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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Inps: bonus mamma anche alle straniere (ma con riserva)

Il Tribunale di Milano ha chiesto all'Istituto di Previdenza di aggiornare la platea dei beneficiari, includendo anche le donne senza permesso di soggiorno lungo

Da febbraio 2018, anche le mamme straniere con qualsiasi permesso di soggiorno hanno ricevuto dall'Inps il "bonus mamma, il contributo da 800 euro una tantum, definito anche come premio alla nascita. La decisione definitiva è arrivata dopo la sentenza della Corte d'Appello di Milano, che ha confermato quanto richiesto in primo grado, impedendo all'Inps di negare il bonus mamma alle donne straniere presenti in Italia senza permesso di soggiorno di lunga durata.  

Come affermato dall'Istituto di Previdenza “i premi verranno corrisposti con riserva di ripetizione se, all'esito del giudizio di impugnazione del citato provvedimento giudiziale da parte dell'Istituto, emergerà un diverso orientamento giurisprudenziale”.

“Il riesame della domanda sarà effettuato su istanza della richiedente da presentarsi alla Struttura territoriale competente - conclude l'Inps -. I premi verranno corrisposti con riserva di ripetizione se, all'esito del giudizio di impugnazione del citato provvedimento giudiziale da parte dell'Istituto, emergerà un diverso orientamento giurisprudenziale”.

Bonus famiglia 2018: tutte le misure previste

Bonus Mamma 2018: come chiederlo

Il bonus mamma va chiesto all’Inps di persona o tramite enti di patronato tramite il sito web. Si deve accedere al sito www.inps.it  e scegliere nell’ordine le voci ‘Servizi on line’, ‘Servizi per il cittadino’, procedere all’autenticazione con il PIN e proseguire scegliendo ‘Domanda di prestazioni a sostegno del reddito’ e infine ‘Premio alla nascita’. Nella sezione moduli del sito www.inps.it è disponibile un modulo facsimile che ripropone le maschere del servizio on line. Ci si può rivolgere anche al Contact Center Integrato - numero verde 803.164 (numero gratuito da rete fissa) o numero 06 164.164 (numero da rete mobile con tariffazione a carico dell’utenza chiamante). L’accoglimento o di rigetto della domanda potrà essere parimenti verificato sul sito web dell’ente previdenziale.

Bonus mamma: il bonus da 800 euro

Bonus mamma per gli stranieri

Il bonus è riconosciuto anche ai cittadini extracomunitari in possesso di permesso di soggiorno considerato valido ai fini dell’assegno di natalità (per la ricognizione dei titoli di soggiorno idonei vedasi la circolare n.39/2017 e la n.61/2017). Chi si trova in questa situazione dovrà auto-certificare il possesso del permesso di soggiorno utile per il bonus inserendone gli estremi nella domanda telematica (numero identificativo attestazione; autorità che lo ha rilasciata; data di rilascio; termine di validità); l’Inps provvederà poi alle verifiche del caso.

Bonus mamma 2018: i documenti

Chi chiede ili bonus dovrà dimostrare la gravidanza o il parto per il quale chiede il bonus stesso. In caso di domanda presentata dopo il settimo mese di gravidanza, chi presenta richiesta dovrà impegnarsi a presentare il certificato di gravidanza in originale o, nei casi consentiti dalla legge, in copia autentica direttamente allo sportello oppure spedita a mezzo raccomandata (art. 49 del d.p.r. 445/2000). Oppure dovrà fornire l’indicazione del numero del protocollo telematico del certificato rilasciato dal medico del Servizio sanitario nazionale o del medico convenzionato ASL. Oppure ancora dovrà indicare che il certificato è stato già trasmesso all’Inps per domanda relativa ad altra prestazione connessa alla medesima gravidanza. Le sole future madri non lavoratrici  potranno, in alternativa al certificato di gravidanza, indicare il numero identificativo a 15 cifre di una prescrizione medica emessa da un medico del Servizio sanitario nazionale o con esso convenzionato, con indicazione del codice esenzione compreso tra M31 e M42 incluso. La veridicità di tale autocertificazione sarà verificata dall’Inps presso le competenti amministrazioni. Per domanda presentata a parto già avvenuto o adozione/affidamento preadottivo, la madre dovrà auto-certificare nella domanda il codice fiscale del bambino (in caso di parto o adozione di più figli è richiesta l’indicazione di tutti i nati). In caso di adozione o affidamento preadottivo alla domanda va allegato il provvedimento giudiziario (sentenza definitiva di adozione o provvedimento di affidamento in base all’art. 22 della legge 184/1983), altrimenti vanno forniti gli elementi che consentano all’Inps dil reperirlo (sezione del Tribunale, data di deposito in cancelleria ed il relativo numero).

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