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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Addio al bonus Renzi di 80 euro? Pensioni verso "quota 100": cosa farà il governo

Reddito di cittadinanza, flat tax e superamento della Legge Fornero: cosa ci sarà (forse) nella legge di bilancio. Governo al lavoro sulla manovra mentre si infiamma il dibattito sugli 80 euro. Di Maio e Salvini in coro: "Non li togliamo"

Dalla flat tax alle pensioni, passando per il reddito di cittadinanza promesso in campagna elettorale - e senza dimenticare l'obiettivo di scongiurare l'aumento dell'Iva - ecco il primo cantiere della manovra economica, con le misure allo studio del governo. L'esecutivo gialloverde dovrà approvare la legge di bilancio entro il 15 ottobre. Le decisioni politiche sono rimandate a settembre ma comincia a prendere forma, nelle sue linee generali, la prima manovra del governo M5s-Lega, che potrebbe (il condizionale è d'obbligo) contenere anche un primo intervento sulle pensioni (con l'introduzione della famosa "quota 100") e che si attesterebbe, al momento, poco sopra i 25 miliardi.

Riforma Irpef e bonus Renzi di 80 euro: il governo smentisce

Beninteso: come e dove intervenire è ancora da valutare nel dettaglio. E rimane il nodo fondamentale delle coperture. In un contesto di rallentamento della crescita - nella nota di aggiornamento al Def si dovrebbe indicare 1,2% anziché 1,5% per il 2018 e 1-1,1% per il 2019 -, il governo punta a ridurre lo sforzo sui conti richiesto dalle regole Ue per poter finanziare la legge di bilancio in deficit per 10-11 miliardi, confidando nel buon esito del dialogo con Bruxelles. A essere realistici, però, forse l'unica misura quasi certa di vedere la luce in manovra è il disinnesco della clausola di salvaguardia che farebbe aumentare l'Iva. "Tutto sarà fatto nell'ambito dei vincoli di bilancio", ha detto il vicepremier e ministro del Lavoro Di Maio. E questo fa capire che i margini di manovra non sono larghi. Da dove arriverebbero le risorse? Dalla spending review e, probabilmente, anche dalla "pace fiscale", da legare all’introduzione graduale della flat tax.

Riforma fiscale e reddito di cittadinanza "a settembre", ma le tasse aumenteranno 

Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, fa sapere in un’intervista al "Sole 24 Ore" che al ministero si lavora su una serie di possibili interventi fiscali per avviare la riforma dell’Irpef anche per le persone fisiche, finanziandola con un maxi-riordino dei bonus fiscali che potrebbe comprendere anche il bonus Renzi da 80 euro. "Manovra, addio al bonus Renzi di 80 euro: i fondi dirottati sulla flat tax", titola oggi il Corriere della Sera. "Manovra, via gli 80 euro di Renzi per finanziare la flat tax", fa eco Repubblica. Ma, intanto, fonti di Palazzo Chigi fanno sapere che "si smentiscono alcuni titoli di giornali che parlano di 'abolizione 80 euro per finanziare flat tax' o 'via gli 80 euro per gli sgravi fiscali'".  "Il governo non pensa di togliere gli 80 euro e non vuole aumentare l'Iva", ha dichiarato il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini. E ha aggiunto: "Lavoriamo per attuare il programma. Spiace dover rincorrere alcune indiscrezioni dei giornali, palesemente false e che servono solo per riempire le pagine dei quotidiani in agosto".

Ieri, tuttavia, il ministro dell'Economia aveva fatto intendere di voler rivedere il bonus istituito dal governo Renzi, includendolo nel riordino delle cosiddette "tax expenditures", nelle quali sono raggruppate varie agevolazioni fiscali che riducono le tasse per alcuni contribuenti: dalle classiche detrazioni e deduzioni d’imposta, passando per i crediti d’imposta (tipicamente riservati alle imprese) per finire con le aliquote ridotte (come quelle per le partite Iva) e le imposte sostitutive (come la cedolare secca sugli affitti).

