia, titolari del diritto di proprietà o di altro diritto reale,  nonché di diritti personali di godimento già registrati alla data di presentazione dell'istanza, su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o singole unità immobiliari.

In caso di cointestatari o titolari di diritto reale o personale di godimento, è possibile richiedere il bonus solo previa dichiarazione di avvenuta comunicazione al proprietario/comproprietario dell'immobile della volontà di fruirne, che dovrà essere compilata sulla piattaforma anche con i dati del proprietario.

Quali interventi sono ammessi? Si può richiedere l'ottenimento del bonus per le seguenti spese:

  • la fornitura e la posa in opera di vasi sanitari in ceramica con volume massimo di scarico uguale o inferiore a 6 litri e relativi sistemi di scarico, compresi le opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti;
  • la fornitura e l’installazione di rubinetti e miscelatori per bagno e cucina, compresi i dispositivi per il controllo di flusso di acqua con portata uguale o inferiore a 6 litri al minuto, e di soffioni doccia e colonne doccia con valori di portata di acqua uguale o inferiore a 9 litri al minuto, compresi le eventuali opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti.

Quanto ai prodotti che accedono all'agevolazione, sarà possibile chiedere il rimborso per il semplice acquisto di materiali, purché rispettino le specifiche tecniche indicate dalla legge. Non rientrano nel perimetro dell’incentivo, tra gli altri: piatti doccia, bidet, box doccia, lavandini, serbatoi di accumulo, sanitari in resina.

Nelle Faq del ministero della Transizione ecologica c'è spazio anche ai dubbi sull'Iva. "Le spese ammissibili devono ritenersi comprensive di Iva, come da fattura, o altro documento commerciale per i soggetti non tenuti ad emettere fattura, trasmessa tramite la piattaforma", viene spiegato. Inoltre, "la determinazione dell'aliquota Iva compete al fornitore, ovvero al soggetto che emette la fattura in base alla tipologia di oggetto dell'acquisto o di servizio erogato".

Non ci sono preclusioni alle modalità di acquisto, purché dalla fattura elettronica o altro documento commerciale emesso dal fornitore siano ricavabili le specifiche tecniche del prodotto, della posa in opera e dell'installazione, ovvero di tutte le spese per cui unitariamente si chiede il rimborso con la presentazione della domanda di erogazione del bonus idrico. Il costo del trasporto per acquisti fatti online deve ritenersi escluso dalle spese rimborsabili.

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