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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Bonus Partite Iva: a chi potrebbe spettare nel 2021 il "sussidio" nuovo di zecca

Un pacchetto di aiuti per i lavoratori autonomi sarà senz'altro presente dentro alla legge di Bilancio: tante le ipotesi, e secondo alcune indiscrezioni per ora non confermate ufficialmente potrebbe essere introdotta una sorta di ammortizzatore sociale per gli iscritti alla gestione separata dell’Inps

Il governo lavora a un nuovo bonus per le partite Iva nel 2021. Il pacchetto di aiuti per i lavoratori autonomi sarà senz'altro presente dentro alla legge di Bilancio: tante le ipotesi, e secondo alcune indiscrezioni per ora non confermate ufficialmente potrebbe essere introdotta una sorta di ammortizzatore sociale per gli iscritti alla gestione separata dell’Inps. Anche se resta da definire la lunghezza, si va anche verso un periodo di decontribuzione totale.

L'opportunità di escludere per un anno dal versamento dei contributi minimi gli autonomi con ricavi o compensi inferiori a 50mila euro viene presa in considerazione, e su questo punto c'è totale concordia tra maggioranza e opposizione. Il nodo è sempre lo stesso, quello relativo alle coperture.

Bonus Partita Iva 2021: a chi potrebbe spettare

Di recente il viceministro dell’Economia Antonio Misiani ha fatto riferimento all'indennità straordinaria di continuità reddituale ed operativa (Iscro) per gli autonomi iscritti alla gestione separata dell’Inps che hanno avuto una diminuzione del reddito pari o superiore al 50% a causa dell’emergenza Covid. Il riferimento per calcolare la decurtazione è quello della media dei redditi realizzati nei tre anni che precedono la presentazione della domanda. Il reddito dichiarato non dovrà superare gli 8.145 euro.

La platea potenziale sarebbe di circa 300mila autonomi che, oltre ai requisiti citati, devono essere iscritti alla gestione separata Inps da almeno tre anni durante i quali non deve essere stata cessata la loro partita Iva. Siamo nel campo delle ipotesi, ma l’emendamento presentato alla legge di Bilancio ipotizza un importo pari al 50% della differenza tra la media del reddito dei tre anni precedenti a quello in cui si verifica la diminuzione e il reddito dell’anno precedente alla presentazione della richiesta. in ogni caso la cifra non potrà superare i 6.516 euro in sei mensilità. Per concludere, il sussidio non sarebbe in alcun modo cumulabile con il reddito di cittadinanza e potrebbe comportare l’obbligo di seguire un percorso di aggiornamento professionale. Infine, non concorre alla formazione del reddito ed è esentasse.

Il nuovo pacchetto di aiuti per tutti i titolari di Partita Iva

Il governo in questo modo avrebbe allo studio proprio un nuovo pacchetto di aiuti per tutti i titolari di Partita Iva, un sorta di bonus Covid rivolto agli autonomi, che dovrebbe contenere una novità decisamente assoluta: la decontribuzione totale. Non è dato sapere se all'orizzonte ci sia un'iniziativa analoga rivolta anche ai liberi professionisti iscritti alle altre casse previdenziali. Manca l'ufficialità, che deve arrivare entro il 31 dicembre.

Non è tutto. Il prossimo decreot Ristori (il quinto della lunga serie) potrebbe introdurre un'ulteriore bonus da 1.000 euro. L'alternativa sarebbe quella di allargare le richieste dei bonus previsti dai precedenti decreti, anche a quei titolari di partita Iva che siano rimasti esclusi dai precedenti aiuti. Si cercherebbe, in questo modo, di allagare gli aiuti ad una fascia più ampia di lavoratori autonomi.

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