Questo, invece, il commento di Renzi, chiamato in causa per il bonus (e non solo):

Reddito di cittadinanza e legge Fornero sulle pensioni

Per quanto riguarda la legge di bilancio, mercoledì sera al termine del Cdm, il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, ha detto che "c'è stato un incontro durante il quale abbiamo continuato a fare il punto" sulla manovra. E, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se c’era anche la flat tax, ha detto: "Assolutamente" il lavoro per la flat tax continua. Aggiungendo: "Posso dire che il lavoro per il reddito di cittadinanza procede a gonfie vele". E la modifica della legge Fornero? "Io mi auguro di sì - ha detto ancora Di Maio -. Stiamo lavorando al dossier pensione come ha detto il ministro Tria nell'intervista di oggi (ieri, ndr) ed è chiaro che i tre grandi provvedimenti da portare a casa sono reddito della cittadinanza, flat tax e superamento della legge Fornero". Come indicato nel contratto di governo, per il sostegno al reddito si partirà dalla riforma dei centri per l’impiego (costo stimato 2 miliardi) che si cercherà di finanziare anche con il Fondo sociale Ue. Il nuovo strumento, che dovrebbe essere introdotto con una proposta di legge ad hoc, parallelo alla manovra, ingloberà vari strumenti, compreso il reddito di inclusione.

Il ministro Tria parla di "avvio degli interventi"

Nella stessa intervista, il ministro dell'Economia ha anche sottolineato che, "per rassicurare investitori e famiglie non bisogna rinviare le riforme strutturali ma dare certezze sulle prospettive e dimostrare che il Paese è in grado di crescere. Per questo - ha detto Tria, parlando con 'Il Sole 24 Ore' - è decisivo il rilancio degli investimenti pubblici e l'avvio effettivo degli interventi su fisco e reddito di cittadinanza, che sono compatibili con i vincoli di finanza pubblica". Tra i possibili interventi, si starebbe lavorando - come detto - ad avviare la riforma dell'Irpef anche per le persone fisiche, finanziandola con un maxi riordino dei bonus fiscali che potrebbe comprendere anche il bonus Renzi da 80 euro. "Bisogna fare in modo - ha spiegato Tria - che nessuno perda, mentre una serie di contribuenti hanno benefici in un’ottica pluriennale".

Pensioni, ultime notizie: cosa cambierà nei prossimi mesi

"Su riforma fiscale e reddito di cittadinanza bisogna partire davvero - ha detto ancora il ministro dell'Economia - e tracciare un calendario che indichi in modo nitido le misure da attuare nel 2019 e i progressi da compiere negli anni successivi". Sulle clausole di salvaguardia, inoltre, Tria ha spiegato che "tutte le simulazioni su cui lavoriamo si basano sul mancato aumento dell’Iva". E sulla decisione di mantenersi nei vincoli di finanza pubblica concordati con la Ue, ha assicurato: "Nel governo siamo tutti d’accordo". In giornata il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, incontrando i giornalisti prima della pausa estiva, ha sottolineato che l'obiettivo dell'esecutivo è "mettere a punto una manovra seria, rigorosa e coraggiosa" che sia "accompagnata da riforme strutturali". Un "pacchetto integrale - ha precisato il premier - però bisogna essere realisti: non significa che a settembre realizzeremo tutte queste riforme''. "Questo è il governo del cambiamento - ha ribadito - ma non può inventare da dove si ricavano le risorse economiche. Le coperture per la manovra saranno prese da un'attenta ricognizione degli investimenti programmati e delle spese" e, ha assicurato Conte, "non andremo a toccare capitoli strategici come sanità, scuola e ricerca''.

Tutto rimandato a settembre, insomma, perché al momento nessuna decisione ufficiale è stata presa e non si conoscono bene le risorse su cui contare. Adesso, per usare le parole del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, "ci sono da fare i compiti delle vacanze". 
 

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