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Sabato, 20 Aprile 2024
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Bonus Pc da 500 euro: è stato un flop?

Si è rivelato a tutti gli effetti un mezzo flop e oggi, a 4 mesi dal via della misura, solo il 25,2% dei fondi messi a disposizione dal Governo è stato utilizzato dai cittadini. Lo denuncia Consumerismo No profit, associazione dei consumatori che fornisce oggi i dati pubblicati da Infratel e Mise

Il “Bonus Pc” si sarebbe rivelato a tutti gli effetti un mezzo flop e oggi, a 4 mesi dall’avvio della misura, solo il 25,2% dei fondi messi a disposizione dal Governo è stato utilizzato dai cittadini. Lo denuncia Consumerismo No profit, associazione dei consumatori che fornisce oggi i dati pubblicati da Infratel e Mise.

Bonus Pc, utilizzato un quarto delle risorse stanziate

Su 200 milioni di risorse stanziate per sostenere le famiglie nell’acquisti di apparecchi informatici e nella connessione a internet, solo 50 milioni di euro sono stati effettivamente utilizzati per accedere al voucher per pc e tablet che, si ricorda, vale 500 euro a famiglia (200 euro per la connessione, 300 euro per l’acquisto di strumenti informatici) – spiega Consumerismo – L’8% dei fondi, pari a 16,6 milioni di euro, è stato prenotato dalle famiglie, ma non ancora attivato: rimangono giacenti quasi 133 milioni di euro, con fortissime differenze su base regionale.

La regione che ha utilizzato più risorse è la Campania, con oltre 21.700 attivazioni del bonus pari a 10,8 milioni di euro seguita dalla Sicilia (21115 attivazioni per 10,5 milioni di euro). Fanalino di coda la Liguria, con solo 9 attivazioni e 4.500 euro di fondi utilizzati, seguita dal Friuli Venezia Giulia (61 bonus attivati per 30.500 euro). Di seguito la ripartizione regionale aggiornata ad oggi dei fondi attivati per il voucher scuola (fonte Infratel Italia e Mise):

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Il bonus Pc è un mezzo flop?

Si stanno inoltre moltiplicando le denunce dei cittadini relative a problemi e disservizi con tablet e pc venduti dagli operatori abilitati al Bonus:  per rispettare gli standard richiesti da Infratel rientrando al contempo nel tetto massimo di 300 euro a bonus per l’acquisto materiale di un pc o di un tablet, sono stati piazzati sul mercato prodotti scadenti e di bassa qualità -  secondo l'associazione Consumerismo - che oggi rendono difficoltosa la connessione a internet e impediscono agli studenti di seguire le lezioni da casa.

“Il Bonus Pc, stando ai numeri ufficiali, si è rivelato a tutti gli effetti un flop, e non ha incontrato il favore delle famiglie anche a causa dei tanti vincoli e limiti insiti nella misura – afferma il presidente di Consumismo, Luigi Gabriele – La conseguenza è che oggi con la Dad milioni di famiglie risultano danneggiate, e quasi uno studente su 10 (l’8% del totale) è di fatto escluso dalle lezioni online, a causa dell’assenza di connessione o di problemi con pc e tablet”.

Bonus Pc e internet, chi può richiederlo

Il ministero dello Sviluppo Economico (Mise) ha concepito questa misura per andare incontro alle famiglie meno digitalizzate. Si tratta di un contributo presentato nel maggio scorso e pensato per le famiglie che in pieno lockdown hanno riscontrato notevoli difficoltà sia sul lavoro in smartworking sia nello studio attraverso la didattica a distanza. Con l'emergenza sanitaria per il Covid-19 "i collegamenti Internet a banda ultralarga rappresentano il presupposto per l'esercizio di diritti essenziali, costituzionalmente garantiti, quali il diritto allo studio e il diritto al lavoro". Oltre ai servizi di connettività ad almeno 30 Mbit/s, diventano quindi necessari "anche i dispositivi per fruire di tali servizi, quali tablet o personal computer".

E' stato individuato, quindi, "un 'Piano voucher per famiglie meno abbienti' per le famiglie con Isee inferiore ai 20.000 euro. Questo piano avrà durata fino ad esaurimento delle risorse, comunque non oltre un anno dall’avvio dell’intervento.

Si tratta di un contributo massimo di 500 euro, sotto forma di sconto, sul prezzo di vendita dei canoni di connessione ad internet in banda ultra larga per un periodo di almeno dodici mesi e, ove presenti, dei relativi servizi di attivazione, nonché per la fornitura dei relativi dispositivi elettronici e di un tablet o un personal computer. È riconosciuto un solo contributo per ciascun nucleo familiare presente nella medesima unità abitativa.

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